Una bella cima che vale la pena salire, con una lunga cresta in Valle Gesso (Valle Gesso della Valletta), Alpi Marittime: Il Bastione; dal Rifugio Remondino si sale al Passo Bròcan e poi per la cresta sud, PD.
Accesso
Dalle Terme di Valdieri in Valle Gesso si sale in auto sulla strada asfaltata e poi sterrata fino al Piano della Casa del Re.
Itinerario al rifugio
Giunti al Piano della Casa, sul fianco destro idrografico della conca, si seguono le indicazioni per il Rifugio Remondino, sul percorso dell’Alta Via dei Re, nel Vallone di Assedras.
Si percorre il sentiero ben segnato con il Rifugio Remondino in bella evidenza.
Il tempo di percorrenza è di ore 1,45. Il Rifugio è bello ed è accogliente la gestione. Esso è del CAI di Cuneo, ed è intitolato a Franco Remondino, sottotenente degli Alpini e giovane promessa dell’alpinismo cuneese, morto nel 1931, a ventuno anni, scalando con il compagno, Erasmo Vivarelli, la parete sud-est della Rocca Gialeo. In sua memoria fu costruito un bivacco a forma di semibotte con 12 posti, inaugurato nel 1934. Negli anni sessanta fu decisa la costruzione di un vero e proprio rifugio in muratura. Importanti lavori di ristrutturazione sono stati ultimati nel 2000.
Itinerario fino al Colle di Bròcan
Il Bastione, tra le cime della cresta meridionale dell’Argentera, è il meno visitato e il più impegnativo da salire. La via normale segue la cresta sud dal Passo Bròcan e riserva alcuni tratti di arrampicata, con un passo di III°.
Dal rifugio si segue l’evidente traccia (segnavia n 11), ben indicata con ometti, segni e indicazioni dell’Alta Via dei Re, essa è la traversata in sette tappe del Parco naturale Alpi Marittime. In luoghi in qualche modo legati ai Savoia, che frequentarono la Valle Gesso per quasi un secolo. La loro presenza sul territorio è testimoniata da un grande patrimonio di residenze, case di caccia ed in particolare dalla fitta rete di strade, mulattiere e sentieri su cui corre l’Alta Via. La prima parte del percorso è la stessa che va al Lago di Nasta tra erba e roccioni, si supera poi la prima bastionata di rocce lisciate ed una successiva conca detritica, con neve ad inizio stagione, e si attacca una seconda bastionata rocciosa, formata da una nervatura di rocce levigate fra due stretti canali detritici.
Si monta sulla nervatura seguendo sempre i segni giallo-rossi e le indicazioni dell’Alta Via dei Re. Poi si percorre fino a un bivio segnalato con frecce in vernice, quelle di sinistra portano in breve al vicino Lago di Nasta, seguire a destra per il Passo Bròcan.
Nel percorso si prosegue con il Bastione in bella vista e con indicazioni chiare.
Poi si taglia, con lunga diagonale in quota, la china di pietre che fascia la base del versante ovest del Bastione.
Si giunge in corrispondenza del valloncello facente capo al Passo Bròcan, è facile trovare neve soprattutto a inizio stagione estiva. Si tralascia la traccia diretta ai colli Mercantour e Ghiliè e, seguendo le indicazioni, si sale con decisione verso sinistra. Risalito un corto canalino detritico diagonale a destra, si taglia per un sistema di comode cenge una placconata rocciosa e, per l’ultimo pendio detritico, si raggiunge il Passo Bròcan.
Il Passo è tra la cresta meridionale del Bastione e quella settentrionale della Cima di Bròcan, posto a 2892 m di quota.
Variante: si può anche poche decine di metri prima del passo piegare a sinistra e risalire una rampa di sfasciumi sotto la cresta fino a raggiungere il filo di cresta.
In cresta
Si sale sulla sinistra della cresta, affioramento di granito, fino alla base di un evidente salto a 2950 m. Questo si supera sul filo, ripido ma sicuro, 30 m, passaggi di I e II grado.
Continuando si evita sulla sinistra, lato ovest, un tratto delicato lungo una esposta cengia esposta, 5 m, II-, si ritorna poi sul filo di cresta, 10 m, e si sale sulla sommità di un gendarme. Si scende, sempre tenendo il filo, sulla stretta forcellina seguente, 5 m, II-. In arrampicata si supera il salto soprastante, 10 m, II che in uscita presenta il passo chiave dell’itinerario, un lastrone fessurato quasi verticale, 3 m, III. Lì c’è una corda (dato dell’anno 2017).
Sul terrazzo soprastante c’è un chiodo con fettuccia per la calata in corda doppia. Quindi si continua ora lungo la cresta sud, con poco dislivello, seguendo prima il filo poi le poco evidenti cenge poste sul versante ovest.
Poi si raggiunge il castello sommitale, molto esposto sul lato est, e si sale l’ultimo tratto, 50 m, II- tenendosi sul lato occidentale.
Infine si arriva infine alla vetta in ore 1,15-1,30 dal colle.
Sulla costiera dopo c’è la Cima del Baus, 3067 m.
Bella vista sulla Cima di Nasta 3108 m, con dietro l’imponente Argentera,
mentre in basso il Lago di Nasta è ancora ghiacciato.
Splendida apertura sui Gelàs, con la lunga cresta della Traversata degli Italiani.
Ritorno
Si percorre al ritorno la via dell’andata, avendo di fronte la Cima di Bròcan.
Nel punto più difficile si può effettuare una calata in corda doppia.
Scendendo si raggiunge nuovamente il Rifugio Remondino e da lì fino al Piano della Casa del Re.
Materiali: piccola dotazione alpinistica imbrago, corda almeno da 30 metri, casco, fettucce e cordini.
Libro: In cima nelle Alpi marittime, volume II, Michelangelo Bruno e Jean-Charles Campana, Edizioni BLU.