In Val d’Ayas si presenta con un versante verso ovest sulla testata del Vallone di Cuneaz ripido e roccioso: la Testa Grigia, 3314 m, sulla stessa costiera il Monte Pinter, sotto il quale c’è il Bivacco Lateltin. Salita nella parte finale per la cresta sud, la Testa Grigia è anche chiamata Groabhopt ed è un eccezionale punto panoramico sul Massiccio del Rosa e sulle montagne delle valli d’Ayas e del Lys. (Un breve cenno autobiografico la Testa Grigia è stata la prima montagna oltre i 3000 metri che ho salito all’età di 13 anni).
Nella foto seguente vista dal Corno Grosso, nella Valle del Lys. Sulla stessa costiera si trova il Corno Vitello.
Accesso
Si percorre l’autostrada verso Aosta, si esce a Verrès e si risale tutta la Valle d’Ayas sino a Champoluc fino al parcheggio delle funivie per il Crest.
Itinerario
Nel periodo estivo si può utilizzare da Champoluc la telecabina per il Crest e poi quella per l’Alpe Ostafa.
Quindi dall’uscita della stazione di arrivo si segue il sentiero 12 che sale gradatamente a mezza costa sotto la bastionata della Testa Grigia.
Si arriva al bivio per i Laghi Pinter, che si lasciano a destra, e si sale un tratto più erto verso il Col Pinter, a 2786 m.
Al colle si può giungere anche dalla Valle del Lys, ma con maggior dislivello.
Da qui seguire il sentiero che inizia sulla sinistra (versante della Val d’Ayas) e che aggira i primi risalti della cresta sud del Monte Pinter; il sentiero è indicato dai segnavia 6, 11A e 11B e si passa su sfasciumi ed erba.
Si segue il sentiero che sale a tornanti abbastanza ripido fino a raggiungere il Colle Sud della Testa Grigia, 3117 m,
e continua a sinistra sulla cresta ampia che unisce il Monte Pinter alla Testa Grigia. (Per scelta salita prima la Testa Grigia).
Si continua sulla cresta fino a raggiungere un roccioso risalto, si sale un piccolo intaglio seguito da un passaggio di II grado attrezzato con catena. Quindi si segue una cengia che inizia sulla destra e taglia con lieve pendenza il versante orientale: la cengia è larga ma esposta, occorre prestare attenzione.
Al termine della cengia su placche inclinate e roccette che sono gradinate e attrezzate con cavi metallici si arriva ai piedi della cima e si percorre il tratto finale sempre su roccette e detriti. In cima è presente una struttura in pietra con una piccola statua della Madonna e una campana.
Ritorno
Per la via dell’andata salvo la deviazione per raggiungere la modesta sommità del Monte Pinter, 3132 m,
e il vicino Bivacco Lateltin, 3120 m, realizzato nel 1984 da Augusto Linty e poi ceduto in gestione al CAI. Ulrich Bieler, che ha lavorato alla realizzazione, ci ha raccontato del ritrovamento, sul luogo, di vecchi attrezzi e materiali di costruzione appartenuti a Ulrich Lateltin, suo zio, morto nel 1956, capendo che proprio lì voleva realizzare il bivacco.
(Il bivacco è anche citato nel video: Un aiuto a guardare la bellezza della realtà).
Il bivacco è spazioso ed ha 20 posti letto.
Si ritorna sulla strada dell’andata che si segue, passando dal Col Pinter, fino ad Ostafa.
Materiali: normale dotazione escursionistica.