Una salita ad una montagna a cui abbiamo dato il nome: Cima della Compagnia, a quota 3149, posta vicino alla Bocchetta di Netscio sulla Costiera del Corno Bianco, in Val del Lys (Val di Gressoney).
Accesso
Si percorre tutta la Valle del Lys fino a Staffal dove si parcheggia e si prende la funivia che sale al Gabiet.
Itinerario
Nell’itinerario qui descritto, parte dall’arrivo della funivia che collega Staffal con Gabiet. Si può partire anche da Gressoney-La-Trinité.
Dalla funivia si sale in breve al lago e poi si può costeggiare:
- la riva destra, percorso più breve che prevede una decisa discesa con risalita alla testata della diga;
- oppure la riva sinistra, tragitto più lungo: si inizia dal fondo lago, traversando dopo lo sbocco della condotta d’acqua, in questo caso si rimane in quota senza grossi avvalli.
Superata la casa dei guardiani della diga si prosegue a mezza costa, verso sud, sulla parte orografica sinistra della valle, su terreni prevalentemente erbosi sovrastati da alte balze rocciose per la prima parte, il sentiero è il 3a.
Voltandosi indietro si vedono delle belle aperture sul Gruppo del Rosa, con la Piramide Vincent e la Punta Giordani.
Si raggiunge l’Alpe Scherpia, 2389 m, situata in posizione panoramica, in circa un’ora dalla casa dei guardiani.
All’inizio del Vallone di Spissen si vede la cima che poi saliremo. Si traversa il Vallone di Spissen solcato da un torrente, zona pietrosa, il sentiero scende di quota.
Il sentiero continua non sempre evidente, segnali gialli, tenersi alti prima del tratto finale, si inserisce a sua volta sul sentiero n. 3.
L’ultimo tratto sale con decisione verso il bivacco e presenta un tratto attrezzato.
Si giunge infine al Bivacco Gastaldi, 2630 m, in circa 3 ore.
Bivacco molto curato, la costruzione in lamiera dalla caratteristica forma a botte è dedicata al colonnello Carlo Gastaldi; è ben visibile grazie alla sua colorazione bianca e rossa. All’interno vi sono 4 posti letto, un fornello a gas e le stoviglie per prepararsi qualcosa di caldo. Acqua non presente in vicinanza del bivacco, bisogna scendere all’immissario del lago più grande di Netscio.
Itinerario dal Bivacco Gastaldi
Da lì ci siamo diretti verso la Bocchetta di Netscio.
La posizione del Bivacco e della Bocchetta si vedono nella carta dell’Alta Via Tullio Vidoni, il giro del Corno Bianco.
Si continua su terreno con sfasciumi in prossimità della costiera che scende decisamente sul Vallone di Spissen.
Si vede bene la costiera della Punta dell’Uomo Storto.
Dopo si comincia a vedere bene la sagoma imponente della quota 3149, posta a sinistra della Bocchetta di Netscio.
Si nota il regredire di quello che sulle carte era il ghiacciaio di Netscio, che nelle foto del libro di Buscaini sul Monte Rosa giungeva fino alla sommità rocciosa. Ora si può chiamare glacionevato e la salita alla Bocchetta è difesa da un bastione roccioso.
Viste le condizioni del bastione roccioso, abbiamo deciso di cambiare itinerario e salire la punta a sinistra, quota 3149.
Ci siamo incordati e siamo passati prima sotto cresta per lastroni inclinati, poi non essendoci più residui di neve e zone molto bagnate abbiamo calzato le scarpette e proseguito aggirando un torrione alla sua destra.
Siamo passati dove si vede la spaccatura in basso verso destra nella foto. Primo passaggio impegnativo, di forza, catalogato da noi di III.
Dopo minori difficoltà per un tratto, si prosegue sempre arrampicando fino a un secondo passaggio impegnativo.
Passaggio in un camino che richiede una buona spaccata, da noi catalogato di IV. Angelo ha rimosso alcune pietre mobili che ostruivano il passaggio.
Dopo si lascia la parte più impegnativa per l’ultima parte dove si può camminare e usare saltuariamente le mani.
In cima
Sulla cima non abbiamo trovato alcun ometto. Nel percorso, viste da me, solo due vecchie lattine, molto arrugginite, segno che qualcuno è passato molti anni fa di lì.
Col telefono satellitare rilevate le coordinate del punto di vetta:
- Latitudine N 45°49’30.74″
- Longitudine E 007°52’3.15″
- Altitudine 3149,7
La punta è ben individuabile: non ha vicino altre punte, la Cima di Netscio è distante, l’abbiamo chiamata Cima della Compagnia per ricordare la Compagnia della Cima, da noi fondata insieme ad altri amici.
Ritorno
Fatto dal lato sud, più semplice, si può in taluni casi scendere leggermente verso il lato est meno erto.
Si raggiunge un punto, prima di un evidente torrione, dove è stato attrezzato un cordino per la calata, da noi rinforzato.
Meglio avere una corda da 60, con quella da 50 siamo arrivati un po’ prima del glacio-nevato dopo un’ultima parte verticale; attenzione alle numerose pietre che si possono muovere e all’arrivo su terreno franoso. Il primo di calata deve trovare una posizione sicura prima della discesa del secondo per la possibilità di muovere pietre.
Noi abbiamo pernottato al Bivacco Gastaldi.
Una foto della Cima della Compagnia vista dalla Punta Straling.
Ritorno al Gabiet alla stazione della funivia al mattino con ampie vedute sul Monte Rosa con in bella evidenza il Lyskamm Occidentale.
Materiali: dotazione da alpinismo: casco, corda da 60, imbrago, fettucce e cordini, nut e friend medi.