Salita alla cima più alta delle Valli di Lanzo, all’Uja di Ciamarella, 3676 m, per la via normale con pernotto al Rifugio Gastaldi del CAI di Torino nella Valle di Ala. La montagna è posta interamente in territorio italiano. Il 31 luglio del 1857 l’ingegnere del catasto Tonini ed il suo assistente Ambrosini raggiunsero per primi la vetta. La prima scalata alpinistica fu fatta da Paolo di Saint Robert accompagnato da Antonio Castagneri, famosa guida alpina di Balme, nel 1867.
Accesso
Si risale l’intera Valle di Ala fino all’ampio Pian della Mussa. Conviene parcheggiare al fondo del piano, 1813 m, prima dell’ultima rampa che conduce al Rifugio Città di Ciriè.
Itinerario al Rifugio Gastaldi
Si imbocca una carrareccia posta a sinistra della strada asfaltata andando verso il torrente, che si attraversa su un ponte.
Domina il Pian della Mussa la Rocca Tovo.
Poi sul sentiero n. 222, che volge a destra e più avanti a sinistra. Si incomincia a salire la parte bassa del Canalone delle Capre. Si prosegue sul versante idrografico destra del canalone e dopo aver superato in breve tempo un buon dislivello ci si dirige verso est e, percorso un tratto pianeggiante, si aggirano a destra alcune placche rocciose (sono presenti delle corde fisse). Quindi si esce all’inizio del Pian dei Morti (Testa d’Mort) e successivamente si raggiunge il bivio sotto il Gias della Naressa (2209 m) e si va a sinistra, sempre sul sentiero n. 222.
Prima una lunga diagonale poi con tratti di salita più ripida seguendo le numerose risvolte del sinuoso sentiero.
Stambecchi curiosi sul percorso.
Ci si trova poi ai piedi delle pareti rocciose, corde fisse, poi un passaggio intagliato nella roccia con cavo e gradini in pietra. to
Si risale con ripide svolte e poi in diagonale fino a raggiungere il piano al Crot del Ciaussiné dove si trova il Rifugio Gastaldi, posto a 2659 m.
Itinerario all’Uja di Ciamarella
Si esce dal rifugio e lo si contorna verso destra dove parte un’evidente mulattiera, segnavia 224/TB, che va in direzione della struttura di arrivo della vecchia benna.
Il primo tratto è pianeggiante e si può godere della vista della Bessanese,
poi si affrontano alcuni tornanti in discesa.
Dopo ci sono alcuni saliscendi e si superano due nevai, condizioni variabili in funzione della stagione. Al termine si incontra un bivio e si va a sinistra raggiungendo in breve il Pian Gias. Sullo sfondo domina la vista la Punta Collerin, 3475 m. Si supera il ponte in legno (in occasione del nostro passaggio decisamente inclinato su un lato).
Si percorre ancora per un tratto il sentiero 224/TB, poi si va a destra per risalire la morena. Tracce di sentiero ed ometti di pietra (vi sono anche sbiaditi bolli rossi). La direzione volge verso sinistra e nel percorso si affrontano alcuni tratti più ripidi. Si arriva al Ghiacciaio della Ciamarella, caratterizzato nel nostro caso da ghiaccio nero.
Calzati i ramponi si risale il ghiacciaio, in forte recessione negli ultimi decenni. Normalmente si faceva un giro più ampio andando prima destra e poi verso la Ciamarella per evitare i crepacci) noi siamo saliti in modo diretto per poi flettere a destra dell’imponente anfiteatro glaciale da cui si elevano la Punta Chalanson, la Piccola Ciamarella e l’Uja di Ciamarella. Quindi si raggiunge la terrosa costiera sud-ovest, dove si trova una traccia di sentiero.
Dopo aver tolto i ramponi si incomincia la salita, abbastanza faticosa, prima andando verso destra, poi con un’ampia curva verso sinistra sotto cresta, dove c’è un grande ometto. Dopo si percorre una lunga diagonale ascendente. (Attenzione a non sbagliare percorso per le numerose tracce secondarie).
Infine si affronta la cresta posta a destra, in alcuni punti con decisa ascesa.
Dopo si arriva alla vetta dell’Uja di Ciamarella.
In cima
Una piccola statua della Madonna individua la vetta. (Per nostra sfortuna eravamo nelle nubi e ci è mancata l’ampia visione della cima, tranne che nei momenti in cui si aprivano).
Ritorno
Per l’itinerario di salita fino al bivio di Pian Gias per il Rifugio Gastaldi. Invece di risalire a destra per il rifugio, si continua nel vallone sino ad arrivare al Pian dei Morti per poi proseguire sull’itinerario della salita.
N.B. L’ascensione può essere effettuata anche in giornata partendo dal Pian della Mussa, senza salire al Rifugio Gastaldi. Arrivati al Pian dei Morti si sale direttamente al Pian Gias.
Materiali: normale dotazione da ghiacciaio.