La Certosa di Montebenedetto in Val di Susa

  • Destinazione: Certosa di Montebenedetto
  • Zona alpina: Alpi Cozie [sez. 4]
  • Gruppo montuoso: Gruppo dell'Orsiera [Alpi Cozie centrali o Alpi del Monginevro]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Valle di Susa
  • Difficoltà: E
  • Data: 20/05/2024
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Villar Focchiardo
  • Altitudine partenza: 492
  • Altitudine arrivo: 1198
  • Dislivello: 706
  • Attacco percorso: dal ponte per località Banda
  • Esposizione: nord
  • Punti di appoggio:

Valle ricca di testimonianze della vita dei monaci, tra questi i Certosini che si insediarono sopra Villar Focchiardo in un luogo isolato erigendo la Certosa di Montebenedetto, inizio lavori 1198, e poi si trasferirono nel 1473 alla Certosa di Banda; il percorso descritto è un anello che tocca le due certose. Prima la Certosa di Banda, posta vicino all’abitato di Villar Focchiardo, e da lì si sale alla Certosa di Montebenedetto, al ritorno si passa dalla borgata di Adret.

La Certosa di Montebenedetto in Val di Susa

Accesso

Prima dell’abitato di Borgone la statale 24 passa sul lato orografico destro scavalcando la Dora Riparia ad una successiva rotonda, si trovano le indicazioni per il parco Orsiera-Rocciavrè, la Certosa di Montebenedetto e per la Certosa di Banda. Noi abbiamo percorso via Fratta, poi via Parone e lasciato l’auto prima del ponte per Località Banda.

Ponte per Località Banda

Itinerario

Si sale tra le case sulla stretta strada che più avanti poco prima della Certosa confluisce sulla strada nuova di Banda, altra via di accesso, che si può percorrere in auto.

Piccola edicola nel muro

Si scende leggermente alla Certosa di Banda.

Certosa di Banda

Si può proseguire passando a destra sotto una zona coperta e poi su carrareccia o di fronte per ricongiungersi alla strada. Si è immersi in un bel bosco di castagni, salendo si trova l’indicazione del sentiero 512. Poi si continua a salire nel castagneto in moderata ascesa sino ad un bivio (Cantalupa), la traccia di destra sale ad Adret (sarà il sentiero del ritorno), si prosegue lungo il sentiero 523, in piano.

Sentiero 523

Cantalupa – Sentiero 523

La traccia porta verso il torrente Gravio, leggera discesa finale, che si attraversa su un ponte in muratura.

Ponte sul torrente Gravio

Si sale con decisione nella bella faggeta.

Faggeta

Dopo una serie di tornanti si raggiungono alcune grange abbandonate.

Case in rovina

Si raggiunge poi la dorsale che separa i due versanti.

Sulla dorsale

Il percorso incontra successivamente ampie zone pascolive e si sale verso monte tenendosi sul lato destro, più avanti si ritrova la traccia che s’alza lungo il versante con alcune svolte intervallate da lunghi traversi sino a che non si perviene alla grande conca prativa che anticipa la Certosa.

Vista la presenza di una mandria al pascolo, siamo saliti tenendoci a sinistra ma non conviene, dovendo attraversare una zona boschiva per raggiungere poi la strada e la Punta Cialma Betto, 1096 m.

Punta Cialma Betto, 1096 m

Bella apertura sul Monte Salancia.

Salancia

Si percorre lo sterrato per un tratto pianeggiante. Più avanti si incontra un pilone presso le case di Grangia, dove confluiscono due sentieri, il 523 percorso e il 524. Quindi si attraversa il rio Molesecco su un ponte in muratura (il rio era tutt’altro che “secco”).

Rio Molesecco

Dopo poco ci si trova al cospetto del complesso monastico.

Certosa di Montebenedetto

La chiesa romanica presenta una navata unica con l’altare posto ad est. In essa sono presenti diversi pannelli esplicativi.

Interno Certosa di Montebenedetto

Vicino all’ingresso della chiesa, nell’area del piccolo chiostro, si possono acquistare ottimi formaggi lì prodotti dall’azienda agricola Giovale Manuel. Di fronte c’è anche una foresteria che dispone di 23 posti letto.

Dipinto di Maria e Certosini oranti

Ritorno

Dalla Certosa si percorre la carrareccia in senso inverso fino al pilone, si prende a sinistra il sentiero 524 e si risale decisamente l’ampio pendio fino a raggiungere la sommità della dorsale.

Pilone

Dopo a destra (attenzione al punto di svolta) inizia un bel tratto discendente nel bosco verso il fondovalle solcato dal torrente Gravio. Lo si attraversa su un ponte in legno sostenuto da travi portanti.

Ponte sul torrente Gravio

Poi si sale e si continua in piano passando paralleli ad una canaletta, ora intubata, che porta acqua verso Adret. Ad una deviazione ci si tiene a monte e si raggiunge Adret.

Chiesetta di Adret

Al fondo della borgata, sulla sinistra c’è la Locanda Adrit, e un punto panoramico con panchine, bella apertura sulla Sacra di San Michele e sull’altro lato sia su Rocca Sella sia sul Monte Musiné.

Sacra di San Michele

Poco prima del punto panoramico ci sono le indicazioni per il sentiero 512 che si imbocca.

Cartello con indicazione sentiero 512

Il percorso inizialmente passa vicino ad una casa, posta a sinistra, e continua a sinistra con una curva (noi abbiamo fatto una deviazione a destra per poi ricongiungerci più in basso). Poi il sentiero è ben protetto da muretti, in un punto in cui c’è un’apertura andare a destra.

Si va a destra

Si prosegue e si raggiunge un incrocio (andando a sinistra sul sentiero 513 si va verso Città, vedi da lì itinerario per Rifugio Toesca), si va a destra sul sentiero 512 per Banda. Un percorso tra i castagni su evidente traccia prima in piano sotto il Truc Terrasier, poi si scende, prima moderatamente poi con più pendenza, nel castagneto, incontrando una strada che porta verso Case Rivoira, dove ci si immette, per abbandonarla subito dopo e si va a destra.

Indicazioni

Si raggiungono le case di Pian Champ, in totale abbandono, poi su aperta dorsale, con bella vista, dopo al bivio incontrato nel percorso di salita. Da lì si segue la stretta strada prima alla Certosa di Banda e poi al punto di partenza.

Abitato di Banda

Materiali: normale dotazione escursionistica.


Total distance: 11338 m
Download file: Certosa-di-Montebenedetto.gpx

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.