Da Magliano Alfieri a Priocca e Govone, in giro tra i castelli e le chiese del Roero, un bell’anello con splendide viste sulla cerchia alpina. Un percorso lungo, circa 18 Km, con un alternarsi sia di discese sia di salite con un dislivello in salita di circa 380 m, che collega il castello di Magliano Alfieri a quello di Govone su strade asfaltate e sterrate.
Accesso
Si raggiunge l’abitato di Magliano Alfieri, da via Asilo Alfieri si raggiunge l’ampio parcheggio in piazza Bartolomeo Gosio. Il nome “Magliano” si presume derivi dal nome personale Manlius, gentilizio dell’importante famiglia romana di Quinto Manlio Severo, si pensa che sia stato proprietario di queste terre. Mentre il nome “Alfieri” deriva da una famiglia nobiliare astigiana. Nell’anno 1240 Guglielmo e Alferio Alfieri, avendo accumulato capitali con la creazione di banchi di pegno in tutta Europa, comprarono tre ottavi “di tutto il luogo e villa di Magliano” diventando così feudatari del sito.
Prima della partenza una breve digressione nel Parco Alfieri, piccolo spazio verde in faccia al Castello di Magliano Alfieri, con una torretta panoramica posta nel punto più alto.
Poi alla balconata posta di fronte al Municipio e vicino alla chiesa di Sant’Andrea con ampia vista sul fiume Tanaro
e sulla cerchia alpina. Si vede bene il Castello di Guarene.
Il Castello di Magliano Alfieri fu costruito intorno al 1649 per volere del conte Catalano Alfieri, un generale di fanteria delle truppe sabaude, e presenta linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese. C’è all’interno un Museo di Arti e Tradizioni Popolari.
Itinerario a Priocca
Ha inizio dal parcheggio di Magliano Alfieri e si imbocca via Vincenzo Troia in discesa. Si gira in via Adele Alfieri e poi a destra in via San Secondo. Prima la strada è asfaltata poi diventa sterrata. Dopo si passa Cascina Rocchetta e poco più avanti si svolta a sinistra in zone coltivate.
Tra frutteti e noccioleti si scende al fondovalle, segnato dal piccolo Rio Bertinetto, e si risale in modo deciso alla frazione San Vittore di Priocca, passando tra l’altro vicino ad un recinto con numerosi cani.
Se si vuole, con una non lunga deviazione, si può raggiungere la Pieve protoromanica di San Vittore, posta in un cortile privato e risalente alla prima metà dell’XI secolo. Dalla frazione su via San Vittore si va in direzione di Priocca per imboccare la strada in direzione del centro storico di Priocca, passando a sinistra della piccola chiesa di san Rocco. L’abitato culmina con l’imponente chiesa neogotica di Santo Stefano. Posta sulla sommità con campanile, alto 33 metri è ben visibile anche dalle colline circostanti.
Poi si ripercorre in discesa la strada principale fino alla chiesa di San Rocco, e subito dopo si svolta a sinistra su via Cavour, aggirando la parte più alta del paese. Si vede dal basso il castello, che fu completamente ricostruito agli inizi del XVIII secolo. Nel tragitto noi abbiamo percorso via Berca, ma conveniva scendere da via Ca Bianca, più diretta.
Itinerario a Govone
Si incrocia la SP 2, e la si percorre andando a destra fino ad un semaforo (strada molto trafficata, prestare attenzione), poi si svolta a sinistra risalendo verso l’abitato di Serra Moriondo per via Scarrone e poi su strada Moriondo. Si raggiunge una bella cappella dedicata a San Michele Arcangelo e subito dopo si risale una stradina a destra,
poi si scende su strada campestre sterrata.
Si arriva al fondovalle dove c’è il piccolo Ponte del Re, sopra il Rio Vaneschia, posto sulla destra del percorso. Fatto costruire da re Carlo Felice di Savoia per facilitare il percorso in carrozza al Castello di Govone, sua residenza estiva.
Dall’ampio fondovalle, ricco di culture di cereali e noccioleti, si risale su carrareccia verso la frazione Trinità di Govone.
Quindi la si raggiunge lungo via Trinità (con a destra lo spazio giardino di Trinitarte, curato dagli abitanti della frazione); la strada termina sulla SP 235, si gira a sinistra e si scende leggermente al cimitero di Govone. Dopo si risale verso il centro di Govone prendendo la SP 49. Si percorre la stretta via Ferdinando di Savoia raggiungendo due chiese: Santo Spirito a sinistra, parrocchiale di San Secondo a destra.
Si sale tra le case fino alla piazza superiore e poi al Castello di Govone.
L’attuale edificio è frutto della trasformazione, su progetto di Guarino Guarini, di strutture precedenti, risalenti al Trecento. Gli interventi successivi sono stati progettati da Benedetto Alfieri, oggi è tra le residenze sabaude piemontesi. Dal 1997, esse sono nella lista del patrimonio artistico mondiale. (Il castello è aperto al pubblico nel 2024 da aprile a novembre tutti i venerdì, sabato e domenica ed extra-orario su prenotazione per gruppi di almeno 20 persone).
Il piccolo parco è un buon punto per una sosta.
Ritorno
Si riprende il percorso dell’andata, non si svolta verso frazione Trinità ma si punta a frazione San Pietro di Govone. Sul percorso splendide vedute sulle colline e sulle cime del Monte Rosa, si vedono bene i Lyskamm, la Punta Dufour la Piramide Vincent…
Poco prima di uscire dalla frazione si può ammirare una fornace di inizio Novecento, dismessa ma ben mantenuta. Essa era utilizzata per la cottura dei mattoni ed altri materiali da costruzione; attiva fino al 1970, si riforniva da una cava di terra rossa vicina.
L’itinerario continua e con un bel tratto si scende e poi si risale verso Priocca, si passa dalla frazione San Vittore e si scende nel fondovalle del Rio Bertinetto (su carrareccia, non la stessa dell’andata ma più a nord).
Dopo risalita tra gli alberi in fiore fino a via Asilo Alfieri
per breve tratto a sinistra in discesa e dove c’è un casolare si sale con decisione a destra
su stradina/sentiero passando vicino ad una croce in legno, che ricorda l’antico Camposanto di Borgoratto (1793/1920).
Si sbuca sulla strada di fronte al parcheggio, da dove si è iniziato il percorso: “In giro tra i castelli e le chiese del Roero”.
Materiali: normale dotazione escursionistica.