Nel cuore degli Écrins una bella montagna, contornata da grandi cime: la Barre des Écrins, il Monte Pelvoux e il Pic Sans Noms che ci ricorda un grande alpinista dell’Ottocento: il Pic Coolidge.
Accesso
Percorso stradale dall’Italia: SS24 del Monginevro che porta a Briançon, da Briançon per il Col du Lautaret, poi passare La Grave (vedi sul sito la descrizione del Pic de la Grave), quindi si continua nell’Oisans, per 26 km, fino a raggiungere, nel cuore degli Écrins, il bel villaggio: La Bérarde, posto a 1713 m nella Vallée du Vénéon. A La Bérarde si parcheggia nel grande parcheggio, posto oltre il paese.
Itinerario al rifugio
Si risale il fondovalle seguendo la mulattiera che inizia presso il Centre Alpin del Caf e che si snoda quasi in piano sulla destra orografica del torrente Vénéon.
Si raggiunge così il Refuge du Carrelet, 1908 m (in un’ora).
Si prosegue in piano, per poco, in un bosco di pini, al termine del quale si trova un bivio (1948 m).
Al bivio si prende a sinistra e si risale il sentiero lungo il torrente del Vallon de la Pilatte, prima in diagonale, poi con una lunga serie di zig-zag sulla sinistra orografica del vallone, con begli scorci, in particolare sull’Ailefroide (vedi sul sito la via di arrampicata su questa montagna) del Massiccio degli Écrins (Alpi del Delfinato).
Al termine del sentiero si raggiunge lo “spartano” Rifugio Temple Écrins, 2410 m (dal bivio ore 1,30), posto ai piedi del Glacier Noir.
Itinerario alla cima
Dal rifugio si prosegue verso est e dopo 5 minuti si raggiunge un bivio, si segue la destra per aggirare la spalla sud-ovest che scende dal Pic Coolidge.
Si entra nel vallone della Temple e lo si risale mantenendosi ai piedi di questa spalla, tra pietraie dove il sentiero si perde, fino a raggiungere il ridotto Glacier de la Temple. Lo si attraversa in diagonale, salendo fino al Col de la Temple, 3321 m (ore 3).
Dal Col de la Temple si vede il Pic Coolidge, la via di salita taglia a destra.
Quindi si risalgono gli sfasciumi del colle verso nord fino ai piedi della cresta sud. Si aggira lo sperone di roccia verso destra per una evidente cengia che finisce ai piedi di un canale camino. Se è ancora pieno di neve salirlo direttamente, altrimenti traversarlo e risalirne la costola destra per facili roccette fino alla sommità.
Poi ci si alza obliquando a destra fino a un intaglio sulla cresta. Si prosegue sul fianco destro per una cengia un po’ in discesa, poi si scala a sinistra delle rocce ripide, ma che non presentano particolari difficoltà,
per sboccare su un pianoro di neve e sfasciumi che costeggia la cresta sul lato est.
Si risale il pianoro e si costeggia sul lato sinistro il successivo ripido pendio di neve.
Quindi si traversa il pendio alto, più ripido, verso destra per prendere la cresta est (attenzione alle cornici sul versante nord).
Si sale la cresta per facili rocce rotte fino a un’anticima e da questa si raggiunge la vetta 3775 m, per una breve cresta, si supera un intaglio (tempo totale dal rifugio ore 4,30).
Di fianco alla Barre des Écrins, a sinistra il Dôme de neige des Écrins.
Splendide aperture sul Pic Sans Nom
e sul Monte Pelvoux.
Ritorno
Discesa per via di salita.
I tempi sono lunghi: circa 8 ore dalla partenza dal rifugio al ritorno al rifugio stesso e poi ancora 2 ore circa per raggiungere La Bérarde.
Materiali: normale dotazione alpinistica.