Nella Valle Grana, incastonata fra la Valle Stura e la Valle Maira, si apre in alto un’ampia conca ricca di pascoli dove si trova il bellissimo Santuario di San Magno, meta di pellegrinaggi e punto di partenza per la salita al Monte Tibert, giro ad anello passando dal Monte Crosetta (o Monte Crocette).
Avvicinamento
Da Caraglio si seguono le indicazioni per la Valle Grana, la si risale e si passa da Castelmagno. Dall’abitato si sale ancora per circa 6 km, in alcuni tratti la valle si restringe decisamente, fino ad arrivare alla frazione Chiappi ed al Santuario di San Magno (grande posteggio sotto il santuario).
Itinerario al Monte Crosetta (o Monte Crocette)
Dall’ampio piazzale antistante l’ingresso del Santuario di San Magno si sale sulla rampa in pietra e cemento sopra la fontana. Dopo parte un piccolo sentiero che si divide subito, si tralascia la traccia sinistra per il punto panoramico e si continua diritti, verso nord. Il sentiero, tra i prati che sono delimitati, volge più in alto verso ovest e raggiunge la piccola strada asfaltata che sale dal santuario. Per le recinzioni dei pascoli può essere più disagevole seguire l’itinerario descritto. (In alternativa si può imboccare subito la stretta strada asfaltata partendo dal lato opposto del santuario).
Quindi si continua per un breve tratto lungo la strada e si arriva ad un bivio. Si segue la strada a destra, indicazioni per il Monte Crocette. La strada, prima asfaltata poi sterrata, sale con decisione.
Si continua prima su strada e poi su sentiero ben segnalato con paletti colorati con bianco e rosso in ampie zone pascolive.
L’escursione fatta nel mese di giugno dopo abbondanti piogge ha favorito la vista di una fioritura eccezionale, in particolare di anemoni.
In poco più di un’ora si arriva in vista del Passo delle Crocette, 2184 m (dove sono collocate diverse piccole croci).
Quindi si raggiunge il valico e si va a destra per il Monte Crosetta o Monte Crocette, 2192 m.
Nei pellegrinaggi al Santuario di San Magno gli abitanti di Celle di Macra salivano portando piccole croci in legno, queste venivano infisse nel terreno in corrispondenza del Passo Crosetta, da qui il nome Passo delle Crocette.
Itinerario al Monte Tibert
Tornati al valico si va in direzione opposta sul crinale in direzione ovest. Si tralascia la deviazione a destra per la grotta del ghiaccio. (La foto è stata presa in un’altra occasione).
Il sentiero che percorre il crinale è il punto di divisione del tipo di vegetazione: a sinistra verso il santuario ciuffi d’erba, a destra rododendri.
Lungo il percorso si scavalca prima un cocuzzolo erboso a cui segue un tratto pianeggiante, per andare poi a sinistra, aggirando un tratto roccioso. Dopo una ripida rampa riporta sul crinale.
Si prosegue e si arriva alla base di una breve tratto roccioso, lo si sale sfruttando i molti gradoni, poi il crinale diventa ampio. Più avanti occorre prestare attenzione ad un bivio, verrebbe normale proseguire in piano verso sinistra per bella traccia, ma si deve tenere la destra e proseguire sullo spartiacque, alcuni paletti individuano il percorso.
Quindi si supera un cocuzzolo arrotondato, dopo si va a sinistra e si raggiunge la base della piramide terminale del Monte Tibert. Nell’ultimo tratto di salita, il più impegnativo, si percorre con decisa salita una larga cengia, da sinistra a destra (vista la presenza di neve abbiamo fatto alcune variazioni). Dopo si raggiunge un avvallamento.
Si va quindi a sinistra e poi ormai vicini alla meta si risale una cengia verso destra e si sbuca in vetta al Monte Tibert, 2648 m, dove è presente una bella croce in legno.
In cima
Ritorno
In discesa si segue la dorsale ovest, con un evidente sentiero che passa su lastre di roccia. Il sentiero si divide in più punti,
per poi raggiungere il Colle Intersile, 2515 m. Ci sono ben cinque sentieri, da destra in senso antiorario ed in successione i sentieri, escluso quello seguito, vanno alla Bassa di Narbona, alla Punta Tempesta, al Colle Sibolet e al Santuario di San Magno. Sotto il colle c’è una pozza d’acqua.
Si segue quindi dunque il sentiero più a sinistra, che taglia in lieve discesa spogli pendii pascolivi. Più avanti si tralascia una traccia che scende a sinistra.
In questo tratto di sentiero la pendenza è più accentuata. Si incontra un piccolo rio, poi il sentiero inverte il senso di marcia piegando verso est. Nella discesa tra i pascoli si attraversa nuovamente il rio toccato in precedenza e si percorre un lungo mezzacosta in diagonale, posto sotto il Monte Tibert. Dopo si supera un altro rio, si riprende il traverso, successivamente il sentiero diventa una carrareccia abbastanza dissestata. Si raggiunge una bella conca pascoliva. Si prosegue con lo stesso andamento fino a giungere al Gias Sibolet, 2104 m, posto ai piedi di una bastionata rocciosa e lo si contorna; la struttura è stata risistemata.
Dal Gias Sibolet si continua su carrareccia, passando più avanti a fianco delle Grange Nollo, a 2019 m. A sinistra della strada è presente un’ampia zona coltivata.
Quindi percorsi alcuni tornanti si arriva alla strada asfaltata, sopra al santuario, già utilizzata in parte in salita e si ripercorre l’itinerario di salita fino al santuario.
Il Santuario di San Magno
è dedicato a San Magno di Füssen, monaco nato il 6 settembre 772 e protettore dei contadini. Molto bella la chiesetta gotica fatta decorare da don Enrico Alamandi: gli affreschi sono attribuiti a Pietro da Saluzzo. Domina il tema del perdono, perdono richiesto dai pellegrini che lì si recavano. Seguirono alla struttura iniziale numerosi ampliamenti. Nel 1514 fu costruita una navata ad una volta affrescata da Giovanni Botonieri con il ciclo della passione e della resurrezione. Nell’anno 1716 terminarono i lavori della chiesa grande. e nel secolo successivo fu fatto il porticato sui tre lati.
Materiali: normale dotazione escursionistica.