Una via di arrampicata classica a La Courbassera Piccola, aperta nel 1937 dalla guida alpina Gino Gandolfo e con il fratello Giovanni: la “Via delle Placche” rivista da Marco Blatto che a proposito della via seguita dai due alpinisti ricorda: “Non è dato sapere quale fu esattamente il percorso seguito dai fratelli Gandolfo, perché lo stesso Gian Piero Motti nella sua pubblicazione: “Palestre delle Valli di Lanzo” (Geat – 1974), fornisce indicazioni su numerose varianti alle tre placche che costituiscono il versante Sud, confluendo tutte sotto l’edificio finale ed il diedro già percorso dalla via dell’anno precedente. E’ logico ipotizzare che, considerate le attrezzature dell’epoca e la scarsa “chiodabilità” della roccia in alcuni punti, i due avessero seguito la linea più debole, caratterizzata da fessure oggi completamente inerbite e impraticabili, o parzialmente crollate“. Per conoscere le belle vie delle Valli di Lanzo è imperdibile il libro di Marco Blatto “Valli di Lanzo – Le più belle ascensioni classiche e moderne”.
Accesso
Si risale la Val d’Ala fino al centro di Ala di Stura e dalla chiesa parrocchiale si sale sulla destra la strada che, con tornanti, raggiunge la frazione Pian Del Tetto e la si percorre fino quasi al termine. Si può parcheggiare a bordo della strada, dove questa spiana.
Avvicinamento
A destra un cartello che indica le Courbassere e si percorre il sentiero seguendo il segnavia 239 fino a raggiungere in una ventina di minuti l’Airal dou fountanin.
Di qui salire il ripido zoccolo di sfasciumi alla base della Courbassera Piccola e del canale che scende dal Colletto delle Courbassere. Giunti a un bivio, lasciare a destra la traccia che porta in cima alla Courbassera Grande (EE) e salire diritti in un ripido e insidioso tratto tra rocce ed erba, con debole traccia.
Ci s’insinua così con cautela nella prima parte del canalone che scende dal colletto, caratterizzato da pietre instabili e ghiaie. Superare alcuni brevi gradini erbosi e rocciosi, fino a un’evidente tacca quadrata di vernice arancione.
Andare a sinistra seguendo due bollini, sempre arancioni, e raggiungere l’attacco della “Via delle Placche”.
Itinerario
L1: si attacca la fessura erbosa centrale e si sale fino alla terrazza superiore dove si fa la sosta (5b).
L2: si sale l’evidente placca talcosa, posta un po’ più in alto della sosta,
placca che è incisa da una fessura e che si segue per giungere alla terrazza superiore. Catena all’arrivo. (4a)
L3: dalla sosta ci si sposta verso destra e si utilizza uno spit-roc. Come ricorda Blatto questa soluzione è necessaria per gestire meglio le corde. Si sale la placca rossastra lungo una evidente fessura a sinistra e quindi si supera un delicato gradino (5a) e poi su placca, che alla fine diventa erbosa, fino a giungere alla sosta. Catena in loco.
Qui si incontra la Via del Crestone Sud-Ovest aperta sempre dai fratelli Gandolfo. Si supera una breve fessura (5a), poi una strozzatura sul fondo del diedro (faticosa) fino a raggiungere il filo dello spigolo della faccia destra.
Qui il passo più impegnativo, ci si ribalta sopra con atletico passo tramite un piccolo strapiombo (5b) e si continua sulla faccia sinistra del dietro, una serie di lame appoggiate e fessurate (4c) fino al termine del diedro stesso, si esce a destra e si termina la salita alla sosta finale sulla cima, che è stretta.
Ritorno
In corda doppia fino al colletto sottostante (est).
Poi lungo il canale di sfasciumi fino all’attacco dove si lascia il materiale.
Noi abbiamo fatto una digressione sulla Courbassera Grande con passaggi elementari su alcuni terrazzini rocciosi ed anche erbosi. Sulla cima è posizionata una croce.
Materiali: friend fino al 2 e una scelta di nut medio-piccoli. Due corde di 60 metri consigliate (tiri lunghi).