Monte Collerin

  • Destinazione: Collerin (Monte)
  • Zona alpina: Alpi Graie [sez. 7]
  • Gruppo montuoso: Gruppo Bessanese-Albaron [Alpi di Lanzo e dell'Alta Moriana]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Val d'Ala
  • Difficoltà: BSA
  • Data: 15/05/2017
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: Balme
  • Altitudine partenza: 1432
  • Altitudine arrivo: 3475
  • Dislivello: 2043
  • Attacco percorso: Balme - pattinaggio
  • Esposizione: varie
  • Punti di appoggio: Rifugio Cirié - Rifugio Gastaldi

Classica scialpinistica delle Valli di Lanzo, il Monte Collerin, in Val d’Ala, raramente fattibile in pieno inverno e da affrontare preferibilmente a inizio primavera con condizioni di neve assestata.

Accesso

In tarda primavera è possibile salire in macchina fino al Pian della Mussa.

Itinerario

Dal Pian della Mussa occorre valutare con attenzione le condizioni del ripido Canale delle Capre, dove l’aumento della portata dell’acqua sotto l’accumulo valanghivo può celare pericolosissimi buchi.

In questo caso è meglio, sci in spalla, percorrere il sentiero per il Rifugio Gastaldi fino al Gias della Naressa e di qui seguire il segnavia che si inoltra nel bacino del Pian Gias, solitamente di qui già innevato. Il testo propone la classica gita con partenza direttamente da Balme (periodo fine febbraio – metà aprile).

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Monte Collerin

Se la strada non è percorribile da Balme

dalla patinoire di Balme, presso la caratteristica roccia detta Rocca Sari, seguire la “Pista Kind” che sale a Bogone per raggiungere sulla destra idrografica della valle l’inizio del Pian della Mussa. Proseguire in piano fino ai piedi del Rifugio Ciriè, quindi portarsi a Rocca Venoni, dove parte il sentiero estivo per il Rifugio Gastaldi. Salire fino all’imbocco del marcato canalone noto come “Canalone delle Capre” e risalirlo con cautela (attenzioni ai buchi e alle condizioni della neve).

Sono necessari i ramponi se si sale con gli sci a spalle e con neve dura. Uscire all’imbocco del Pian Gias, il vallone nevoso – detritico con residui dell’antico ghiacciaio ormai sepolti dal macereto pietroso. Seguire il fondo del vallone al centro, lasciando a destra l’Uja di Ciamarella, 3676 m, e poi piegare a destra per risalire il bacino del Collerin.

Qui ci sono due soluzioni:

1) salire il ghiacciaio a ridosso della parete est del Monte Collerin, più ripido ma più breve

2) tenersi a destra e salire i pendii posti alla base della parete ovest della Punta Chalanson, meno ripido ma più lungo

Entrambi gli itinerari conducono alla spianata del passo Chalanson Superiore 3370 m, ottimo punto panoramico sul bacino des Evettes e sulla Haute Maurienne.

Siamo ora al confine francese e pieghiamo vero sud in salita per percorrere la parte alta del Ghiacciaio del Collerin, raggiungendo in breve e senza difficoltà la crestina nevosa che dà accesso al Monte Collerin 3475 m, che si raggiunge sci ai piedi (ore 4 – 4,30 da Balme). Poco sotto la crestina del Monte Collerin è possibile traversare in salita verso ovest, aggirando un torrione sulla cresta, e raggiungendo la Sella dell’Albaron 3475 m (crepaccia terminale da tenere d’occhio in tarda primavera).

Lasciati gli sci, ci si incorda e si sale la cresta ovest dell’Albaron di Savoia fino in vetta, con divertenti passi di misto e tratti di neve affilata (attenzione alle cornici; ore 1 dalla Sella dell’Albaron)

Ritorno

Discesa: scegliendo la neve e i pendii migliori lungo l’itinerario di salita. Attenzione al ripido Canalone delle Capre, che presenta tratti che sfiorano i 40°.

Marco Blatto in discesa dalla Punta Collerin

Materiale: rampant, piccozza e ramponi, eventualmente corda se si sale fino in vetta all’Albaron di Savoia.

Sul sito trovate la descrizione della salita alla Punta Collerin in estate, alla vicina Piccola Ciamarella ed all’Uja di Ciamarella.

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