Alcune frasi tratte dal bel libro “Due montanari” di Arturo e Oreste Squinobal raccontati da Maria Teresa Cometto, due guide alpine di Gressoney-Saint-Jean legate profondamente alle loro radici che fanno trasparire nel libro la loro grandissima umanità e una concezione dell’alpinismo che mi avvince: essere uomini prima che alpinisti. (Oreste Squinobal è prematuramente scomparso ed a lui è dedicato il Rifugio Orestes Hütte). Sono stati autori di due prime invernali sul Cervino.
“Nonostante errori e disavventure, riusciremo però abbastanza a tener fede al nostro stile: fare le cose per noi e non per gli “altri”; fidarci solo della “passione” che sentiamo dentro e che ci dà la voglia e la sicurezza di farcela; essere uomini prima che “alpinisti”.
“Il compagno ti dà sicurezza: fra te e lui c’è la corda, un chiodo, uno spuntone. Se ti cade un sassolino piccolo come una noce sulla testa, ti fa perdere quell’attimo prezioso e, se non ci fosse il compagno a tenerti, finiresti via, senza potere far niente contro la dura oggettività del caso.
Ma non solo. Col compagno vivi un’esperienza umana, puoi scambiarti le opinioni e le paure, condividere la soddisfazione della riuscita. Sono piccole cose che puoi provare anche durante la gita con un cliente, se il tempo è bello e il cliente non è un rompiscatole…”.
Breve commento: mi ritrovo in questo approccio alla montagna e lo sento in sintonia con il mio maestro, Pino Cheney, più volte citato nel libro.