Sul versante tra la Punta delle Serene e il Colle delle Pariate in Val d’Ala, nel sottogruppo dell’Ovarda, su placche levigate la bella via di arrampicata: “Qui non c’è il mare”. Aperta da R. Giustetto e F. Sguayzer nell’anno 2018, difficoltà TD-, S1, 6a, 5b obbligatorio che supera convessità e concavità della parete. Dislivello 200 m. Salita con Marco Blatto, grande conoscitore delle Valli di Lanzo e autore di molte pubblicazioni tra cui Valli di Lanzo Le più belle ascensioni classiche e moderne per Idea Montagna dove è riportata la descrizione della via, un libro imperdibile! La via vicina si chiama: “Le onde del destino”, per la caratteristica e grande onda che forma la roccia, per cui i primi due salitori hanno dato un titolo alla via che ben si lega a “Qui non c’è il mare”, che è anche il titolo di una canzone degli Statuto.
Accesso
Si percorre tutta la Val d’Ala fino al Pian della Mussa in località Grange della Mussa, a 1767 m.
Avvicinamento
Partenza dal piazzale auto di fronte al Bar-Trattoria Bricco superando il ponte verso Villa Sigismondi.
Si segue il sentiero, indicato con il segnavia 218, verso il Passo delle Mangioire.
Nel bosco di larici si sale per ripidi tornanti verso il Vallone di Saulera.
Quindi si continua sul sentiero e si raggiunge l’inizio del “Pian degli Alamant” a 2426 m dove si trova l’ultima acqua.
Si svolta decisamente a sinistra e prima si attraversa una zona con piante di mirtillo e di rododendro, poi una pietraia; sono presenti ometti e sulla pietraia anche segni blu.
Quindi si sale un erto pendio erboso per giungere alla base della parete, in circa 2 ore dalla partenza, dove ci si prepara ad attaccare la via.
Itinerario
Occorre che la parete di placche levigate, opera antica dei ghiacciai, non sia troppo fredda, prende sole sul tardi e inoltre bisogna fare attenzione alla presenza dei licheni che possono render scivolosa la parete. La via è attrezzata con fix e attacca, rispetto alla parete, a sinistra ed a destra di un grande diedro.
L1: si inizia con un muretto verticale (5c), impegnativo poi si prosegue sulla placconata verso sinistra (4b) e dopo 45 metri si fa la sosta.
L2: si esce a sinistra della sosta e si continua in aderenza sulla placca con l’utilizzo di fessure superficiali (5b) e anche in questo caso dopo 45 m si fa la sosta.
L3: si esce dalla sosta a sinistra e con arrampicata meno impegnativa per poi procedere verso destra in modo obliquo superando una evidente svasatura chiamata “l’onda” e un muretto finale fino alla sosta, lunghezza 45 m (3c).
L4: si esce a destra della sosta e si sale per fessure tra loro parallele (5b), si affronta una liscia placchetta (6a), che può essere aggirata, e si prosegue fino a giungere alla sosta posta su un pilastrino, 48 m di lunghezza.
L5: si sale un diedro, breve, che è posto sopra il punto di sosta, 12 m, (4a), la sosta è posto in alto a destra. Fix con cordone.
Si può ritornare in corda doppia, soste attrezzate con maillon rapide.
Alla Punta delle Serene
Dalla cresta ci si dirige a sinistra verso la Punta delle Serene con tratti di facile arrampicata.
Si arriva alla cima erbosa della Punta delle Serene, 2643 m, dalla quale si gode un panorama stupendo sulle cime della Val d’Ala e non come la Croce Rossa.
E poi la costiera della Ciamarella con la Piccola Ciamarella.
Ritorno
Discesa verso il Colle delle Pariate, a 2570 m, si scende sul lato ovest per erba e pietrisco.
Si raggiunge il sottostante “Pian degli Alamant” e poi si continua per la via dell’andata.
Al Pian della Mussa finale con una buona birra Briga, del Birrificio Pian della Mussa al Bar-Ristorante Bricco, che Marco ha così recensito: Un locale storico nella splendida cornice del Pian della Mussa, località Grange. Luogo rustico dove si respira quasi l’atmosfera del rifugio alpino. Simpatici e unici Bertoldo e Pia. Cucina montanara con polenta e cervo, salsiccia in umido e altre leccornie per riequilibrare le calorie perse dopo una giornata di fatica. Se siete scalatori e portate a casa la scalata del Bec ‘d Cucia, 300 m sopra il ristorante, la tradizione vuole fin dai primi del ‘900 che vi sia offerto un quarto di vino. Ovviamente la scalata, molto esposta, richiede corde, materiale da scalata e capacità tecnica. Solo per alpinisti provetti. (NdR Nel 2003 il bar è stato chiuso! peccato).
Materiale: due mezze corde da 60, 11 rinvii, friend fino al 3, cordini e fettucce.