Nel Parco Naturale Orsiera Rocciavrè, in Val Chisone, bellissimo anello in ambiente selvaggio, ricco di fauna, con salita da Seleiraut fino ai due laghi che si trovano ai piedi della Cristalliera e discesa sul Rifugio Selleries. Si consiglia di effettuarlo nei mesi di settembre e ottobre, periodo in cui è possibile ascoltare il bramito dei cervi (il caratteristico verso emesso dai maschi durante il periodo dell’accoppiamento), sia nel tratto in salita da Seleiraut al colletto del Cuculo sia nel tratto in discesa dal Rifugio Selleries a Seleiraut.
Alcuni anni fa, poco dopo essere partiti da Seleiraut per salire sul Rocciavrè, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare un grande “concerto” di cervi della durata di un’ora!
Le immagini, quasi tutte di mio figlio Luca, sono relative a escursioni effettuate in due diverse date.
Accesso
Percorrere la Val Chisone fino alla frazione Villaretto di Roure. Qui, di fronte al Ristorante Roma, inizia a destra la stradina ripida che in 4 km e con stretti tornanti porta alla borgata Seleiraut. Superata la chiesetta Madonna della Neve, occorre lasciare l’auto poco prima della borgata in un parcheggio a sinistra (divieto di transito per i non residenti).
Itinerario
Salire alla borgata (1520 m) e, dalla bacheca del Parco, prendere a destra il sentiero 340, non molto evidente ma segnalato con paletti e tacche sui larici.
Questo sale verso est fino a Serre du Bouc e poi volge a sinistra, salendo con tratti ripidi alternati ad altri più tranquilli.
Seguendo per errore tracce di bestiame invece del sentiero, ci siamo imbattuti in un giaciglio di cervi. Ricongiungendosi dopo un breve tratto al sentiero, si giunge al colletto del Cuculo (2097 m) con vista sulla Cristalliera e sul Vallone di Pra Reale.
Si prosegue sul 340, si attraversa una pietraia e, perdendo un po’ di dislivello, si arriva a un primo bivio per il Rifugio Selleries (sentiero 367), lo si trascura e in breve si raggiunge la deviazione per il Lago Laus-Colle di Pra Reale-Colle Robinet: ci si immette qui sul sentiero 366, proveniente dal Colle Robinet.
Dal Vallone delle Vallette si entra in quello del Laus, e il panorama sempre ampio permette allo sguardo di arrivare alle vette del Delfinato.
Vista sui lontani Écrins.
Il sentiero sale con pendenze moderate e poi, quasi in piano su un lungo traverso, raggiunge il Lago Laus (2270 m), caratterizzato da un’isoletta al centro.
Si raggiunge la sponda opposta, vicino alla quale si trovano il casotto di sorveglianza e un bivacco.
Proseguendo sul sentiero 339A (variante del sentiero 339 che dal Rifugio Selleries sale al Colle Superiore di Malanotte), si costeggia il bel lago, si passa a destra delle Bergerie del Laus (2260 m)
e con un tratto ripido si raggiunge il Lago la Manica (2365 m), ai piedi dell’imponente mole della Cristalliera.
Dopo aver costeggiato il lago, è possibile iniziare la discesa sul ramo principale del sentiero 339,
con cui prima si attraversa e poi si costeggia la piccola cascata proveniente dal lago (tratto da affrontare con cautela).
Il cartello che indica la discesa verso il Selleries riporta h 0.50 ma noi abbiamo impiegato un tempo molto più alto, prima per la presenza di alcune femmine e cuccioli di stambecco nei pressi della cascata,
poi per lo spettacolo offerto da due grifoni che hanno volteggiato a lungo tra i due valloni.
Proseguendo la discesa sul sentiero 339 si esce dal Vallone del Laus per affacciarsi sulla conca del Rifugio Selleries nella quale si scende a tornanti.
Attraversato il Rio delle Selleries si raggiunge il rifugio (2023 m), luogo accogliente di sosta.
Si continua la discesa nel Vallone del Selleries sul sentiero 337, verso le Grange Sors.
Subito dopo occorre nuovamente attraversare lo stesso rio (il ponte in legno è stato distrutto dall’alluvione di settembre) per proseguire nel lariceto sino all’alpeggio storico Les Ors; su mulattiera si esce infine sui prati che precedono Seleiraut.
Materiali: normale dotazione escursionistica.
Non avendo corretto alla partenza la quota GPS presente nell’app utilizzata, alle quote presenti nella traccia GPX occorre sottrarre una cinquantina di metri.