Una bella montagna, visibile da lontano, domina il Vallone di Bellino in Val Varaita sulla cresta che separa la stessa dalla Val Maira: il Pelvo d’Elva.
Accesso
Si raggiunge da Sampeyre il Colle della Bicocca, imboccando la stretta provinciale che sale per 16 km al Colle di Sampeyre, a 2284 m; dal colle si percorre in auto lo sterrato che segue la cresta Varaita-Maira sino al Colle della Bicocca, dove si parcheggia.
Possibili itinerari
Dal Colle della Bicocca, posto a 2285 m ci sono due possibili itinerari.
1) Per il versante est, via normale, diretta e più rapida con brevi passi alpinistici, attrezzati con catene;
2) Passando dal Lago Camoscere e risalendo poi alla vetta per la cresta S-SO, più lunga ma mai esposta ed estremamente panoramica. (Noi abbiamo percorso il secondo itinerario).
Itinerario al lago Camoscere
Dal Colle della Bicocca si imbocca il sentiero in direzione della cresta NE del Pelvo d’Elva sino a un bivio (paline): a destra si va verso la via diretta mentre a sinistra è indicato il Lago Camoscere, verso cui ci dirigiamo.
Dopo 10 minuti, palina. A destra verso la diretta sulla cresta Est, a sinistra verso il Lago Camoscere.
Sino al lago sarà un’ora e mezza di splendida camminata in falsopiano, con paesaggi maestosi; pianori e pendii verdi alle nostre spalle, alla nostra sinistra la Valle Maira, in lontananza tutte le Alpi Sud-occidentali e Marittime; alla nostra destra le pareti del Pelvo d’Elva.
Quindi si aggira un costolone che scende dal Monte Camoscere e si risale dolcemente al Lago Camoscere, 2644 m. Una palina indica il percorso verso il Pelvo, il Bivacco Bonfante,
e ci si trova a pochi metri dal lago, sui ruderi di una costruzione militare.
Di fronte a noi si erge la cupola del Monte Chersogno e a lato le ripide pareti della Rocca Gialeo
Itinerario al Pelvo d’Elva
Dopo c’è l’unico punto in cui la traccia non è evidentissima. Con bel tempo, avendo alle spalle il Monte Chersogno, si guarda in direzione del ripido pendio verde di fronte.
Si nota una flebile traccia di sentiero che porta sino alla base del Monte Camoscere, di cui si inizia a intravedere il bianco cocuzzolo. E’ uno strappo deciso, che porta sulla cresta che conduce alla meta.
Tutto il percorso si svolge sul lato del versante Varaita; è segnato da ometti e varie tracce non sempre chiarissime, e si svolge con saliscendi su tratti erbosi, pietrame, grossi massi.
Le tracce sono abbastanza evidenti, ma in più punti è tassativo guardare molto bene dove mettere i piedi, in quanto i pendii laterali sono prossimi a precipizi. Questo tratto assolutamente sconsigliabile in caso di maltempo o nebbia, per il rischio di perdersi e inoltrarsi in punti rischiosi. In prossimità del Colle Camosciera (2899 m), si deve perdere qualche decina di metri, ormai in prossimità dell’evidente vetta del Pelvo d’Elva..
Da qui un ultimo strappo, il percorso è ripido ben segnato su rocce e sfasciumi (ore 2 dal lago).
In cima
è posta una bella croce bianca, e
da qui uno spettacolare panorama su tutte le Alpi Sud-occidentali, e a nord il Monviso con tutte le cime del Gruppo. Si nota la Cima Mongioia o Bric de Rubren e il Monte Salza.
Allo sguardo in lontananza si vedono Brec e Aiguille de Chambeyron, per citare i più evidenti. Al centro della foto la Tête de la Frema.
Ritorno
Il ritorno avviene per la stessa strada.
Materiali: normale dotazione escursionistica.