Tre piccoli passi…tra terra e cielo con Patrick Gabarrou

In questo articolo riporto alcuni appunti della serata con Patrick Gabarrou in occasione della proiezione del film Tre piccoli passi…tra terra e cielo a Pinerolo con la presenza del vescovo Dario Olivero: un vero incontro!

Lo scalatore francese ha esordito dicendo che ognuno deve fare, con il cuore, ciò per cui è fatto. Siamo tutti “piccoli” rispetto alla vita (NdR come dice il titolo del film). Poi ha raccontato tre aspetti che gli hanno permesso di realizzare le numerose salite in montagna, ad uno come lui nato in pianura. Anzitutto la scoperta della montagna all’età di 14 anni, mentre era in collegio, attraverso la lettura dei libri di Gaston Rébuffat ed in particolare: “Cervino esemplare bellezza” che ha dato inizio alla vocazione alpina, nutrita dalla bellezza del Cervino e dalla storia degli uomini attratti da questa montagna “unica”. Poi la buona salute ed infine l’immaginazione nel pensare nuove vie.

Ha ripreso affermando che tutto ci è stato dato e ha coinvolto il pubblico idealmente in cordata di cuore, tutti insieme. Per poi dare una profondissima definizione della natura umana: noi siamo esseri in mancanza di un assoluto, siamo fatti per l’assoluto.

Ha parlato della sua voglia di fare cose nuove sulle Alpi, anche impegnative ed ha ricordato che molti alpinisti sono mancati nelle ascensioni in montagna e a questo proposito ha affermato che essere una guida lo ha aiutato, l’ha “salvato”.

Tre grandi temi sono stati toccati ancora da Patrick: bellezza – ambiente – condivisione. Lo spazio, l’ambiente che ci è dato è quello della montagna e in esso la cosa bella è condividere, tutto, anche il cibo, è essere uomini che vanno in montagna e sognano l’assoluto. Ha raccontato a quest’ultimo riguardo la sua esperienza: io scalo prima una vetta, poi un’altra e poi una grande vetta che sogno, lassù, lassù, verso l’assoluto che ti riempie.

Anche nella serata, nel cinema, ha voluto condividere: farete questi piccoli passi con me. In montagna non è importante la difficoltà, ma il cuore e non solo l’alta montagna ma anche la media montagna, la meraviglia della media montagna!

Patrick Gabarrou

Dopo la proiezione Patrick Gabarrou ha risposto ad alcune domande del pubblico

Domanda: andare in montagna ha inciso sulla tua ricerca di uomo? Le cose sono complesse e semplici. La montagna permette di prendere tempo, la natura ti prende e ti fa pensare, immaginare, sognare. Tu sei una piccola persona che ha la coscienza del mondo. Ti fa camminare con una certezza che dall’alto devi scendere. La vita è un passaggio da vetta verso altre vette, con una luce che hai intravisto di momento in momento, sapendo che nessuna vetta ti riempirà totalmente. In questo cammino i verbi significativi sono: aiutare, contemplare, essere pieni di gratitudine.

Tre piccoli passi…tra terra e cielo

Domanda: sembri atipico come alpinista? Io ho arrampicato con persone più brave di me, come Cesare Ravaschietto (Gege), di me posso dire che sono il più dotato a livello del “sogno”, a livello “dell’amicizia”. La cordata ti permette di fare cose meravigliose, non è importante il singolo, ma la cordata. Ad essa posso partecipare con vera gioia, i compagni di cordata mi riempiono di gioia. Sono fortunato ad essere guida alpina, perché apro, alle persone che accompagno in montagna, la porta di un mondo che non mi appartiene e che è da condividere. Il mondo è bellissimo e questa bellezza mi è data gratuitamente.  

L’importante è essere vero con il cuore. Non ti devi mai fermare, devi continuare a cercare il perché della vita, non arrivi mai all’assoluto, perché è oltre. Serve riflettere sul perché delle cose, il perché di questa bellezza incredibile. La realtà è segno dell’assoluto che cerchiamo continuamente.

Domanda: perché la bellezza, anche questa è gratuita, cosa ci vuole per vedere la bellezza? Rimanere bambini, lo sguardo dei bambini.  Vedi e dici oh, espressione di meraviglia. In Valle di Cogne c’è un paese il cui nome è Ozein, è come oh!

Domanda: quali vie ti sono rimaste maggiormente nel cuore? La direttissima al Pilastro Rosso di Brouillard (28-29/07/1983), prima salita fatta con Alexis Long, eravamo come fratelli in montagna, fratelli di cordata, e le vie al Cervino (condivise con diversi alpinisti).

Patrick Gabarrou ha concluso l’incontro dicendo che occorre ricordare i fratelli, ricordare l’azione intensa, il cuore che c’è tra di noi.

Film: TROIS PETITS PAS…ENTRE TERRE ET CIEL

Film documentario di Marlene Koubi (Francia, 2020)

La serata è stata promossa dal Vescovo di Pinerolo, dal CAI di Pinerolo e dal Club Alpino Accademico Italiano, Gruppo Occidentale.

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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