Anello attorno alla Rocca Provenzale e Rocca Castello

  • Destinazione: Anello gruppo Provenzale/Castello
  • Zona alpina: Alpi Cozie [sez. 4]
  • Gruppo montuoso:
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Valle Maira
  • Difficoltà: E
  • Data: 06/01/2022
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: parcheggio Rifugio Campo Base
  • Altitudine partenza: 1650
  • Altitudine arrivo: 2309
  • Dislivello: 659
  • Attacco percorso: strada asfaltata sulla sinistra orografica del vallone
  • Esposizione:
  • Punti di appoggio: Rifugio Campo Base

Alla testata della valle, percorso ad anello attorno a Rocca Provenzale e Rocca Castello con le loro famose vie di arrampicata, in Valle Maira, magnifico panorama sull’Oronaye.

Anello Rocca Provenzale e Rocca Castello

Accesso

Si percorre la SP422 della Valle Maira fino a Chiappera, si lascia a destra il paese e a sinistra il parcheggio (indicazione per Campo Base) fino a un ponte dove la strada si biforca: a sinistra verso Rifugio Stroppia / Cascate di Stroppia, a destra verso Grange Ciarviera / Grange Collet. Si può prendere a sinistra e lasciare l’auto al parcheggio del Rifugio Campo Base (svolta di 180° appena passato il ponte), oppure prendere a destra, fare due tornanti e lasciare l’auto all’attacco del sentiero T12 per il Colle Greguri.

attacco del sentiero dalla strada asfaltata

 

Itinerario

Si attacca il percorso sul lato destro della strada che corre sulla sinistra orografica del vallone, in un bosco rado di faggi, ontani e betulle misto a rovi e arbusti, anche rosa canina. Allo sguardo di fronte a noi la Rocca Provenzale sempre più incombente.

Rocca Provenzale

Il sentiero, facilmente individuabile (nel nostro caso anche dopo la spolverata di neve della scorsa notte), si arrampica su balze di terra e pietre, la vegetazione è ormai ridotta ad arbusti. Voltando lo sguardo, il panorama si allarga sulla conca di Chiappera, dominata dalla mole dell’Oronaye sullo sfondo. (Più a destra si vede il Monte Sautron).

Oronaye sullo sfondo

Ci avviciniamo  alla base della parete della Rocca Provenzale e il sentiero si fa via via più ripido, ma sempre ben tracciato ed evidente, senza particolare esposizione.

Sentiero più ripido

Il panorama sulla Conca di Chiappera si amplia.

Giuseppe con dietro la Conca di Chiappera

Quindi si incontra un bivio ed è presente una palina con le indicazioni: si lascia a destra il sentiero T17 per il Colle Rui e si prosegue a sinistra sul T12 per il Colle Greguri.

Palina con le indicazioni

Sul ripido pendio verso il Colle Rui alla nostra destra pascolano una ventina di stambecchi.

Si ammirano a sinistra le magnifiche pareti di Cima Castello su cui ci sono ardite vie di salita.

Rocca Castello

In 1,45 ore circa si perviene  al Colle Greguri.

Colle Greguri

Riparo al colle Greguri

Dietro il panorama si estende sulla Conca di Chiappera e su tutto il lato destro orografico della Valle Maira, dominato dall’Oronaye (sul sito la salita alla Cima Dronero vicinissima a questa cima), avanti si vedono la Tête de la Frema e la Tête de l’Homme.

Itinerario dal Colle Greguri

Dal colle si segue  l’indicazione per il Colle di Bellino. Il sentiero fa un traverso ripido (nel nostro caso, reso scivoloso dalla neve scesa nella notte sul fondo ghiacciato).

Giuseppe e Giovanni con la Rocca Castello

Il sentiero per il Colle di Bellino si tiene parecchio alto facendo un lungo giro (noi decidiamo di abbassarci a sinistra seguendo tracce di pascolo e tenendoci abbastanza vicino alla Rocca Castello).

Vicino alla Rocca Castello

Nella discesa osserviamo due magnifici esemplari di stambecco adulto e una bellissima volpe dal manto fulvo e dalla lunga coda. Nel nostro caso il percorso è scivoloso a causa della terra resa molle dalla neve sciolta, ma tutto sommato fattibile data l’esposizione ridotta. In 1,45 ore circa guadagniamo la strada prima sterrata, poi asfaltata che da Grange Ciarviera scende a Chiappera, chiudendo così l’anello Rocca Provenzale e Rocca Castello. Sul sito trovate un bello scritto di Motti su un’ascensione alla Torre Castello: “Una torre che si alza dai prati“.

Materiali: normale dotazione escursionistica; utili i ramponcini nella prima parte della discesa dal colle Greguri.

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