Sulla cresta che dal Monte Giusalet va verso nord-est si trova la Cima di Bard, la via normale sale dalle Grange d’Arpone e passa dal Bivacco Piero Vacca, non lontana dal Colle del Moncenisio.
Accesso
Si segue la statale che da Susa sale al Moncenisio (SS25) fino all’abitato di Bar Cenisio, si superano le ultime case e dopo poco si incontra sulla sinistra un casotto in cemento. In prossimità c’è una strada sterrata che si segue fino alle Grange d’Arpone, dove si parcheggia su uno spiazzo.
Itinerario
Ci si dirige verso la costruzione (si vede in foto), si gira a sinistra in un prato, sono presenti tavoli e panche in legno e si continua a scendere per un breve tratto. Poi si costeggia la massicciata del Lago Arpone, superando un ponte in legno.
Il lago è un invaso artificiale, già proprietà Enel, alimentava le centrali di Saluroglio e Novalesa, ma per la scarsità di energia prodotta poi abbandonato. Nel 1979 è diventato un lago per pesca sportiva. Si entra in un bosco di larici e si trova un’indicazione per il Bivacco Piero Vacca.
Si continua sul sentiero ben segnato che passa nel lariceto per poi uscirne su terreno aperto, dall’alto si vede bene il lago.
Con variazioni di pendenza su sentiero sempre ben segnato si continua a salire
fino ad arrivare alla Fontana Vairetta, acqua fresca.
Si continua nel percorso obliquando a sinistra e si entra nel Vallone di Bar, percorso sul fianco sinistro idrografico e con tratto dalla pendenza più decisa si giunge al Bivacco Piero Vacca, 2670 m, in un tempo di circa ore 2,15.
Costruito nel 1982 e dedicato al volontario del Soccorso Alpino Piero Vacca, caduto alla Rocca Sbarua, è di proprietà del CAI di Susa: all’interno c’è una stufa, fornello e materiali vari, all’esterno acqua.
Dal bivacco si sale per raggiungere in breve il crestone est, posto alle spalle dello stesso e tralasciando il sentiero per il Giusalet. Dalla dorsale si vedono bei panorami sul Colle e sul Lago del Moncenisio.
Si seguono i numerosi segni bianchi e rossi risalendo il crestone, in alcuni casi destreggiandosi tra i massi.
La salita poi presenta alcuni tratti più ripidi, su rocce rotte, con percorso indicato dai segni e da numerosi ometti.
Si arriva infine sull’arrotondata Cima di Bard in ore 3,30 circa.
Belle aperture sulle cime vicine: in particolare si impongono i Denti d’Ambin, il più alto è quello a sinistra nella foto, 3371 m, e alla loro destra i Rochers Cléry.
Si vede sia la catena del Roncia sia in lontananza le montagne francesi della Vanoise con il Dôme de Chasseforêt.
Ritorno
Per lo stesso percorso dell’andata.
Si vede bene il Lac Blanc.
Materiali: normale dotazione da escursionismo.