Monte Bianco via normale italiana

  • Destinazione: Monte Bianco
  • Zona alpina: Alpi Graie [sez. 7]
  • Gruppo montuoso: Gruppo del Monte Bianco [Alpi del Monte Bianco]
  • Regione: [IT] Valle d'Aosta
  • Valle: Val Veny
  • Difficoltà: PD+
  • Data: 15/08/2016
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: parcheggio in Val Veny
  • Altitudine partenza: 1970
  • Altitudine arrivo: 4810
  • Dislivello: 2840
  • Attacco percorso: sbarra sulla strada della Val Veny
  • Esposizione: varie
  • Punti di appoggio: Rifugio Gonella

Una fantastica e lunghissima ascensione alla cima del Monte Bianco per la via normale italiana, con pernottamento al Rifugio Gonella, via aperta in discesa dalla cordata di cui faceva parte il futuro Papa Ratti.

Accesso

Si risale la Val Veny fino ai parcheggi posti sulla destra della strada.

Itinerario al Rifugio Gonella

Per la salita al Monte Bianco occorre salire al Rifugio Gonella e la parte principale è nel lungo e pianeggiante Ghiacciaio del Miage, circa 10 Km. Dalla sbarra dopo la Visaille, lungo la strada della Val Veny, seguire la strada stessa per circa 3 km, possibile scorciatoia il sentiero che la taglia fino al Lago di Combal e al bar Combal a 1970 m, circa 40 min. Normalmente si lascia l’auto, più in basso, ai parcheggi (1554 m) e bisogna allungare su strada o all’inizio su sentiero che parte al termine dell’ultimo parcheggio, passando sotto la costruzione su cui era attaccata la teleferica che serviva il Rifugio Monzino (negli ultimi anni della sua vita la faceva funzionare Pino Cheney) per arrivare alla sbarra, circa 30 min.

N.B. Si può vedere inoltre il video della salita Monte Bianco.

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Salendo sulla strada

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Verso il bar Combal

Da qui prendere a sinistra il sentiero, cartello indicatore.

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Cartello indicatore

Il sentiero porta poi sul filo di cresta sinistro (destra orografica) della morena del Ghiacciaio del Miage.

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La morena

La morena è da seguire con tratti affilati fino al suo esaurimento presso un grosso masso.

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Bacino del Combal a sinistra

(Un’altra visuale della zona è presente nel sito nella gita di gruppo Colle di Chavannes)

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Scendendo al Ghiacciaio del Miage

Si scende sul ghiacciaio e si percorre, circa nel mezzo, tutto il lungo ghiacciaio coperto di pietrame, superando in ultimo gli sbocchi dei due ghiacciai che scendono da destra, prima il ghiacciaio del Monte Bianco e poi quello del Dôme e del ghiacciaio a sinistra, sotto l’Aiguilles de Trélatête. Il percorso sul ghiacciaio del Miage si svolge quasi tutto su pietrame ed è indicato con segnalazioni colorate e ometti.

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Parte centrale

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Parte alta del Ghiacciaio del Miage

Quasi ai piedi del contrafforte roccioso delle Aiguilles Grises (sul quale, in alto, si vede il rifugio) si effettua un largo giro a sinistra per evitare una zona di crepacci portandosi poi a destra, per lasciare il ghiacciaio a 2650 m (ore 2,00; ore 2,45-3,00 dalla barra).

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Verso l’attacco della parte su roccia

Un sentiero in parte attrezzato attraversa verso destra sulle terrazze erbose e detritiche note come Chaux de Fesse. Si attraversa a destra anche un nevaio per prendere lo sperone sul quale, superate alcune roccette e con l’aiuto, in alcuni punti, di corde fisse e scalette, si arriva al rifugio (ore 1,30; ore 4,30 dalla barra).

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Uscita dal nevaio

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Ultimi tratti

Il Rifugio Gonella del CAI di Torino è posto in posizione molto panoramica, ottimo servizio.

Rifugio Gonella

Itinerario alla cima del Monte Bianco

Dal Rifugio Gonella si parte prestissimo, sveglia a mezzanotte, si segue la traccia che taglia il pendio roccioso su cui sorge il rifugio e con qualche saliscendi in breve porta sul Ghiacciaio del Dôme. Lo si sale prima sulla sinistra, poi nel mezzo (crepacci). In alto si continua nel suo ramo occidentale, compreso fra le creste delle Aiguilles Grises (a sinistra) e il contrafforte meridionale del Dôme du Goûter (a destra).

Carta del percorso

Foto del ghiacciaio del Dôme scattata la sera

Dal suo bacino superiore si piega a sinistra e, superata la crepaccia terminale, su ripido pendio con roccette si raggiunge la cresta poco sopra il Col des Aiguilles Grises, 3811 m.

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In cresta

Si segue fino alla sua sommità, Piton des Italiens, 4003 m, sull’affilata cresta nevosa spartiacque che dal Col de Bionnassay sale verso il Monte Bianco.

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Piton des Italiens

Si segue la cresta all’inizio aerea e sottile (presenza di cornici), poi più larga e meno esposta. Superata la spalla, 4154 m, al culmine del roccioso contrafforte meridionale, si giunge sull’ampia cupola nevosa del Dôme du Goûter, 4304 m, e si arriva alla larga sella del Col du Dôme, 4240 m, dove di solito si incontrano le tracce che salgono dai rifugi del Goûter e dei Grands Mulets.

Proseguendo per la cresta

Monte Bianco in vista

Rifugio Vallot

Per ripido pendio si sale al pianoro presso il Rifugio Vallot, 4362 m. Poi lungo la cresta più ripida e stretta si toccano le due sommità nevose della Grande Bosse, 4513 m, e della Petite Bosse, 4547 m, si costeggiano le rocce della Tournette, 4677 m, e lungo la cresta più aerea e sottile si arriva sulla vetta del Monte Bianco, ore 8,30, o di più, come nel nostro caso, dal Rifugio Gonella.

Traccia

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Via di salita al Monte Bianco

In cima

In vetta al Monte Bianco

Panorami splendidi, apertura sulle Grandes Jorasses in basso, vicino il Dente del Gigante.

Splendido panorama con “sotto” le Grandes Jorasses

Ritorno

O per la via dell’andata

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E’ evidente la via di salita al Bianco

o scendendo al Rifugio Goûter in Francia e da lì verso il Plateau de Bellevue (1900 m) per prendere prima il treno a cremagliera, poi la funivia, quindi il pullman di linea e il servizio autobus tra Francia e Italia (traforo del Monte Bianco) per rientrare in Italia ed infine il pullman per la Val Veny, i rientri sono molto lunghi!

Noi abbiamo fatto il percorso dalla Francia dormendo al rifugio. (Difficile trovare posto se non si prenota).

Rifugio Goûter

Materiale: dotazione per alta montagna e sicurezza su ghiacciaio; PD+

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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