Colle del Beth

  • Destinazione: Colle del Beth
  • Zona: Alpi Cozie [sez. 4]
  • Gruppo montuoso: Gruppo Queyron-Albergian-Sestrière [Alpi Cozie centrali o Alpi del Monginevro]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Val Troncea
  • Difficoltà: E
  • Data: 01/07/2023
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Pattemouche
  • Altitudine partenza: 1591
  • Altitudine arrivo: 2785
  • Dislivello: 1194
  • Durata: 4,30 ore per la salita
  • Attacco percorso: lungo la strada
  • Esposizione: nord-ovest
  • Punti di appoggio: Rifugio non gestito del Beth
  • Hotel: Club Med

Salita al Colle del Beth a 2785 m, con possibili punti di fermata intermedi vista la lunghezza del percorso, passando da Seytes nel Parco della Val Troncea, facente parte del Parco delle Alpi Cozie. Il percorso è lungo si percorrono 21 km per la salita fino al colle da Pattemouche, una parte del percorso si risparmia andando in auto fino a dove è consentito.

Il percorso tocca la zona delle miniere del Beth, al tempo uno dei cantieri estrattivi più alti d’Europa, tra i 2300 e i 2500 metri. Nelle miniere si estraeva la calcopirite: essa che si trova all’interno dei calcescisti della Zona Piemontese, rocce di origine oceanica. Il contatto tra l’acqua marina e il magma fuoriuscito da piccoli camini vulcanici sui fondali oceanici provocò la lisciviazione degli ioni metallici di ferro e rame e la successiva deposizione sotto forma di calcopirite. Questo minerale veniva utilizzato inizialmente come rame metallico, poi per la produzione di solfato di rame e acido solforico. Il giacimento fu sfruttato industrialmente a partire dal 1860 fino al 1908. Nel 1904 una enorme valanga provocò la tragica morte di 81 minatori e gran parte degli impianti venne distrutta.

Al Colle del Beth

Accesso

In Val Troncea, si arriva dalla SS 23 del Colle del Sestriere in Val Chisone. Si devia in prossimità dell’abitato di Traverses per le frazioni Plan e Pattemouche. Dopo la strada diviene sterrata, per le auto il transito è consentito fino alla borgata di Laval dietro pagamento della tariffa nei fine settimana del periodo estivo.

Itinerario

La prima parte del percorso con partenza da Pattemouche è descritto in questo sito nell’articolo: al Rifugio Troncea passando da Seytes, partendo dall’albergo Club Med gestito da Th-resorts. Il sentiero inizia al cartello segnaletico e si sale nel bosco.

All’attacco del sentiero per il Colle del Beth

Quando si raggiunge la deviazione per Seytes, 1910 m, si procede verso destra.

Deviazione per Seytes

Il tratto di sentiero è a mezzacosta, ogni tanto scende o sale leggermente.

Traverso tra i prati

Non distante dal Rifugio Troncea c’è la deviazione a sinistra per il Colle del Beth.

Deviazione per il Colle del Beth

All’inizio si percorre una stradina nel bosco di larici: è la vecchia mulattiera (EPT 320).

In gruppo dopo i Forni di San Martino

Dopo il tratto nel bosco si esce in una zona più aperta con bella vista sulle montagne poste sul lato orografico sinistro della Val Troncea, in particolare la Punta Rognosa e Platasse.

In salita con ampia visuale

Si arriva poi al cartello posto in prossimità dei Forni di San Martino, dove c’è il rudere di un’antica fornace, la zona si presta alla sosta di un gruppo non numerosissimo, la quota è 2320 m.

A sinistra si va ai Forni di San Martino

Poi si continua a mezzacosta

In gruppo dopo i Forni di San Martino

fino a doppiare un crinale.

Verso il crinale

In basso si vede bene l’abitato di Troncea.

Si vede l’abitato di Troncea

Si arriva poi ad un cartello, se si va a sinistra in salita si segue il sentiero normale per il Colle del Beth, posto sul lato orografico destro del valloncello.

Punto in cui c’è la deviazione

Itinerario diretto al Colle del Beth

Il sentiero inizialmente passa più alto del precedente in senso inverso e poi sale con buona pendenza sulla costiera orografica destra del valloncello.

Dai prati alle zone con pietrame

Ultimo tratto di sentiero verso il Colle del Beth.

Infine si raggiunge il Colle del Beth posto a 2785 m.

Colle del Beth

A destra del colle si vede la sagoma del Bric Ghinivert.

Vista verso il Bric Ghinivert

C’è un rifugio non gestito, con sei posti letto e cucina  con fornello a gas, inoltre c’è un termoconvettore a gas per il riscaldamento dei locali. Questo casotto è chiuso a chiave. (Le chiavi vengono consegnate presso la sede del Parco naturale Val Troncea previa prenotazione e accettando tutte le norme previste dal regolamento per la fruizione). Inoltre c’è un piccolo ricovero.

Piccolo ricovero

Dal lato Valle Germanasca ci sono 7 laghetti, di cui uno vicino posto in posizione più riparata dal vento.

Cantando al primo laghetto

N.B.: in alto non si trova acqua corrente.

Foto di gruppo al Colle del Beth

Itinerario all’Angolo e poi al Colle del Beth (variante di salita)

Invece proseguendo diritti si raggiunge in breve tempo l’Angolo dove c’è una zona ampia adatta a fermarsi con gruppi numerosi, a 2435 m, con vista sull’alta Val Troncea. Da lì partiva la “Decauville” (piano inclinato ascendente per i vagoncini che portavano i materiali delle miniere). La zona dell’Angolo è collocata sul versante opposto a quello del sentiero ordinario.

L’Angolo (punto panoramico)

Si sale lungo il vecchio percorso della Decauville, tratto faticoso, per poi spostarsi verso il centro del valloncello prima di un muro di contenimento, posto a destra.

A destra si vede il terrapieno contenitivo

Si arriva ad un segnale e da lì si può scegliere il percorso a destra per la traccia normale o a sinistra, con tracce più vaghe, rimanendo più sul centro del valloncello.

Segnale

Proseguendo si vede bene la zona vicina al colle.

Verso il Colle del Beth

Infine si raggiunge anche in questo caso il Colle del Beth posto a 2785 m.

Ritorno

Conviene seguire la traccia normale che scende sul lato orografico destro del valloncello. Lontano si vede il Monte Chaberton.

La traccia è ben segnata, attenzione che in alcuni punti è leggermente esposta.

Sulla via del ritorno dal Colle del Beth

Più in basso si può fare una sosta al Rifugio Troncea e da lì seguire la strada fino al punto di partenza.

Materiali: normale dotazione escursionistica.


About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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