Una cima piramidale di roccia e ghiaccio, composta da quattro creste che separano altrettanti versanti ben distinti: la Piramide Vincent. Il versante nord-ovest, lungo il quale sale la via normale, è interamente nevoso ed è il meno impegnativo. Questa salita alla Piramide Vincent dal punto di vista tecnico è un itinerario F (35°).
Accesso
Si percorre tutta la Valle del Lys fino al suo termine a Staffal.
Itinerario
Da lì parte l’ovovia che raggiunge il lago Gabiet e poi, attraverso altri due impianti si raggiunge prima il Passo dei Salati ed infine dopo un breve tratto a piedi l’ultimo troncone che porta alla stazione di Punta Indren a 3275 metri. Si segue il percorso per il Rifugio Mantova (oppure Gnifetti), dapprima su rocce e poi su quel che resta del ghiacciaio d’Indren.
Si lascia sulla destra la traccia della via normale alla Punta Giordani, muovendosi sempre con modesto dislivello. Le condizioni del luogo possono essere molto variabili, secondo l’innevamento; d’estate è ormai quasi impossibile trovare neve e a volte il passaggio sul ghiaccio (qualche piccolo crepaccio) può richiedere attenzione. Si punta alla bastionata rocciosa che separa i ghiacciai d’Indren e di Garstelet.
La si può aggirare facilmente a sinistra per un sentiero che porta in breve al Rifugio Mantova o in alternativa è possibile superarla direttamente per roccette e qualche tratto attrezzato con corde fisse, con decisa salita,
per sbucare non lontani dal margine del ghiacciaio di Garstelet. Da qui è possibile scendere al Rifugio Città di Mantova, 3498 m, in cinque minuti o salire al Rifugio Gnifetti. (Se si parte dal Rifugio Mantova si risale prima un tratto pietroso e poi il ghiacciaio e si aggira sulla destra il Rifugio Gnifetti per pendii poco ripidi e si raggiunge un’ampia zona pianeggiante, con qualche crepaccio).
Mentre la prima volta abbiamo pernottato al Mantova, la seconda volta siamo saliti in giornata in giornata il 26 agosto 2021 partendo da Staffal in funivia e salendo direttamente alla Piramide Vincent, chiaramente rispetto alla prima ascensione abbiamo constatato come il manto glaciale si è decisamente assottigliato.
Quindi si prosegue attraversando l’intero plateau in direzione del margine sud-occidentale della Piramide Vincent.
Si risale il ghiacciaio del Lys inizialmente in diagonale verso sinistra, lungo una rampa un po’ ripida, quindi si prosegue su pendenze più moderate, senza mai allontanarsi troppo dalle ripide pendici della Vincent. In alcuni tratti si dovrà seguire la traccia obbligata tra i crepacci.
Si supera una serie di dislivelli irregolari (30°/35°) e si raggiunge la conca nevosa sottostante il Balmenhorn, il Cristo delle Vette.
A questo punto si abbandona sulla sinistra la traccia principale diretta verso il Colle del Lys e si piega verso destra, si procede lungo un avvallamento in moderata pendenza, in direzione del Colle Vincent (4088 m). Poco prima di raggiungere il colle ci si rivolge di nuovo a destra e si risale l’ampio versante nord-ovest della Piramide Vincent costituito da un pendio di neve uniforme, non difficile e normalmente ben tracciato. Nel tratto finale la pendenza aumenta e superati gli ultimi metri di pendio si è ormai in vetta, tempo totale 3 ore scarse.
Bello e ampio il panorama, si vedono bene le cime del: Corno Nero, Ludwischone e Parrot.
Inoltre bella vista sulla via di salita al Lyskamm orientale.
Ritorno
Si segue l’itinerario di salita, porre attenzione alla consistenza dei ponti di neve.
Bel giro d’orizzonte con i Lyskamm in bella evidenza, vedi salita al Lyskamm Occidentale.
Materiali: da alpinismo per ghiacciaio, servono imbrago, corda, piccozza e ramponi.
La traccia GPX inizia dall’attacco del ghiacciaio dove si mettono i ramponi e termina alla stazione di Punta Indren.