Il Mont Dolent ha una caratteristica unica: la cima, in cui confluiscono tre creste da tre diverse nazioni, segna il confine di Italia, Francia e Svizzera; inoltre essa è l’ultimo contrafforte del massiccio del Monte Bianco verso est. Sul sito trovate anche la descrizione della salita al Dente del Gigante.
Accesso
Da Courmayeur ci si dirige all’imbocco della Val Ferret e la si percorre fino a località Arnouva, a 1769 m. Si parcheggia poco prima del piazzale di manovra del capolinea della navetta che percorre tutta la Val Ferret. (Occorre tenere conto delle eventuali limitazioni al traffico veicolare e se la strada della Val Ferret fosse chiusa al traffico si può utilizzare la navetta).
Itinerario
Dalle baite di Arnouva, si prosegue lungo la sterrata che risale la valle fino al tornante dal quale, verso sinistra, parte il sentiero che sale sulle pendici della Tête de Ferret. Si continua a seguire il sentiero e si raggiunge un marcato dosso, al suo culmine si prosegue verso sinistra. Si traversa un piccolo corso d’acqua, poi si volge a sinistra sui pendii sottostanti il Colle di Grapillon. Il sentiero continua salendo sui pendii morenici, verso la cresta del Monte Allobrogia.
Quindi si superano vallette e placche rocciose per giungere prima ad un bivacco più piccolo e infine al secondo più spazioso.
Siamo ai Bivacchi Fiorio, quota 2735 m.
Il giorno seguente dai Bivacchi Cesare Fiorio si percorrono pendii cosparsi di massi con chiazze di neve che permettono di porre piede sulla superficie del ghiacciaio di Pré de Bar. (Il ghiacciaio è contornato dall’Aiguille de Triolet, 3874 m, dalla Punta di Pré de Bar, 3659 m, dalla nostra meta e dal Mont Grapillon, 3576 m) Si prosegue quindi verso destra su pendii più accentuati e si lascia a sinistra l’isolotto roccioso che emerge e che divide il ghiacciaio in due rami. Si sale il ramo di destra del ghiacciaio mantenendosi nel centro per poi superare una ripida gobba.
Al di sopra di questa si volge a destra per affrontare la crepaccia terminale per accedere alla sella nevosa della cresta sud-est del Mont Dolent. Si percorre la cresta di neve e si raggiunge la base di un canalino di rocce poco stabili, lo si risale e si esce sulla spalla che origina la cresta sommitale, si percorre quest’ultima su massi e crestine nevose per giungere alla cima del Mont Dolent, dove c’è una statua della Madonna.
Ritorno
Lungo l’itinerario di salita.
Materiali: dotazione da ghiacciaio: ramponi, picozza, corda e viti da ghiaccio.
Siamo saliti circa 15 giorni dopo una terribile tragedia: un’intera famiglia di olandesi aveva perso la vita scivolando sul ghiacciaio. Noi non lo sapevamo e siamo rimasti stupiti di non trovare nessuno al bivacco in piena stagione estiva. La salita è stata un po’ delicata a causa di placche ghiacciate sotto la cima, ma complessivamente di grande soddisfazione. Purtroppo non abbiamo goduto del magnifico panorama che si vede dalla cima.