Traversata integrale alla Punta Adami, 3166 m, per le Creste Ovest Nord-Ovest e Sud-Est sulla Costiera di Rocce Russelle, costiera che proviene dal Dente Meridionale di Collerin, partendo dal Pian della Mussa e passando dal Rifugio Gastaldi, difficoltà PD-.
Accesso
Si risale l’intera Valle di Ala fino all’ampio Pian della Mussa. Conviene parcheggiare al fondo del piano, 1813 m, prima dell’ultima rampa che conduce al Rifugio Città di Ciriè.
Itinerario al Rifugio Gastaldi
Si imbocca una carrareccia posta a sinistra della strada asfaltata andando verso il torrente, che si attraversa su un ponte. Alla partenza si impone la vista dell’Uja di Ciamarella.
Poi sul sentiero n. 222, che volge a destra e più avanti a sinistra. Si incomincia a salire la parte bassa del Canalone delle Capre. Si prosegue sul versante idrografico destro del canalone e dopo aver superato in breve tempo un buon dislivello ci si dirige verso est e, percorso un tratto pianeggiante, si aggirano a destra alcune placche rocciose (sono presenti delle corde fisse). Quindi si esce all’inizio del Pian dei Morti (Testa ‘d Mort) e successivamente si raggiunge il bivio sotto il Gias della Naressa (2209 m) e si va a sinistra, sempre sul sentiero n. 222.
Prima una lunga diagonale poi con tratti di salita più ripida seguendo le numerose risvolte del sinuoso sentiero.
Ci si trova poi ai piedi delle pareti rocciose, corde fisse, poi un passaggio intagliato nella roccia con cavo e gradini in pietra.
Si risale con ripide svolte e poi in diagonale fino a raggiungere il piano al Crot del Ciaussiné e si perviene al Rifugio Gastaldi.
Itinerario alla Punta Adami
Si parte dal retro del rifugio. Nel nostro caso non salita la morena del Ghiacciaio della Bessanese ma presa la via diretta che risale un erto e faticoso pendio pietroso.
In alto il percorso si apre in una conca con massi di dimensioni più grandi (vista sul rifugio).
Più avanti la pendenza diminuisce decisamente e si attraversano zone con piccoli detriti e nevai puntando al colle che si apre tra il Dente Meridionale del Collerin e la nostra meta: la Punta Adami.
Sul fianco sinistro si erge imperiosa l’Uja di Bessanese, con in bella evidenza il famoso Spigolo Munari-Bricco sulla Cresta Nord-Est.
Si sale verso il colle su pendii (nevosi normalmente fino a luglio)
per avvicinarsi alla base della cresta rocciosa.
Nel nostro caso la neve era dura e dopo esserci incordati abbiamo calzati i ramponi e utilizzando la picca risalito l’ultimo tratto prima della cresta (sicurezza fatta con la picca messa nella neve).
Quindi si guadagna un colletto, che è a strapiombo sul Pian del Gias. Si segue la cresta fino ad un punto dove si risale con decisione in spaccata (II) su grandi blocchi, poi dopo la sommità la cresta stessa spiana.
In piano si prosegue su tratti esposti tenendosi prevalentemente sul versante Sud-Est. Al fondo del sottostante Pian del Gias, posto sulla sinistra, si vede la sagoma della Punta Collerin.
Quindi si raggiunge il gendarme della Punta Adami che si contorna scendendo leggermente sul versante Sud-Est con un passo esposto (II+) in discesa utilizzando delle protezioni veloci.
Da lì si risale ad un colletto dove c’è un masso tavolare. La Punta Adami è indicata da un grande ometto e dalla scritta in bianco su una roccia.
Bella apertura sulla Piccola Ciamarella, posta a sinistra nella foto, e sul Ghiacciaio della Ciamarella.
Ritorno
Prima parte sulla Via Normale (Cresta Sud-Est) su placche friabili di calcescisti. Poi si allarga la cresta e con pendii ci si abbassa e si guadagna una valletta. Da lì siamo tornati per il percorso dell’andata più diretto, senza guadagnare il filo della morena del Ghiacciaio della Bessanese. Si raggiunge il Rifugio Gastaldi e poi il Pian della Mussa. (Occorre tenere presente che il percorso è lungo).
Materiali: normale dotazione alpinistica (utili friends medi per la cresta).
Rimando al bel libro di Marco Blatto Valli di Lanzo – Le più belle ascensioni classiche e moderne. Edizioni Idea Montagna.



















