Pier Giorgio Frassati e i Tipi Loschi

Leggendo il settimanale “La Voce e il Tempo“, di cui sono abbonato, ho cominciato a seguire gli interessanti articoli di Roberto Falciola su Frassati, nell’anno della sua santificazione, in particolare mi ha folgorato quello pubblicato a gennaio “Pier Giorgio e i Tipi Loschi”. Ho ritrovato, sia pur in periodi differenti, una sintonia della nostra esperienza come Compagnia della Cima con la Compagnia dei Tipi Loschi. Già negli anni universitari, prima del 1980, avevo avuto la fortuna di salire a Pollone, alla casa della famiglia Frassati con don Primo Soldi che sempre ci ha presentato la figura di Frassati (come non ricordare anche il Centro Culturale Pier Giorgio Frassati nato in quegli anni). Cito alcuni dei punti in comune: sono realtà fondate entrambe in montagna, sono senza fini di lucro, in esse vale anzitutto l’amicizia.

Vi lascio ora alla lettura dell’articolo di Roberto Falciola.

Tra le tante cose vissute da Pier Giorgio Frassati, una delle più suggestive, che infatti colpisce di solito molto quando si parla di lui, è la Compagnia dei Tipi Loschi, cioè quello speciale sodalizio di amici e di amiche della Fuci fondato durante una gita in montagna al Pian della Mussa il 18 maggio 1924.

Della Compagnia è conservato

nell’archivio degli eredi, il foglio battuto a macchina dello Statuto, che ne esprime le caratteristiche di fondo: l’essere una «società dal capitale interamente versato (tanto versato che non c’è più)», con i soci che sono «lestofanti» e «lestofantesche» e hanno come motto «Pochi ma buoni come i maccheroni» e come protettrice «Santa Pece de’ Pazzi». Lo Statuto prevede un Presidente, un Direttore di gita e un Segretario, ma in realtà queste cariche saranno appannaggio delle ragazze, mentre i ragazzi sceglieranno (o in qualche caso saranno loro assegnati) i nomi di battaglia. Com’è noto, Pier Giorgio aveva scelto il nome di Robespierre, costituendo insieme al più caro amico Marco Beltramo (nome di battaglia Perault) la «Sezione Terrore» del «Reparto Agitati», specializzata in burle e scherzi.

Salendo in gruppo

In gita insieme nella Valtournenche

Le lettere scritte da Pier Giorgio ai Tipi Loschi

sono contraddistinte da uno stile allegro e giocoso, arricchito da formule roboanti ed eroiche, e non mancano mai, nei saluti, dei «colpi»; il 13 settembre 1924, per esempio, dopo aver conquistato la vetta della Grivola, meta a lungo ambita e nota all’epoca per la sua pericolosità,

L’ardua Grivola bella 

Pier Giorgio scrive per dare la lieta novella a Marco mandandogli un «formidabile colpo di cannone» che diventa «un formidabile colpo di mitragliatrice» nella lettera a Tina Bonelli (la Direttrice di gita) e un «colpo di bombarda» in quella a Laura Hidalgo (la Segretaria). Le lettere a Marco, poi, si chiudono spesso con una perentoria affermazione: «Terror omnia vincit» («Il Terrore vince ogni cosa») o con «saluti terroristici».

Pier Giorgio Frassati e la Compagnia dei tipi loschi

Pier Giorgio Frassati

Pier Giorgio esprimeva la sua assidua e affettuosa cura nei confronti degli amici tenendoli al corrente, se erano lontani, di quanto accadeva, inviando dei clamorosi «Proclami», in cui di volta in volta assegnava sé stesso a una Sottosezione Alpinistica, se si trovava in montagna, Acquatica, se al mare, o Talpinistica, se chiuso in casa a studiare per un esame. Ma, nella sua visione, i Tipi Loschi erano soprattutto una realtà di vera amicizia umana e spirituale, che desiderava con tutto il cuore non si dissolvesse mai, anche quando – e ormai per l’avvicinarsi della laurea mancava poco, anzi alcuni già si erano allontanati – le vicissitudini di ognuno li avrebbero fisicamente separati.

Pier Giorgio Frassati

Spesso nelle lettere Pier Giorgio rimarca questo legame, come quando, scrivendo a Marco del dolore che gli provoca la sua lontananza, dice che il solo conforto «è la certezza che un unico vincolo, che non conosce distanze, ci unisce e spero con la Grazia di Dio ci unirà sempre. Esso è la Fede». E, nelle lettere che si scambiano, spesso i Tipi Loschi si assicurano reciprocamente preghiere.

La stagione d’oro della Compagnia dei Tipi Loschi

 è racchiusa in realtà in pochi mesi, segnati da gite e ascensioni, mentre negli ultimi mesi della sua vita Pier Giorgio anche scrivendo a Marco abbandona progressivamente lo stile goliardico, mano a mano che si immerge sempre più nell’impegno intellettuale verso la fine degli studi e soprattutto nella serietà della situazione familiare in cui, essendosi sposata e recata all’estero la sorella Luciana, sente di essere ormai l’unico elemento in grado forse di tenere in piedi la precaria relazione tra i genitori. Il suo pensiero però corre spesso ai Tipi Loschi, di cui progetta di festeggiare degnamente il primo anniversario di fondazione. Ma non ne avrà il tempo.

Roberto Falciola

scrive per Effata, è Presidente dell’Azione Cattolica di Torino e autore del libro: Pier Giorgio Frassati «Non vivacchiare ma vivere».

Pier Giorgio Frassati

sarà proclamato santo il 3 agosto 2025, al Giubileo dei Giovani, cento anni e un mese dopo la morte, avvenuta il 4 luglio 1925. È stato riconosciuto il miracolo avvenuto per sua intercessione, di cui ha beneficiato nel 2017 un seminarista statunitense, diventato sacerdote nel 2023. Se leggete il racconto del miracolo scoprirete che il santo rimane un “burlone” anche in Paradiso!

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

Meraviglioso!

Meraviglioso! Il testo della canzone di Domenico Modugno E’ vero credetemi è accaduto di notte su di un ponte guardando l’acqua scura con la dannata ...