Rifugio Stavèl “Francesco Denza”

  • Destinazione: Rifugio Stavèl "Francesco Denza"
  • Zona alpina: Alpi Retiche Meridionali [sez. 28]
  • Gruppo montuoso: Massiccio della Presanella [Alpi dell'Adamello e della Presanella]
  • Regione: [IT] Trentino-Alto Adige
  • Valle: Val di Sole
  • Difficoltà: E
  • Data: 14/07/2011
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: da Velon
  • Altitudine partenza: 1350
  • Altitudine arrivo: 2298
  • Dislivello: 948
  • Attacco percorso: in prossimità della strada provinciale di Stavèl
  • Esposizione: nord
  • Punti di appoggio: Rifugio Stavèl "Francesco Denza"

Ai piedi della parete nord della Cima Presanella e della Cima Vermiglio lo storico Rifugio Stavèl “Francesco Denza”, edificato nel 1898 dalla Società degli Alpinisti Tridentini (SAT). Intitolato al valente astronomo e meteorologo barnabita che fu sia direttore della Specola Vaticana sia supervisore delle attività di studio meteorologico promosse dalla SAT. La Cima Presanella è la più alta cima del Trentino con i suoi 3558 m.

Accesso

Dal Golf Hotel si raggiunge la S.S. 239 e si prende per Folgarida e Di Maro dove si imbocca la S.S. 42 verso il Passo del Tonale. Si supera l’abitato di Vermiglio e ci si dirige in direzione di Velon, quindi si imbocca la strada provinciale di Stavèl e si parcheggia. (36 Km che si percorrono in circa 45 minuti).

(Se si vuole, solo se si è in auto, si può accorciare l’itinerario e giunti al bivio con la strada sterrata la si percorre fino all’ex Forte Pozzi Alti posto 1884 m. La strada ha uno sviluppo di 6,2 km).

Itinerario

In prossimità della Baita Velon si  imbocca il sentiero SAT n. 233 che sale nel bel bosco tagliando i tornanti della strada sterrata che porta all’ex Forte Pozzi Alti. (Tempo intorno a 1,30 ore). Non si arriva fino al forte ma si continua sempre sul sentiero n. 233 verso il rifugio da lì in circa 1,15 ore.

Lungo il sentiero per il Rifugio Denza

La seconda parte presenta 400 m di dislivello con un percorso suggestivo, la traccia era una mulattiera austriaca della Prima Guerra Mondiale. Nel percorso si attraversa una galleria e si passa sotto una piccola cascata.

Prima della cascata per il Rifugio Denza

Doccia sul percorso

C’è anche un cavo di protezione perché il sentiero per un tratto è più esposto.

In una zona più rocciosa

(Vedi video in gita con gruppi numerosi per le avvertenze da tenere quando si affronta la gita in tanti).

In fila per il Rifugio Denza

Belle aperture sulle cime circostanti

Il Rifugio Denza si trova in una zona interessata dagli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale. La struttura è attualmente gestita dalla famiglia Dezulian.

Presentazione delle caratteristiche morfologiche della zona

Cantando nei pressi del Rifugio Denza

Alla fine il gestore Mirko Dezulian ci ha fatto una sorpresa facendoci ascoltare uno jodel. Questo canto si caratterizza per il passaggio improvviso dalla normale emissione della voce al falsetto, con salti di sesta, settima, ottava inseriti in una successione di combinazioni di vocali/consonanti che sono prive di significato (un esempio è: jol-hol-à-hi-hu).

Mirko Dezulian

Vicino al rifugio c’è il bel Lago Denza raggiungibile in poco tempo.

Lago Denza

Ritorno

Per la via dell’andata. Se si vuole, dal Forte Pozzi Alti si può seguire la strada sterrata.

Ambrogio, prematuramente mancato, all’uscita della galleria

Materiali: normale attrezzatura escursionistica.

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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