Introduzione all’orientamento

Cosa fare e non fare per non perdersi mai… di G. Carrozzini dal titolo: Introduzione all’orientamento.

Orientamento

Con il termine orientamento intendiamo la capacità di saper individuare la propria posizione all’interno di un territorio. L’orientamento è quella capacità e quelle tecniche che consentono di riconoscere la propria posizione all’interno di un territorio sconosciuto o più letteralmente individuare l’oriente. Perché l’oriente? Probabilmente si fa riferimento all’oriente perché è lì che nasce il sole e quindi è anche il primo punto certo al quale fare riferimento per individuare i punti cardinali: Nord, Sud, Ovest, Est.

Se da una parte camminare può sembrare un’attività assolutamente disimpegnata, dall’altra conoscere la propria posizione non sempre è così intuitivo e l’escursionista inesperto può smarrirsi con estrema facilità anche in luoghi apparentemente ordinari quali un bosco.
Per questo viene consigliato a tutti di seguire alcune semplici norme di comportamento.

Introduzione all’orientamento

Norme di comportamento

1) Definire il percorso prima di partire.
2) Per precauzione lasciare sempre detto a qualcuno (parenti o amici) dove siamo diretti e quale percorso  intendiamo seguire.
3) Portare sempre con sé la carte geografica del luogo che si vuole esplorare.
4) Non dimenticare mai la bussola senza la quale la carta geografica può diventare inutilizzabile.
5) Fermarsi periodicamente per consultare la carta geografica e confermare la propria posizione.
6) Imparare ad osservare con attenzione e curiosità tutti i segnali della natura, identificando e memorizzando quelli più facilmente distinguibili.
7) Osservare periodicamente anche il sentiero alle nostre spalle in modo da poterlo riconoscere quando lo si percorrerà al ritorno.
8) Quando non si conosce un territorio è buona norma tornare sempre per la via dalla quale si è passati all’andata (a meno di percorsi ad anello).

Un primo modo per orientarsi è quello di imparare a riconoscere il territorio in cui ci si sta muovendo, poiché non sempre il paesaggio ci fornisce chiari punti di riferimento o segnali distintivi.

Linee conduttrici

L’escursionista può fare riferimento a “linee conduttrici” del territorio come ad esempio la linea di demarcazione della fine di un bosco, il recinto di un campo coltivato, una vecchia mulattiera abbandonata. Questi segnali ci possono dare un’idea sul percorso da seguire, sono elementi facilmente distinguibili e memorizzabili.
Allo stesso tempo essi costituiscono una sorta di limite che ci costringe ad arrestarci e a fare mente locale sul percorso che stiamo seguendo: un ruscello o una parete rocciosa, uno strapiombo o ancora il limite di un bosco possiamo considerarli come “linee di interruzione” del nostro procedere.
Analogamente potremmo individuare degli elementi più insoliti o particolari, quali un masso erratico in un bosco o nel fondo di un vallone, una pozza d’acqua o un laghetto, un vecchio tronco, i ruderi di uno stazzo abbandonato, gli antichi ceppi di confine che potranno essere chiarissimi segnali distintivi ai quali si può fare riferimento per ritrovare il nostro sentiero.

Prima di una palina indicatrice

L’escursionista esperto

invece, è in grado di riconoscere le “curve di livello del terreno”, cioè quelle linee immaginarie che percorrono i fianchi delle alture mantenendo la stessa quota. Le curve di livello possono aiutarci a muoverci su un crinale o ad identificare i canaloni, le valli e i valloncelli di un territorio.

La chiave di successo per diventare escursionisti esperti è sicuramente quella di impegnarsi nell’osservazione del territorio per imparare a riconoscere non solo gli oggetti ma anche le forme del terreno quali ad esempio creste, scarpate, le curve dei crinali, le fosse, le pietraie, i pinnacoli e le torri, le pareti rocciose e i pilastri, le caverne e le fratture della roccia.
Per fare questo è necessario soffermarsi maggiormente ad osservare ed anche, perché no, a godersi il panorama.

Ecco dimostrato come il disinteresse per la natura e la disattenzione possano diventare una questione di sicurezza personale quando si attraversa un territorio sconosciuto.

Tuttavia un modo assai più sicuro per determinare la propria posizione è l’uso di carta geografica e bussola, strumenti che non dovrebbero mai mancare ad un escursionista di qualsiasi livello.

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