Tête de la Frema

Ultima parte della salita
  • Destinazione: Tête de la Frema
  • Zona: Alpi Cozie [sez. 4]
  • Gruppo montuoso: Gruppo del Chambeyron [Alpi Cozie meridionali o Alpi del Monviso]
  • Regione: [IT] Piemonte
  • Valle: Valle Maira
  • Difficoltà: EE
  • Data: 07/09/2019
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: Piana di Stroppia
  • Altitudine partenza: 1676
  • Altitudine arrivo: 3142
  • Dislivello: 1466
  • Attacco percorso: strada chiusa al traffico dalla Piana di Stroppia
  • Esposizione: sud
  • Punti di appoggio: Rifugio Stroppia e Bivacco Barenghi

In Val Maira, al fondo del Vallonasso di Stroppia, escursione alla Tête de la Frema: un belvedere con in primo piano l’Aiguille e il Brec de Chambeyron, perorso escursionistico.

Accesso

Si risale tutta la lunga Val Maira fino alla borgata di Chiappera. Si prosegue con l’auto sulla sterrata fino alla Piana di Stroppia a 1686 m.

Itinerario al rifugio Stroppia

La partenza è su strada sterrata dove il transito per auto è interdetto.
Alla partenza

Alla partenza

Dopo un tratto di strada, con tratti rovinata da frane, si gira a destra in un boschetto.
Indicazioni per il Rifugio Stroppia

Indicazioni per il Rifugio Stroppia

Nel primo tratto di cammino si percorre il Sentiero Dino Icardi.

Sentiero Dino Icardi S18

Sentiero Dino Icardi S18

Sentiero S18 da Chiappera al Colle di Gippiera che presenta un segnavia giallo/blu. Si inizia una decisa salita a zig-zag per la prima parte del pendio fino a giungere a un traverso verso sinistra.

Percorso seguito per il Rifugio Stroppia

Percorso seguito per il Rifugio Stroppia

Si incontra un cartello indicatore e si prende la traccia che prosegue in leggera discesa (non sempre i tempi segnati sui cartelli sono attendibili),

Indicazioni per il Sentiero Dino Icardi

Si incontra poi un ponticello in legno che scavalca un piccolo rio.

Ponticello in legno

Ponticello in legno

Più avanti il sentiero giunge a un ripiano erboso e dopo, su tratto di terreno franoso, si arriva all’imbocco del ripido percorso che è scavato nella roccia. Il sentiero fu costruito dal Battaglione Alpini Valcamonica nel lontano 1940. In alcuni punti è abbastanza esposto, prestare attenzione. L’ultimo tratto presenta delle corde fisse e conduce fino al Rifugio Stroppia posto a 2229 m (sulla targa del rifugio è segnata un’altra quota, 2260 m);  è dotato di 12 posti letto e di un locale cucina. Il rifugio non è gestito; le chiavi sono disponibili presso il bar di Chiappera.

Rifugio Stroppia Compagnia della Cima

Rifugio Stroppia

Itinerario dal rifugio Stroppia

Dal Rifugio si prosegue in direzione della cascata che a stagione avanzata, come in questo caso, è a secco; si continua a seguire il sentiero che ne risale il lato sinistro e,  superato il Passo dell’Asino a 2309 m, si trova il Lago Niera, 2302 m, in questo caso in secca.

Lago della Niera

Lago  Niera

A sinistra domina la Rocca Bianca, 3021 m.

Un breve tratto di salita porta all’apertura del vallone laterale del Sautron che salendo rimane a sinistra.

Vallone di Stroppia Compagnia della Cima

Vallone di Stroppia

Si prosegue per un lungo tratto di saliscendi nel lunghissimo Vallone di Stroppia, dopo un lungo tratto si incontra il bivio per il Colle dell’Infernetto che è a destra. A sinistra si vede in lontananza il Sautron, vedi itinerario.

Sautron Compagnia della Cima

Monte Sautron

Si aprono dei begli scorci,  in particolare sull’ardita Guglia Bonaccossa, 2811 m (nella foto a destra).

Guglia Bonaccossa

Guglia Bonaccossa

Si raggiunge poi il bivio per il Colle Nubiera, a sinistra del nostro percorso. Il percorso continua nel Vallonasso di Stroppia verso il Colle di Gippiera. Ad un certo punto si incontra una biforcazione, non molto evidente.

Biforcazione, tenere la sinistra

Biforcazione, tenere la sinistra

Si può, tenendo la traccia a sinistra (Sentiero Dino Icardi), non passare dal Bivacco Barenghi, 2815 m, che salendo si vede a destra. (Il percorso passando dal bivacco risulta più lungo e con un maggiore dislivello).

Bivacco Barenghi Compagnia della Cima

Bivacco Barenghi

La salita per la Tête de la Frema è ora per un tratto più erta e si vede bene dall’alto il bel Lago del Vallonasso di Stroppia con il suo colore turchese incastonato tra le rocce.

Lago del Vallonasso di Stroppia, 2804 m

Lago del Vallonasso di Stroppia, 2804 m

Si arriva al Colle di Gippiera, 2930 m, dove si apre una veduta spettacolare della Aiguille de Chambeyron.

Itinerario dal Colle di Gippiera

Si sale dal Colle di Gippiera su una traccia ben visibile che sale la costiera occidentale della Tête de la Frema per poco più di 200 metri di dislivello, passando a destra della parte terminale rocciosa (tempo impiegato ore 4,45 ).

Ultima parte della salita

Tête de la Frema

Il panorama è eccezionale, si ammira l’Aiguille de Chambeyron, 3412 m.

Aiguille de Chambeyron

Aiguille de Chambeyron, dalla Tête de la Frema

Sotto c’è il Lac des Neuf Couleurs (Lago dei Nove Colori) a 2834 m.

Lac de Neuf Couleurs 2834 m (Lago dei nove colori)

Lac des Neuf Couleurs, 2834 m

A destra dell’Aiguille la bella sagoma della Tête de l’Homme, 3202 m;

Tête de l’Homme

Tête de l’Homme

si vede più in basso il Ciaslaras, 3005 m,

Ciaslarass

Ciaslarass, 3005 m

di fronte il Brec de Chambeyron, 3389 m, bella montagna che presenta un passaggio di quarto grado nella via italiana, classificato PD+.

Brec de Chambeyron

Brec de Chambeyron dalla Tête de la Frema

Uno sguardo al bellissimo e lunghissimo Vallonasso di Stroppia con la catena di cime superiori a tremila metri.

Cime del Vallone di Stroppia

Cime del Vallonasso di Stroppia

Fanno bella vista di sé sia Le Massour sia il Buc de Nubiera.

Ritorno

Per la stessa via dell’andata, con “scorci unici”. 

Finestra di roccia dietro il Bivacco Barenghi

Finestra di roccia dietro il Bivacco Barenghi

In particolare sulla Rocca Castello e Rocca Provenzale.

Rocca Castello e Rocca Provenzale

Rocca Castello e Rocca Provenzale

Materiale: normale dotazione da escursionismo.

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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