Monte Lera Orientale (in autunno)

  • Destinazione: Monte Lera Orientale
  • Zona alpina: Alpi Graie [sez. 7]
  • Gruppo montuoso: Gruppo Autaret-Ovarda  [Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Val di Viù
  • Difficoltà:
  • Data: 09/10/2010
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: Lago di Malciaussia
  • Altitudine partenza: 1805
  • Altitudine arrivo: 3355
  • Dislivello: 1550
  • Attacco percorso: dal Rifugio Albergo Vulpot di Malciaussia, in direzione della borgata di Pietramorta sulla sponda settentrionale del lago, si supera un rio che scende dai ripidi costoni rocciosi settentrionali.
  • Esposizione: sud
  • Punti di appoggio: Nessuno

Il Monte Lera Orientale è posto sullo spartiacque tra la Val di Viù e la Val d’Ala; sono tre le cime del Lera: Orientale, Centrale e Occidentale. Dalla cima del Monte Lera Orientale si apre un bellissimo panorama e sul versante settentrionale sono visibili il Rifugio Cibrario, la cima della  Croce Rossa, la Punta d’Arnas, il Lago della Rossa. La salita è stata fatta in autunno.

Accesso

Si percorre tutta la Valle di Viù fino al Lago di Malciaussia. Dal Rifugio Albergo Vulpot di Malciaussia, si prosegue in direzione della borgata di Pietramorta sulla sponda settentrionale del lago e si parcheggia ai bordi della strada.

Itinerario a Pian Sulè

Si parte in prossimità di un grosso masso con l’indicazione del sentiero, itinerario EPT 116, segnalato poi con segnavia rossi. Poco dopo, giunti nei pressi di una  cascatella, si segue la mulattiera e si va a sinistra e si  incomincia così una lunga e costante serie di tornanti che, con begli scorci panoramici,

Lago di Malciaussia

scavalca diversi costoni fino a giungere ad un colletto, posto a quota 2530 m dal quale, scendendo di pochi metri, si arriva al Pian Sulè.

Pian Sulè

Itinerario al Monte Lera Orientale

Dal pianoro si supera un corso d’acqua e, attraverso discontinue tracce di sentiero segnate con sporadici segnavia rossi, si risale un costone erboso sul pendio settentrionale, a lato di un torrentello che scende ripido sul Pian Sulè. Si arriva così a un primo vasto pianoro dove è possibile trovare già dei nevai. Quindi si attraversa linearmente il pianoro in direzione nord per risalire poi, con una breve diagonale, un pendio di erba e rocce che porta a una seconda conca delimitata da alte pareti rocciose.

Conca con laghetto

Da questo punto si percorre una diagonale a mezzacosta in lieve ascesa sulla sponda idrografica sinistra della valle, passando sotto le pareti della Testa Nera, 3080 m. Nella depressione di questa conca vi sono due piccoli laghetti spesso coperti da neve e da ghiaccio a inizio e fine stagione.  Poi si arriva quasi al fondo del vallone e si risale un ripido pendio misto neve-detriti sino a giungere al colletto della Barma della Ciarva posto a 2950 m. Dal colletto si volge a sinistra e si supera la bastionata rocciosa con una salita obliqua per facili scaglioni rocciosi e cenge, talvolta è necessario aiutarsi con le mani.

Monte Lera imbiancato

Si giunge quindi a una terza conca molto vasta dalla quale sono finalmente visibili, in direzione nord, le cime del Lera. I segnavia si fanno rarissimi, a parte la presenza di alcuni ometti di pietre non sempre molto visibili. La conca si risale, mantenendosi a destra, sulle linee delle creste moreniche nel primo tratto e attraversando alcuni nevai e sfasciumi più avanti, puntando al Colle del Lera. Che è tra la Punta Centrale, posta a sinistra del colle, e la Punta Orientale, posta a destra, riconoscibile quest’ultima vetta, con l’utilizzo di un binocolo, dalla presenza della statuetta della Madonna sulla sommità.

Giorgio sale al Monte Lera Orientale

Arrivati all’imbocco del piccolo canale che risale al Colle del Lera, la salita diviene via via più ripida e impegnativa. All’inizio della stagione alpinistica e spesso anche più avanti, nel nostro caso alla fine, il canale è completamente innevato con pendenze variabili fino a 45°. Allora occorre l’utilizzo di ramponi e piccozza. Si segue il percorso naturale del canale e si arriva a un piccolo salto roccioso (circa 2,5 m) che si supera  con l’impiego delle mani. Si giunge così sul piccolo terrazzamento del Colle del Lera, a 3250 m, dal quale è visibile sulla sinistra la vetta Centrale e sulla destra la vetta Orientale.

Dal colle piegare a destra per percorrere il filo di cresta, in maggior parte sul versante sud per giungere in breve alla vetta della cima Orientale del Monte Lera a 3355 m in circa 4,30 ore. La cresta che conduce alla vetta è, nel complesso, di non difficile percorrenza con pochi passaggi in cui si devono impiegare le mani per superare piccoli salti rocciosi. (In caso di condizioni sfavorevoli quali vento o neve sulla cresta utilizzare una corda per una progressione in conserva, riducendo così al minimo i rischi di scivolamento o caduta).

Roberto e Giorgio sulla cima del Monte Lera

Ritorno

Sull’itinerario di salita facendo particolare attenzione, in caso di nebbia pomeridiana, frequente nella zona, ai salti rocciosi che si sono superati in salita e a non scivolare. Sul sentiero EPT 116 dal Pian Sulè al Lago di Malciaussia, nei tratti più esposti per l’erba umida.

Cime su un mare di nuvole

Materiali: normale dotazione alpinistica, corda da 20/30 m ed eventualmente alcune fettucce. Con neve abbondante utili i ramponi e la picca.

About author

Giorgio Bertin

Sono un ingegnere in pensione. Nato ad Aosta e vissuti i primi anni ad Etroubles, ho iniziato presto ad amare le montagne facendo con amici gite e scalate sulle principali montagne valdostane. Abitando ora a Torino ho incontrato una compagnia con la quale condividere la passione per la montagna, vissuta con un senso più profondo. Occasionalmente mi accade di organizzare gite di gruppo per ragazzi.