Cima di Bròcan

  • Destinazione: Cima di Bròcan
  • Zona: Alpi Marittime [sez. 2]
  • Gruppo montuoso: Gruppo di Brocan -Nasta [Alpi Marittime]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Valle Gesso
  • Difficoltà: PD-
  • Data: 19/09/2021
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Piano della Casa del Re
  • Altitudine partenza: 1762
  • Altitudine arrivo: 3054
  • Dislivello: 1292
  • Attacco percorso: a sinistra della strada sterrata
  • Esposizione: nord e nord-ovest parte finale
  • Punti di appoggio: Rifugio Remondino

In Valle Gesso della Valletta, nelle Alpi Marittime, dal Rifugio Remondino al Passo Bròcan poi per la cresta nord con salita alpinistica alla Cima di Bròcan, 3054 m, PD- (vista mare nelle belle giornate).  Su alcune carte e descrizioni si trova anche Brocan; il nome “Bròcan” può essere individuato dal radicale “bròc”, che deriva da “brèc”, ovvero cima rocciosa. La punta ad est si impone sulla detritica Conca del Bròcan, che è solcata dal Rio Bròcan verso l’omonimo lago con una serie di torrioni rocciosi separati da forcelle mentre a ovest si mostra compatta e meno imponente. Lungo la dorsale e a nord Il Bastione mentre a sud la Cima Ghiliè ed è costituita essenzialmente da gneiss e graniti appartenenti al complesso cristallino dell’Argentera.

Accesso

Dalle Terme di Valdieri in Valle Gesso si sale in auto sulla strada asfaltata e poi sterrata fino al Piano della Casa del Re.

Piano della Casa del Re

Itinerario

Giunti al Piano della Casa del Re, sul fianco destro idrografico della conca, si seguono le indicazioni per il Rifugio Remondino, sul percorso dell’Alta Via dei Re, nel Vallone di Assedras. Si percorre il sentiero ben segnato verso il Rifugio Remondino a 2430 m, di proprietà del CAI di Cuneo: ricorda l’alpinista e sottotenente degli Alpini Franco Remondino, morto nel 1931, a ventuno anni, sulla parete sud-est della Rocca Gialeo. Il tempo di percorrenza è di ore 1,45.

Rifugio Remondino

Itinerario alla Cima di Bròcan

Dal rifugio si segue l’evidente traccia (segnavia n. 11), ben indicata con ometti, segni e indicazioni dell’Alta Via dei Re, essa è la traversata in sette tappe del Parco Naturale Alpi Marittime. In luoghi in qualche modo legati ai Savoia, che frequentarono la Valle Gesso per quasi un secolo. La loro presenza sul territorio è testimoniata da un grande patrimonio di residenze, case di caccia ed in particolare dalla fitta rete di strade, mulattiere e sentieri su cui corre l’Alta Via.

La via di salita passa al centro

La prima parte del percorso è la stessa che va al Lago di Nasta tra roccioni ed erba, si supera poi la prima bastionata di rocce lisciate ed una successiva conca detritica, con neve ad inizio stagione, e si attacca una seconda bastionata rocciosa, formata da una nervatura di rocce levigate fra due stretti canali detritici.

Bastionata rocciosa

Si monta sulla nervatura seguendo sempre i segni giallo-rossi e le indicazioni dell’Alta Via dei Re. Si percorre fino a un bivio segnalato con frecce in vernice: quelle di sinistra portano in breve al vicino Lago di Nasta, seguire a destra per il Passo Bròcan.

Indicazioni su roccia

Nel percorso si prosegue con il Bastione in bella vista e con indicazioni chiare.

Cartello

Si taglia poi, in lunga diagonale in quota, la china di pietre che fascia la base del versante ovest de Il Bastione per poi cominciare a vedere la Cima di Bròcan.

Verso la Cima di Bròcan

Si giunge in corrispondenza del valloncello facente capo al Passo Bròcan.  Si tralascia la traccia diretta ai Colli Mercantour e Ghiliè e, seguendo le indicazioni, si sale con decisione verso sinistra.

Cima di Bròcan

Risalito un corto canalino detritico diagonale a destra, si taglia per un sistema di comode cenge una placconata rocciosa e, per l’ultimo pendio detritico, si raggiunge il Passo Bròcan che è tra la cresta meridionale de Il Bastione e quella settentrionale della Cima di Bròcan, a 2892 m di quota.

Passo Bròcan

Dal colle si dipartono le vie per Il Bastione e per la Cima di Bròcan.

Il Bastione

Itinerario per cresta

Si segue prima la cresta nord e poi il versante nord-ovest. In cresta rocce e detriti,  si sale in  arrampicata con passaggi di I/I+.

Prima parte della cresta

Un ometto di pietre precede una parte di cresta più impegnativa per la presenza di alcuni pinnacoli, ci si sposta leggermente sul versante est per riportarsi dopo poco sul filo. Vicino ad una forcellina si individua un ometto che segna il passaggio sul versante ovest.

Vicini all’ometto da cui si scende

Si scende in un’ampia conca detritica.

Parte alta conca detritica e costone roccioso

Ad inizio stagione la conca è solcata da ripide lingue di neve ghiacciata che scendono dai canaloni che si originano dalla cresta stessa. Noi, a fine stagione estiva, abbiamo potuto superare la conca senza difficoltà non passando sul glacionevato e quindi risalire il costone roccioso, posto di fronte. Con la presenza di rocce levigate, si sale prima verso monte e poi verso valle in diagonale e quindi si raggiunge la parte superiore del costone dove è posizionato un grosso e visibile ometto, passaggi di I.

Roberto verso la cresta

Uscendo dal costone roccioso

Ci si ritrova su un pendio detritico e si seguono gli ometti risalendo fino alla base della parete rocciosa superiore. Da qui si devia a destra seguendo sempre gli ometti e rasentando la bastionata rocciosa (incisa da canali che salgono in cresta). Quando si raggiunge un grosso ometto posto alla base di due piccoli canali si attacca la bastionata sulle roccette fra i due canali, passi di I+. Al termine si raggiunge una stretta e piccola forcella sulla cresta tra due  gendarmi con, sul lato est, un colatoio che scende vertiginosamente.

Alla forcella

Dalla forcella, si va a destra su una piccola cengia rocciosa sulla verticale parete del gendarme con un passaggio più esposto in uscita, II- . Poi si sale per roccette fino ad una bella placca fessurata di circa dieci metri, che si sale sfruttando una fessura, uscendo sulla sommità del gendarme, II.

Si utilizza una fessura nella placca

Quindi si aggirano a sinistra i massi della cima, si scende alla sella di divisione e si sale alla Cima di Bròcan  per rocce gradinate, passaggio di II.

In cima

Sulla cima c’è una croce in legno, con sotto il libro di vetta

Cima di Bròcan

ed un segnale trigonometrico.

Segnale trigonometrico

Si impone alla vista la bella cima dell’Argentera.

Argentera sullo sfondo

Francesco e Stefano

In lontananza si vede la costa nizzarda.

La costa nizzarda

Inoltre bella vista sui Gelàs, sulla costiera si fa la Traversata degli Italiani.

Traversata degli Italiani ai Gélas

La prima ascensione è stata fatta nel 1878 da parte del Tenente Oro dell’Istituto Geografico Militare.

Ritorno

Per la via dell’andata; noi giunti alla conca detritica invece di risalire in cresta siamo scesi nello sfasciumoso, ripido e instabile canale per ricongiungersi alla via dell’andata, alle pietraie poste sotto il Colle di Bròcan (in questo tratto prestare attenzione, si muove tutto).

Nella discesa si può godere della vista della Cima di Nasta.

Cima di Nasta

Materiali: dotazione essenziale per alpinismo, imbrago, corda da 30, casco e qualche fettuccia e rinvio.


About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.