Via classica dell’alpinismo nelle Alpi Marittime, in Valle Gesso, ripercorre la storica prima ascensione al Corno Stella, avvenuta il 22 agosto 1903, quando Victor De Cessole con le guide Jean Plent e Andrea Ghigo raggiunse la vetta, ritenuta inaccessibile fino a quel momento.
Accesso
Da Borgo San Dalmazzo si raggiungono le Terme di Valdieri, si sale sulla strada asfaltata che porta al Pian della Casa del Re e si raggiunge il Gias delle Mosche, dove è possibile parcheggiare (quota 1591 m).
Avvicinamento
Dal Gias delle Mosche si segue il sentiero per il Rifugio Bozano, salendo nella pineta del vallone dell’Argentera, fino al Gias del Saut (1847 m). Si continua salendo il sentiero segnavia n°10 verso il Gias della Mesa o del Mesdì (2070 m),
dal quale comincia ad apparire il profilo del Corno Stella in tutta la sua imponenza; si segue la palina gialla e, tenendo la sinistra del torrente, si arriva ad attraversare una pietraia che porta al rifugio.
Itinerario
Dal Bozano si prende un sentiero lastricato, che attraversa la pietraia, in direzione della parete, si aggira a destra lo zoccolo inferiore e, costeggiando la parete, si raggiunge una grossa freccia rossa (un po’ sbiadita) in corrispondenza di una cengia erbosa.
Tiri
Si sale per facili rocce (II-III) verso la cengia mediana, poi si segue un piccolo sentiero verso sinistra fino a una conca dove la traccia svolta a destra e termina alla base di un diedro. Qui inizia la via De Cessole:
L1 IV+: si sale sulla faccia sinistra del diedro, poi una fessura umida che porta a una rampa nel canalino e si raggiunge la sosta sotto gli strapiombi nero-rossastri (70 m, spezzabili in due tiri da 40 m e 30 m).
L2 III: si sale sulla placca sotto lo strapiombo e poi si attraversa a destra su una placca inclinata a tratti umida (60 m, con possibilità di sostare all’altezza della vena di quarzo).
L3 III+: si supera il caminetto di destra, si prosegue su una placca tenendo la sinistra fino a imboccare il camino a destra che porta a una placca inclinata. Infine si sale facilmente alla base di un diedro (50 m)
L4 IV+: “mauvais pas” che si sale su una parete bianca a sinistra (22 m)
L5 IV+: si sale la fessura fino a un piccolo tetto che si supera a destra, poi si traversa su placca appoggiata (40 m)
L6 III: si prende il canale a destra dello sperone (60 m)
L7 III+: si sale su belle placche appoggiate fino al pianoro sommitale (45 m).
Si esce a destra sul pendio sommitale e si raggiunge la croce di vetta percorrendo tracce di sentiero detritico.
Ritorno
La discesa si effettua scendendo, dalla vetta, verso lo spigolo inferiore, fino a un ometto dal quale si scende e si attraversa verso sinistra su una cengia aerea: si raggiunge l’ancoraggio con catena della via Campia e si effettuano tre calate in doppia di 50 m. Qui si arriva nella parte sommitale della cengia erbosa mediana, si disarrampica fino ai ghiaioni oppure si fanno due ulteriori calate fino alla base della cengia inferiore.
Materiali: normale dotazione d’arrampicata, utili friends, nuts per integrare le protezioni.