Il bello che accade

“Il bello che accade” – Pellegrinaggio da Favaro ad Oropa del 18 maggio 2025.

Preghiera alla Madonna di Oropa

“O Vergine Santissima di Oropa, rifugio dei peccatori e consolazione degli afflitti, io mi rivolgo a te con fiducia e amore. Ascolta la mia preghiera e intercedi per me presso il tuo Figlio Gesù.  O Madre di Dio, tu che hai scelto questo luogo per manifestare la tua presenza e la tua misericordia, guarda con bontà a me e ai miei cari. Proteggici dalle tentazioni e dalle avversità, e guidaci sulla strada della virtù e della santità. O Vergine di Oropa, prega per noi e concedici la grazia che ti chiediamo. Amen”.

Canto: Quando de mi Patrona

Cuando de mi Patrona voy a la ermita
se me hace cuesta abajo la cuesta arriba;
y cuando bajo, y cuando bajo
se me hace cuesta arriba la cuesta abajo.
Y cuando bajo, y cuando bajo
se me hace cuesta arriba la cuesta abajo.

No sé, no sé qué tiene mi Virgencita,
no sé, no sé qué tiene cuando me mira.
Que son sus ojos, como luceros,
¡ay quién pudiera siempre mirarse en ellos!
Que son sus ojos, como luceros,
¡ay quién pudiera siempre mirarse en ellos!

   Traduzione

Quando vado all’eremo della mia Signora,
la salita è come una discesa.
E quando scendo, questa discesa diventa una salita. 
Non so cos’ha la mia Vergine, non so cos’ha quando mi guarda.
I suoi occhi son come stelle: che io possa sempre specchiarmi in essi!

Pellegrinaggio ad Oropa

Pier Giorgio

nasce in una famiglia della grande borghesia torinese di inizio ’900, è figlio di Alfredo Frassati, giornalista, fondatore della Stampa di Torino e più tardi Senatore del Regno; la madre, Adelaide Ametis, è un’affermata pittrice. Amico di tutti, esprime sempre una fiducia illimitata e completa in Dio e nella Provvidenza ed affronta le situazioni difficili con serenità e letizia. Consapevole che la fede passa dall’amicizia, il 18 maggio 1924 fonda con i suoi amici più cari una «società» dell’allegria che viene denominata «Società dei Tipi loschi», giovani universitari attenti ad aiutarsi nella vita, nella fede e nell’assistenza degli ultimi.

Muore stroncato a soli 24 anni da una poliomielite fulminante dopo una settimana di dolorosa e silenziosa agonia. San Giovanni Paolo II lo beatifica il 20 maggio 1990. Papa Francesco in data 25 novembre 2024 ha riconosciuto un miracolo attribuito al Beato Pier Giorgio, aprendo così la strada alla sua canonizzazione, calendarizzata per il 3 agosto 2025 al Giubileo dei Giovani.

È il 4 luglio 1925, giorno della sua morte, e la domestica fa questa annotazione sul calendario della cucina: “Ore sette, irreparabile sventura. Povero san Pier Giorgio! Era santo e Dio l’ha voluto con sé!”.

Agli occhi del mondo Pier Giorgio sembra aver vissuto una vita senza aver concluso nulla, potremmo dire una vita fallimentare: non ha completato gli studi universitari, non ha alcun interesse per i salotti buoni, non ha una fidanzata e la sua vita sociale è quantomeno discutibile. Lui ha solo molti amici e tanta fede.

La frequenza quotidiana all’Eucarestia e ai sacramenti, la preghiera, la carità verso i più poveri sono i solidissimi pilastri della sua vita. Un giovane che potremmo definire “normale” ma la cui normalità è frutto di una non comune profondità spirituale fecondata dalla Fede.Pier Giorgio aveva un amore sconfinato per la famiglia, gli amici e soprattutto per gli ultimi: fu probabilmente tra i suoi poveri che contrasse la malattia che lo uccise e fu per essi che, al culmine della sua tremenda agonia, lasciò le sue ultime disposizioni: una polizza da rinnovare, delle medicine da consegnare: carità e dono di sé fino all’ultimo istante.

E i poveri lo ripagarono

rendendogli omaggio al suo funerale con la loro presenza massiccia e silenziosa, ma soprattutto inattesa. Fu allora che, non solo la famiglia, ma tutta Torino si accorse di quale patrimonio di bontà, verità e bellezza era stata la breve vita di Pier Giorgio Frassati.
“Sei mica diventato bigotto?” gli chiese qualcuno vedendolo in strada con il rosario tra le mani. “No, sono rimasto cristiano”, rispose lui con la tranquillità di chi sa di essere libero e non ha bisogno di fare compromessi con il mondo.

Neanche Pier Giorgio muore quel 4 luglio: la prima grande conversione, che prende avvio proprio dalla sua morte inaspettata, è quella del padre Alfredo, che pian piano comprende e fa propria la fede del figlio, anche grazie alla profonda amicizia maturata con il cardinal Montini, futuro Paolo VI.

Pier Giorgio Frassati è famoso l’amore per le escursioni e la montagna

Amava salire in montagna, solo o in compagnia degli amici. Dice Pier Giorgio in una sua lettera: «Ogni giorno che passa mi innamoro sempre più della montagna; il suo fascino mi attira. Io capisco questo desiderio di sole, di salire su, in alto, di andare a trovare Dio in vetta. Oh, come le opere di Dio sono grandi e meravigliose! Vorrei passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la Grandezza del Creatore.»

Diceva un nostro amico: “I Santi sono quelli che hanno deciso di essere il bello che accade. Noi siamo quelli che attendono che qualcosa di bello accada”. E di questa chiamata alla bellezza Pier Giorgio è stato pienamente investito, dando il suo “sì” totale, fino al sacrificio della vita, in perfetta somiglianza a Cristo crocifisso.

“Quella che poteva essere in fondo considerata una vita “fallimentare”, nelle mani di Dio è diventata testimonianza per tutta la Chiesa e per i giovani in particolare: ognuno potrà dunque con fiducia rivolgersi a San Pier Giorgio Frassati e trovare nella sua amicizia risposte e conforto oltre ogni logica umanamente immaginabile”.

Pier Giorgio ci insegna che si può mancare ogni obiettivo umano, sacrificare ogni occasione di gratificazione personale e persino morire a soli ventiquattro anni, ma sapere di aver comunque vissuto una vita piena, utile e degna perché affidata e offerta totalmente a Cristo, il cui fallimento sulla Croce, illuminato dalla Resurrezione è, anche per noi, vera gratificazione e vera pienezza.

Il bello che accade – Madonna di Oropa

Canto: Camminerò

Camminerò 
nella tua strada, Signor.
Dammi la mano, voglio restar
per sempre insieme a te.
Quando ero solo, solo e stanco del mondo,
quando non c’era l’Amor,
tante persone vidi intorno a me,
sentivo cantare così:
Camminerò…
Io non capivo, ma rimasi a sentire
quando il Signor mi parlò:
lui mi chiamava, chiamava anche me
e la mia risposta si alzò:
Camminerò…
Or non m’importa se uno ride di me,
lui certamente non sa
del gran regalo che ebbi quel dì;
che dissi al Signore così:
Camminerò…
A volte sono triste, ma mi guardo intorno,
scopro il mondo e l’amor;
son questi i doni che lui fa a me;
felice ritorno a cantar:
Camminerò…

About author

Roberto Gardino

Insegnante di educazione fisica in pensione. Appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Sono attento all'educazione dei giovani e accompagno spesso gruppi numerosi. Ho curato la mostra e il libro La Compagnia della Cima.

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