Sul versante nord del Monte Pirchiriano, 962 m, in Valle di Susa si snoda la Via Ferrata Carlo Giorda alla Sacra di San Michele. L’Abbazia, che è sulla cima, è monumento simbolo del Piemonte. Una bellissima salita sulle ripide pareti di serpentino che dominano la valle.
La via non presenta particolari difficoltà tecniche o tratti verticali molto lunghi, ma la lunghezza dell’itinerario consiglia attenzione e tempo bello: le rocce lisce, se bagnate per la pioggia, possono creare problemi.
Accesso
Si risale la Valle di Susa sull’A32 del Frejus e si esce ad Avigliana Ovest, prima della barriera; da lì si raggiunge la SSP25. Dopo il paese di Sant’Ambrogio si continua fino in località Croce della Bell’Alda, lì c’è un parcheggio. All’uscita del parcheggio è presente un grande pannello indicatore.
Itinerario
La via attacca appena oltre una strada posta dall’altro lato del parcheggio, dopo un breve tratto si trova la fune metallica di sicurezza. Si segue per la prima parte lo sperone posto a fianco della cava in disuso. La roccia è liscia.
Dopo la prima parte della ferrata si percorrono dei facili traversi verso destra.
Poi la salita prosegue su uno spigolo attrezzato con delle staffe.
Si continua su placche più o meno verticali.
In diversi punti si può ammirare la meta: la Sacra di San Michele.
In seguito si arriva in una zona boschiva con le indicazione per la prima possibile via di fuga.
Quindi ci si dirige verso destra a Pian Cestlet,
un bel ripiano su cui si trova l’antica chiave di confine tra i comuni di Sant’Ambrogio e Chiusa San Michele scolpita nella roccia. Dopo si affronta il lungo ponte tibetano, addirittura 80 metri, con begli appoggi. Esso sale decisamente nella parte prossima alla parete.
Il breve tratto in uscita è verticale, attrezzato con staffe, e richiede un lavoro di forza per le braccia. Poi ci si sposta verso ovest su una cengia per attaccare l’evidente sperone che scende dalla cima del Monte Pirchiriano.
La salita si svolge su paretine e facili diedri con un passaggio in una caratteristica strettoia.
Si percorre ancora un tratto, anche una scala di staffe e si raggiunge una cengia: “U Saut du Cin”
da dove si può raggiungere a sinistra la borgata San Pietro; nell’antichità la cengia collegava la frazione con l’abitato di Chiusa San Michele.
Dalla sommità della via ferrata, che termina praticamente sotto l’alto muro dell’Abbazia, si prosegue a destra, per un sentiero poco comodo, che con alcuni saliscendi raggiunge la strada asfaltata non lontano dall’ingresso della struttura della Sacra di San Michele.
Ritorno
(Si consiglia vivamente la visita alla Sacra). Dalla stradina asfaltata imboccare l’antica mulattiera, è presente un cartello indicatore,
che passando per la borgata San Pietro va a Sant’Ambrogio. Questa è una mulattiera molto frequentata e prevalentemente in ombra.
Raggiunto Sant’Ambrogio si continua verso l’alta valle raggiungendo il parcheggio di partenza.
Un ottimo punto d’appoggio nelle vicinanze è il B&B a Pomaretto, la casa di Ellis . Vicina la via ferrata Guido Rossa di Caprie.
Materiali: normale dotazione da ferrata.