Sentiero balcone in Val Grande di Lanzo

  • Destinazione: Gias Nuovo Fontane
  • Zona: Alpi Graie [sez. 7]
  • Gruppo montuoso: Gruppo delle Levanne  [Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Val Grande di Lanzo
  • Difficoltà: E
  • Data: 05/03/2023
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Rivotti
  • Altitudine partenza: 1450
  • Altitudine arrivo: 1999
  • Dislivello: 549
  • Attacco percorso: dall'abitato, a destra
  • Esposizione: sud
  • Punti di appoggio:

Posto sulla lunga dorsale orografica sinistra della Val Grande, la più settentrionale delle tre di Lanzo, il panoramico sentiero balcone salito da Rivotti fino al Gias Nuovo Fontane, a 1999 m. (O Alpe Gias Nuove Fontane). Dal Gias ampio panorama, in particolare verso ovest sul bellissimo Vallone della Gura.

Vallone della Gura

Accesso

Si percorre la Val Grande sulla SP33 fino a Pialpetta, è una frazione di Groscavallo, si supera l’abitato e dopo poche centinaia di metri si volta a destra, indicazione per Rivotti. Dopo alcune svolte, ad un successivo bivio si volge a sinistra e si continua sulla stretta strada asfaltata e all’altezza della bianca e bella chiesa della Visitazione, posta in basso, si parcheggia o a lato della strada oppure se c’è posto in un piccolo spiazzo sotto le successive case.

Itinerario

Dalla borgata Rivotti, a destra parte il sentiero, segnalato, che sale tra le poche case ben ristrutturate,

Borgata Rivotti, la partenza del sentiero

ed entra più avanti nel bosco, dopo si passa vicino ad un’antenna e più avanti ad un ripetitore.

Indicazioni per Gias Nuovo Fontane

Il sentiero sale nel bosco con diverse svolte, con discreta pendenza e dopo un bel tratto si incontra un’edicola, poi si arriva alla strada sterrata che sale da Crest.

Si raggiunge la strada

Lungo la strada il percorso è più dolce, si percorre il lungo mezzacosta con un bellissimo panorama sulla Val Grande, dominata sullo sfondo dall’imponente Uja di Ciamarella.

Sentiero balcone con vista sull’Uja di Ciamarella

Quindi si raggiunge un ampio pianoro in corrispondenza del vallone del rio Alpetta, al Gias Le Mole, 1705 m, e Gias Primavera, 1757 m.

Zona di alpeggi

Dopo si risalgono alcuni tornanti sul costone per poi proseguire a mezzacosta verso un successivo ampio ripiano nel Vallone Sagnasse, dove ci sono alpeggi. Sullo sfondo la bella Punta Barrouard sulla costiera che separa la Val Grande di lanzo dalla Valle dell’Orco.

Punta Barrouard dal Vallone di Sagnasse

Più avanti nel percorso appare la Levanna Orientale, 3555 m, una montagna ben riconoscibile da Torino.

Levanna Orientale

Con un ampio semicerchio anche questo vallone viene superato e aggirato un costone, un ultimo tratto in lieve pendenza conduce al Gias Nuovo Fontane, ove la strada termina, in circa due ore.

Gias Nuovo Fontane

All’arrivo

Dal Gias appare in tutto il suo splendore la testata del Vallone della Gura con tra le altre la Cima Francesetti, 3410 m, la Cima Monfret, 3373 m, l’Uja della Gura, 336a m, la Punta Martellot, 3452 m,

Uja della Gura

fino alla Punta Girard, 3262 m, di cui si si vede bene la cresta est della Fea che sale alla cima. (Per la salita il punto di appoggio è il Rifugio Daviso che si raggiunge da Forno alpi Graie).

Punta Girard, cresta Est della Fea

Per spiegare la morfologia del  Vallone della Gura ci rifacciamo ad una interessante descrizione di Marco Blatto: «Il Vallone della Gura, inciso dal torrente omonimo, si delinea al cospetto del sottogruppo Gura – Martellot stretto tra i bacini di Sea e di Colombin. La morfologia del Pleistocene presenta anche qui eloquenti forme d’erosione e di deposito, con rocce montonate, gradini di valle e soglie. Il progressivo ritiro dell’apparato glaciale del Quaternario ha delineato un residuo glaciale che, progressivamente, si è distinto in tre circhi principali con la demolizione delle creste rocciose circostanti. Si hanno dunque oggi: un bacino “sud del Mulinet”, con un piccolo ghiacciaio che origina nella sua ablazione una piccola seraccata, un bacino “nord del Mulinet”, parzialmente ricoperto di detrito sul lato destro idrografico, un piccolo segmento glaciale a ridosso del versante orientale della Punta».

Roberto, Giovanni e Daniele

Ritorno

Lungo l’itinerario di salita. Scendendo, sul lato orografico sinistro, bella apertura sull’Uja di Bellavarda.

Uia di Bellavarda

Mentre sul lato orografico destro della valle si vedono, partendo dall’alto, prima il valico con la Val d’Ala: il Ghicet di Sea, poi la Punta Rossa di Sea.

Punta Rossa di Sea

Lo sguardo più avanti è attratto da una caratteristica “scultura” naturale, un pietrone posto in verticale con cappello.

Curioso cappello

Materiali: normale dotazione escursionistica.


About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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