Spigolo Boccalatte alla Torre Germana, in Valle Stretta, difficoltà D+; lo spigolo sud-sud-ovest, posto sul versante sud della Punta Gasparre, è stato scalato nel 1935, dalla cordata formata da Gabriele Boccalatte, Mario Piolti, Michele Rivero. L’anno successivo, nel 1936, è la volta di Giusto Gervasutti, che ritocca l’itinerario salendo direttamente sullo spigolo anche il primo torrione, che da lui successivamente prenderà il nome.
Difficoltà: D+ 250 metri di sviluppo, 5+ max / 4 obbligatorio. La roccia è delicata nei tratti più facili, i passaggi più impegnativi sono ben protetti, le soste sono comode e su spit mentre i tiri più facili hanno meno protezioni. Alcuni anni or sono le Guide Alpine di Bardonecchia ritoccarono il percorso aggiungendo alcuni spit nei punti cruciali e attrezzando con catena la breve calata dal primo torrione. La via Gervasutti è ancor oggi un itinerario alpinistico di tutto rispetto.
Accesso
Per arrivare alla partenza da Bardonecchia (TO) seguire la strada in direzione frazione Melezet, giunti al bivio per il Colle della Scala, girare a destra per la Valle Stretta e superata la Parete dei Militi, sulla sinistra, parcheggiare sulla destra nei pressi della bergeria, vicino a un cartello indicatore e a un ponticello.
Avvicinamento
Attraversare il ponte sul torrente e tornare indietro verso valle sul sentiero che lo costeggia.
Giunti su di una pietraia risalirla seguendo il sentiero, presenza di ometti sul percorso, tratto faticoso.
Dopo circa un’ora si arriva in corrispondenza della forcella che divide la Torre Germana dal torrione della Monaca, che è un pilastro che ha le sembianze di una monaca in preghiera.

Il torrione della Monaca
Attraversare quindi il canalone e per tracce di sentiero sbucare sulla cresta. Da qui salire per balzi rocciosi e poi piegare a destra su un pendio erboso fino all’attacco della via dello Spigolo Boccalatte alla Torre Germana.
Itinerario
Disegno della via, preso dal sito delle guide di montagna AltoX.it.
L1: per balzi di roccia fino ad uno diedro-camino (fix), quindi si piega a sinistra per arrivare alla sosta (IV).
L2: si affronta camino iniziale (fix) e quindi muro verticale a sx, (IV+, patinato, meno difficile stando tanto a sx).
L3: si sale fino in cima al primo gendarme. Salire con passo atletico sopra la sosta (IV) e poi si prosegue nel camino (fix), ed al suo termine ci si sposta a dx e si raggiunge la sommità del piatto torrione attrezzato con catena per la calata di 10 metri.
L4: quindi si prosegue la via lungo la parete opposta, fino a raggiungere la sosta sullo spigolo (IV).
L5: dalla sosta ci si sposta a destra con passo atletico superando così lo spigolo (V patinato, due fix), poi si prosegue diritti sulla parete con passaggi non troppo difficili (La sosta non obbligatoria ma consigliata).
L6: si attacca il breve diedro, salendo sulla placca di dx (IV, un chiodo).
L7: si sale verticalmente sullo spigolo e ci sposta poi a destra (fix, IV+). Da qui poi si prosegue sul filo di cresta (IV) oppure si può attaccare la placca (IV+).
L8: si sale la bella parete verticale sulla sx (un passo di IV+ patinato, fix), dopo si traversa e si riprende la fessura fino alla successiva sosta (IV, fix).
L9: tratto di collegamento, si aggira a destra per facili rocce.
L10: infine si sale verticalmente lungo la faccia destra del diedro (IV, 2 fix) e si raggiunge la piccola statua della Madonna.
Arrivo in cima alle ultime luci.

Tracciato della via, foto presa da AltoX.it
Ritorno
Per la discesa dalla vetta seguire il sentiero segnalato da ometti verso la cima secondaria, scendendo verso est e poi per un canalino fino a una forcella (ometto) che nasconde la catena per la doppia di 25 metri dopo i quali, raggiunta una cengia, traversare verso sinistra (nord) e con una breve calata di 10 metri portarsi sul colletto.
Per poi discendere faticosamente il detritico pendio in direzione nord aggirando la torre sottostante e riguadagnando le tracce del percorso di salita, almeno 40 minuti per il rientro alla base.
Materiali: attrezzatura per progressione su roccia e protezioni veloci.