Un ghiacciaio a forma triangolare domina questa bella montagna, la Pointe de Charbonnel, cima più alta dell’Haute-Maurienne, nella Vallée dell’Avérole. Montagna posta interamente in territorio francese, Alpi Graie e si colloca a nord del Rocciamelone, a ovest della Croce Rossa, e a sud della Bessanese. La montagna domina l’abitato di Bessans e di Avérole nella Maurienne.
Accesso
Dal Colle del Moncenisio si scende a Lanslebourg, in Francia, si risale la Val Cenis. Poco dopo l’abitato di Bessan si svolta a destra per la Vallée dell’Avérole. Si supera il villaggio di Vincendières, dove è necessario lasciare l’auto in un ampio parcheggio, la strada è chiusa al traffico.
Itinerario
Poco dopo il parcheggio, oltre il divieto di transito, si attraversa il torrente su un ponte, si volta a destra e si segue la strada sterrata che, dopo alcuni tornanti, finisce in una piccola radura. Da essa subito a destra (ometto) si stacca un ripido sentiero che si percorre per inoltrarsi in un bosco di pini, si passa vicino a un piccolo tunnel dell’EDF.
Si raggiungono poi i pendii erbosi superiori sulla riva sinistra del Ruisseau de Charbonnel. Si prosegue quindi sulla traccia, segnata da bolli gialli fino alla quota di 2420 m. Non si prende la diramazione verso destra e si prosegue nella salita su un sentiero a mezzacosta, che attraversa un primo e successivamente, a quota 2500 m, un secondo torrente, prestare attenzione nel suo attraversamento se la portata d’acqua è significativa.
Si continua a seguire i bolli gialli e gli ometti e si raggiunge un vasto piano inclinato alla base della bastionata che sorregge il ghiacciaio.
Si arriva a una spianata, posta a quota 2900 m circa. Lì sono presenti alcune postazioni per bivaccare, costituite da muretti di pietra. Poco oltre queste si piega gradatamente verso destra, avendo come riferimento un canale-camino di rocce rotte. (Attenzione: a inizio stagione la prima parte del canale è in neve e bisogna tenere conto che le pendenze arrivano a 45°, a fine stagione invece può essere più scivoloso). Dopo un tratto di lieve pendenza, si giunge in prossimità dell’inizio del ghiacciaio, evitando le imponenti seraccate ben visibili a sinistra.
Si attacca il ghiacciaio più o meno al centro percorrendo un primo lungo e ripido dosso nevoso (inclinazione massima di 30°), si arriva poi nella parte centrale del ghiacciaio da dove si vede bene la cima e la crepaccia terminale. Ci si dirige al centro della terminale per piegare progressivamente a NE in corrispondenza del suo termine e dell’ultimo tratto, ripido con pendenze inferiori ai 40°, da cui si raggiunge la cresta.
Rimangono pochi metri da salire sull’aerea vetta.
A destra della cima la Punta d’Arnas e la Croce Rossa.
Panorama fantastico! Il Monte Bianco lontano ma maestoso, alla sua destra la Grande Sassière.
Il Vélan e il Grand Combin.
L’imponente Bessanese con la sua lunga cresta
e più lontana la Piccola Ciamarella.
Bella apertura sulla Vanoise con il Mont Pourri.
Il lontano Massiccio degli Écrins con il Dôme de neige des Écrins, la Pointe Breevort (Grande Ruine) e tanto altro.
Ritorno
Discesa per lo stesso itinerario.
Nella foto si vede l’ometto posto al termine del ghiacciaio poco prima del canale-camino.
Essendo necessario partire presto, magari col buio, data la lunghezza dell’escursione si può pernottare in tenda nei pressi del parcheggio.
Materiale: imbrago, corda, piccozza e ramponi e normale dotazione per sicurezza su ghiacciaio.