Punta Girard

Marco Blatto sulla Punta Girard
  • Destinazione: Punta Girard
  • Zona alpina: Alpi Graie [sez. 7]
  • Gruppo montuoso: Gruppo delle Levanne  [Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Val Grande di Lanzo
  • Difficoltà: PD+
  • Data: 28/08/2019
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: Forno Alpi Graie (Groscavallo – TO)
  • Altitudine partenza: 1219
  • Altitudine arrivo: 3262
  • Dislivello: 2043
  • Attacco percorso: dalla piazza di Forno
  • Esposizione: varie
  • Punti di appoggio: Rifugio Daviso

Ascensione integrale della cresta est della Fea alla Punta Girard (PD+) dal Rifugio Daviso nella Val Grande di Lanzo; la prima ascensione è di Antonio Castagneri, un bell’itinerario poco ripetuto.

Marco Blatto con il primo sole

All’attacco della cresta est della Fea

Itinerario

Si parte dal fondo della piazza di Forno Alpi Graie e si gira a sinistra dopo l’albergo. Successivamente si attraversa il ponte sul torrente Gura e si prende subito a destra la strada sterrata che passa tra una parete rocciosa posta a sinistra e il torrente a destra.

Alla partenza per il Rifugio Daviso

Dalla Punta di Mezzenile alla Punta Clavarino

Si segue il sentiero che volge poi a sinistra e prosegue per un tratto a mezza costa su una strada sterrata, fino all’imbocco del sentiero segnato come 315 che si segue.

Cartello segnaletico

Cartello segnaletico 

Dopo circa 40 minuti si arriva a un masso caratteristico, si continua su un piatto costolone fino a un gruppo di baite. Il sentiero sale dietro le baite fino a raggiungere un vasto pianoro, dove a sinistra si trovano altre baite, visibili dal sentiero e dietro queste il Lago della Gura, asciutto nei periodi di maggiore siccità.

Salendo al Rifugio Daviso

Salendo al Rifugio Daviso

Si continua in un saliscendi dove si attraversa prima il Rio Bramafam.

Ponte sul Rio Bramafan

Passerella sul Rio Bramafam

Poi si arriva al bivio segnalato per il Bivacco Ferreri-Rivero (https://www.caitorino.it/rifugi/ferreri), da poco ristrutturato, che si lascia a sinistra, si attraversa il torrente Gura.

Bivio per il Rifugio Daviso

Bivio verso il Rifugio Daviso

Si segue il sentiero che riprende a salire fino a raggiungere  prima le baite del Gias Milon.

Gias Milon verso il Rifugio Daviso

Gias Milon

Il luogo è carico di storia, al Gias Milon l’Ussi ha promosso il primo campeggio femminile, riportato nella copertina dell’Illustrazione del Popolo del 5 agosto 1923 (vedi www.societastorica-dellevallidilanzo.it/18—cronache-in-copertina.html).

Proseguendo si giunge alle baite del Gias Gran Pian, a 2147 m.

Gias Pian

Gias Gran Pian

Baite del Gran Gias Pian verso il Daviso

Baite del  Gias Gran Pian

Al termine di questo pianoro si risale la ripida costiera sulla quale sorge il Rifugio Daviso, a 2280 m, del CAI di Venaria Reale, in ore 2,30 – 3  da Forno Alpi Graie.

Rifugio Daviso

Rifugio Daviso, 2280 m

Il Rifugio è gestito dal CAI di Venaria Reale fin dal 1962, con la presenza a turno dei soci.

Itinerario alla Punta Girard

Si parte dietro il Rifugio seguendo le indicazioni presenti sul muro dello stesso.

Indicazioni al Rifugio Daviso

Indicazioni al Rifugio Daviso

Subito dietro il rifugio inizia il sentiero verso il Col di Fea, 315A.

Partendo dal Rifugio Daviso

Seguendo il sentiero

Si arriva a un masso con le indicazioni per il Col Girard, via normale alla Punta Girard che risale un canale normalmente innevato.

Indicazione per la punta Girard su masso

Indicazione per il Col Girard a sinistra

Poi si prosegue dirigendosi verso destra in una zona con grosse pietre ed avendo di fronte la cresta

Verso la Punta Girad

Traverso con pietrame

Verso la Punta Girad

Zona percorsa verso la Punta Girard

Giunti in prossimità della cresta est inizia la parte alpinistica che segue la cresta, valutando il percorso da fare, non obbligato.

Cresta est

All’attacco della cresta est della Girard

La cresta est fu seguita nella prima ascensione della cresta stessa da Antonio Castagneri detto Toni del Tuni, grande guida alpina di Balme, autore di ben quarantatré prime salite.

All'attacco della cresta est della Girad

Sulla cresta est della Girard

Le difficoltà variano fino al terzo grado.

Cresta est della Girad

Cresta est della Girard

Verso la parte terminale in una zona meno impervia si trovano dei muretti fatti dai partigiani che avevano lì posizionato un piccolo mortaio giungendo dal Col Girard, in caso di necessità si ritiravano sul versante francese.

Cresta est della Girad

Cresta est, muretti fatti dai partigiani

Dopo, la salita torna a essere più impegnativa.

Prima della punta della Girad

Prima del tratto finale della Girard

Un bel traverso esposto.

Traverso esposto prima della cima

Traverso esposto

Ci si congiunge con un percorso sotto la vetta verso sinistra fino alla cresta sud per salire l’ultimo tratto alla Girard.

Traverso sotto la cima della Girard

Traversando verso sinistra sotto la cima della Girard

In cima

Si giunge infine alla vetta con una croce.

Marco Blatto sulla Punta Girard

Marco Blatto sulla Punta Girard

Sulla cima della Girard

Sulla cima della Girard

C’è un libro di vetta: la cima è poco frequentata, normalmente dal versante francese.

Libro di vetta della Girard

Libro di vetta con nostro scritto

Dalla cima panorama superbo!

Punta Clavarino 3260 m

Punta Clavarino, 3260 m

Apertura sul Mont Pourri.

Mont Pourri 3779 m

Mont Pourri, 3779 m

Panoramica dalla Punta Girard.

Ritorno

Dalla vetta si scende sul versante francese per puntare a destra verso il Passo dell’Arc.

Ci si cala in corda doppia dal Passo dell’Arc, 3197 m, versante est, attenzione alle pietre mobili.

Punto di calata in corda doppia

Punto di calata

Marco si cala in corda doppia

Marco si cala in corda doppia

Si raggiunge dopo la calata il ghiacciaio della Levanna.

Dopo il passo dell'Arc

Dopo il Passo dell’Arc, ghiacciaio della Levanna

Costeggiando la cresta est

Costeggiando la cresta est

Dal ghiacciaio la discesa scende verso est e poi sud-est per passare alla base della cresta est della Girard, portarsi al Col di Fea a 2594 m, e da lì al Daviso. Dal Rifugio stesso itinerario dell’andata.

Materiale: dotazione alpinistica (corda da 50 m, fettucce, friends medi, piccozza, ramponi e casco).

Per conoscere la storia alpinistica delle Valli di Lanzo segnalo il bel libro di Marco Blatto che mi ha guidato nell’ascensione: “Li fol däl rotchëss. La grande avventura esplorativa sulle montagne delle Valli di Lanzo“. (Uja editrice)

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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