Nella Bassa Valle di Susa una bella via ferrata sulle rocciose pareti della Rocca Bianca, sopra il paese di Caprie, intitolata all’alpinista Guido Rossa ucciso dalle Brigate Rosse (difficoltà PD-). La via su roccia è serpentino scuro, è ben esposta al sole e normalmente percorribile tutto l’anno ed è posizionata nella valle sul lato orografico sinistro, sul lato opposto più in basso c’è la Ferrata alla Sacra di San Michele.
Accesso
Si raggiunge l’abitato di Caprie dalla SSP24 da Torino, oppure lungo la A32, uscita Avigliana Ovest (prima della barriera) e poi SSP24. Si gira in Via Torino e poi in Via Giardini, dove si può trovare parcheggio.
Itinerario
Si svolta poi in Via Colomba (dove c’è una bacheca con le indicazioni per la ferrata) e si continua su una stretta sterrata, più avanti si passa vicino alla base della parete di arrampicata di Anticaprie. Si continua a salire lungo la mulattiera fino ad un bivio e si va a sinistra: dopo poco c’è il punto di partenza dell’itinerario. Il primo settore “Anticaprie” o “Basso” è il meno impegnativo con tratti appoggiati. All‘attacco c’è un sasso sporgente, dopo si prosegue su roccette non difficili ed in un breve si arriva ad un ripiano. Da lì si segue integralmente il filo di spigolo della parete tenendosi leggermente a sinistra.
Quindi si giunge ad un’evidente cengia e si traversa verso sinistra seguendo il cavo.
Dopo un breve tratto camminato si ritorna sul filo di spigolo
che si mantiene fino alla cima di un promontorio, proseguire lungo una cengia con un passaggio sotto una roccia sporgente.
Si arriva alla sommità del primo tratto, lì c’è la possibilità di interrompere la via e scendere su sentiero.
Da lì si prosegue su un percorso tra gli alberi segnato con bolli rossi ed in pochi minuti si raggiunge la base della parte alta della via ferrata (settore “Trapezio di Magia” oppure “Alto“).
Si attacca una placca liscia e dopo un collegamento una serie di placche e muri verticali (ci sono gradini metallici) per circa 150 m di dislivello.
In alcuni tratti la salita è un po’ aggettante e richiede brevi passaggi “di forza” quando si devono spostare i moschettoni.
Dopo, andando verso sinistra, si raggiunge il ponte tibetano, lungo 25 m. (È possibile passare lungo la variante, appositamente attrezzata, posta più bassa e seguirla fino ai piedi del risalto finale).
Dopo il ponte si scala il primo muro gradinato e si raggiunge una placconata di serpentino rosso che è il tratto terminale della ferrata.
In cima
Arrivati in cima si può raggiungere per tracce di sentiero una croce, posta poco più in alto dell’arrivo. Ampia la veduta e si vede bene il Monte Salancia.
Ritorno
Dall’arrivo si va a destra
e si incontra il sentiero che collega Caprie con Campambiardo, lo si segue fino alla base in circa 35 minuti..
N.B. La zona è anche famosa per la falesia d’arrampicata, con parecchie vie fino a 4 lunghezze di corda e con un’ampia gamma di difficoltà; quando siamo saliti stavano attrezzando la parte alta vicina all’arrivo del primo tratto della ferrata. Un ottimo punto d’appoggio nelle vicinanze, a Pomaretto, è il B&B La casa di Ellis.
Materiali: normale dotazione per vie ferrate.