Montagna inconfondibile, e ben visibile anche da molto lontano, per la sua forma slanciata: il Pic de Rochebrune, 3309 m, chiamata il “Piccolo Monviso”. La salita estiva comporta un lungo tratto su rocce di calcare molto sgretolate. Parte finale alpinistica per la Cresta Sud: PD-, per la normale percorso EE.
Accesso
Da Cesana si sale a Claviere e Monginevro, poi si scende a Briançon e si prende per il Colle dell’Izoard, a 2360 metri di altezza. Aperto da giugno a novembre, collega l’area di Briançon e quella del Queyras. Raggiunto il colle si parcheggia.
Itinerario
Si segue il sentiero con indicazione Col des Portes che parte dietro al monumento posto al colle (palina segnaletica) e che sale verso est,
e si raggiunge il Col Perdu, a 2479 m, dal quale si vede la meta. Dopo si scende per un centinaio di metri di dislivello nel vallone sottostante, il sentiero traversa verso sud-est per un lungo tratto.
Dopo la zona prativa si attraversa una zona di detriti, poi di magro prato ed infine si sale su detriti con decisa pendenza. Il percorso corre sotto la Parete Nord della Crête des Oules.
Si arriva al Col des Portes, a 2915 m, dove c’è una croce di ferro ed una indicazione su legno.
Il colle è dominato da un ardito torrione. (Noi abbiamo indossato lì l’imbrago e messo il casco).
Dal colle si punta decisamente verso la breccia fra la cima Nord, che è la principale, e la cima Sud su pietraia. Sono presenti numerosi ometti che segnano la traccia.
Arrivati in prossimità della bastionata rocciosa si traversa verso sinistra e si vede bene la breccia a cui salire, con un evidente torrione a destra.
La traccia arriva alla base destra di questo torrione, e da lì lo si aggira traversando poi più in alto, verso sinistra. Ed infine tra grossi sfasciumi, con sulla sinistra un grande roccione, si sale faticosamente fino alla sommità della breccia.
Dalla breccia noi siamo saliti direttamente per la Cresta Sud, classificabile PD-, attrezzata con fix con anello integrato. Si risale all’inizio un ripido tratto con corda fissa, II+,
quindi si traversa a destra per alcuni metri, e si aggira un piccolo colletto arrivando alla base di un camino che si risale con passo atletico di II+.
Poi si sale direttamente fino a raggiungere una cengia, che si percorre verso destra scendendo di poco e poi in breve si arriva alla nostra meta.
In cima
Ci sono tre piccole sommità: su due sono presenti antenne, con pannelli fotovoltaici, di due antiestetici ponti radio.
Panorama molto ampio. Tra l’altro si vede la lunga cresta orografica sinistra della Val Thuras con la Punta Merciantaira e Terra Nera.
Ritorno
Per la via normale (EE), si percorre un canale detritico facendo attenzione per l’esposizione ai salti sottostanti (noi abbiamo scelto di scendere incordati),
poi passando vicino alle rocce a destra
e si contorna la bastionata passando in una fenditura per tornare alla breccia.
Un aspetto particolare della giornata: per piccole frane più volte si sono sollevate nubi di polvere.
Il ritorno è lungo e si deve tenere da conto la risalita al Col Perdu.
Nella discesa finale si passa nei pressi di un roccione affiorante che ricorda vagamente le famose teste dell’Isola di Pasqua.
Materiali: dotazione essenziale per arrampicata, corda da 30 m, sempre il caschetto e i bastoncini da trekking.