Crolla il buco sulla vetta di Punta Fourà
Articolo di Guido Novaria comparso su “La Stampa” il 28 giugno 2016
Sparito il caratteristico foro sulla celebre cima posta al confine fra valle Orco e Valsavarenche
“Come nelle Dolomiti o nel Gruppo del Monte Bianco. Anche nel Gran Paradiso la montagna crolla. Colpa dell’invecchiamento delle rocce o, più probabilmente, dei cambiamenti climatici. A farne le spese, questa volta, è stato uno dei luoghi-simbolo per gli alpinisti che frequentano il Gran Paradiso: a crollare è stato il buco posto sulla cima di Punta Fourà, a quota 3411 metri. Si è frantumato qualche giorno fa, dopo un violentissimo temporale. Colpa di tuoni e fulmini? I geologi sono scettici: «Più facile spiegare il crollo con il cedimento della montagna».
Punta Fourà è considerata la prima vetta importante del gruppo del Gran Paradiso sullo spartiacque fra Valle Orco e la Valsavarenche. Così viene descritta sulle guide: «Punta Fourà culmina con una cresta rocciosa praticamente orizzontale, il cui punto più elevato è formato da un blocco sotto il quale si apre un foro di suggestiva bellezza, che ha dato il nome alla montagna. Fourà, per l´appunto, forata, forse per magia, oppure per chissà quale altro strano fenomeno di erosione, rocce staccate che pressate fra loro formano un ammirevole quanto stupefacente arco, che sfida le leggi della fisica, contrario ad ogni logica della ragione, come solo la natura sa creare e dalla cui sommità lo sguardo può spaziare lontano, libero a perdita d´occhio».
Chi sale a Punta Fourà
si ferma quasi sempre sull’anticima, dove è posta una croce. Per raggiungere la vetta e poter così rimirare l´«Arco nella roccia», occorre invece superare difficoltà alpinistiche nell’ordine terzo grado, con passaggi parecchio esposti. Punta Fourà è forse il miglior punto di osservazione sul Gran Paradiso e sulle punte vicine: il panorama spazia dalle Levanne alle punte francesi della Vanoise, fino ai 4000 valdostani. Venne conquistata la prima volta nel 1867 da Martino Baretti accompagnato da Andrea Blanchetti, guida alpina di Ceresole. Entrambi furono affascinati da quel buco sotto la vetta. «Anche la nostra montagna cambia, ma noi continuiamo ad amarla» dice la guida alpina emerita di Ceresole, Franco Rolando”.
P.S. Bellissima montagna che ho avuto la fortuna di salire più volte, il panorama dalla cima è vastissimo.