Montagna imponente dalla forma piramidale situata sullo spartiacque tra la Valle dell’Orco e la Valle di Cogne: la Becca di Gay, 3621 m, PD. Tra i primi salitori si ricorda Luigi Vaccarone e la guida Antonio Castagneri detto Toni del Tuni.
Salita dal versante rivolto a sud-est verso la Valle dell’Orco. Via normale per il Ghiacciaio di Roccia Viva e il canalino del versante est, questo è il punto chiave della salita, poi il Ghiacciaio Superiore di Gay e un breve tratto di misto prima della nevosa cima.
Accesso
Da Ivrea a Cuorgnè, quindi si risale la Valle dell’Orco sino a Rosone, a monte dell’abitato si prende a destra la strada carrozzabile per San Lorenzo e San Giacomo, raggiungendo dopo circa 14 km la diga del Teleccio, posta a metri 1917.
Itinerario al Rifugio Pontese
Dal parcheggio si segue una strada sulla destra del lago, fino al suo termine e poi si prosegue su sentiero che si inerpica sulla destra tra larici e prati. Si prende rapidamente quota con una serie di serpentine, poi si superano alcune grandi balze rocciose a picco sul lago; il terreno e le rocce sul percorso sono spesso bagnate, prestare attenzione. Si raggiunge un ampio pianoro, e poi in un’ora circa si giunge al Rifugio Pontese, ben gestito e accogliente.
Ai piedi il Lago di Teleccio.
Dal Rifugio Pontese un tripudio di luci sul Becco Meridionale della Tribolazione.
Itinerario alla Becca di Gay
Dal rifugio si scende sul vasto Piano delle Maude e si segue il sentiero in direzione nord. Si raggiungono le baite Muanda a 2224 m, situate sul pianoro. Quindi si prosegue lungo il sentiero, tralasciando il bivio sulla sinistra, ponte, e si continua a destra. Si raggiunge un altro gruppo di baite, Alpe Muanda di Teleccio a 2217 m. Da qui si prosegue ancora tenendosi al centro del vallone fino al termine dell’ampio pianoro, dove si trascurano le tracce di sentiero sulla destra per il Bivacco Carpano della Giovane Montagna e si imbocca il Vallone percorso dal Rio Piantonetto, a sinistra. Sentiero poco evidente, qualche raro ometto sul percorso. Si sale su pendii detritici, faticosi (o su neve a inizio stagione).
Quindi si giunge a ridosso della bastionata rocciosa, sulla quale si appoggia il Piano delle Agnelere, e si raggiunge la parte superiore del vallone: di fronte si impone la cresta frastagliata dei Becchi della Tribolazione.
Si arriva alla fronte del Ghiacciaio di Roccia Viva.
Si risale quindi il ghiacciaio in direzione della parete rocciosa che scende dal Colle della Losa, poi continuando non lontano dalle parete rocciosa (lato orografico destro) fino a raggiungere l’imbocco del canale nevoso. Attenzione: è visibile solo quando si è in prossimità dello stesso.
Il canale posto sotto l’anticima della Becca di Gay ha una lunghezza di poco più di 250 m, e la pendenza media è di 40°. Lo si risale. Occorre aver presente che il canale è esposto al sole già di primo mattino: partire quindi presto per scendere con neve sicura.
Nel tratto finale la pendenza è intorno ai 45°, infine si raggiunge il colletto di quota 3337 m.
Dal colletto si sale il Ghiacciaio Superiore di Gay verso destra su pendii di moderata inclinazione puntando a una selletta situata alla base della cresta finale.
Quando si raggiunge la sella, si sale lungo la cresta, costituita da gradoni e blocchi rocciosi,
e con passi di facile arrampicata si arriva alla calotta nevosa della cima. Tempo intorno alle 4 ore.
In cima
La cima è situata in uno splendido anfiteatro, bella vista sulla Roccia Viva in primo piano e sul Gran San Pietro, sullo sfondo.
Domina la Valnontey, sullo sfondo in lontananza la Punta Garin.
Si impone il grande Ghiacciaio della Tribolazione.
Si vede la caratteristica cima del Ciarforon , vicino alla Tresenta non in foto, e la Becca di Monciair.
Francesco e Roberto in cima.
Ritorno
In discesa si percorre integralmente la traccia fatta in salita, attenzione nella discesa del canalino, possibilmente, come detto, evitare le ore più calde del pomeriggio.
Materiali: piccozza, ramponi, casco. Noi abbiamo portato imbraghi e una corda da 30 m, utilizzata al fondo del canale.