Un dente roccioso che strapiomba sulla Valle Po, punto orografico dato dall’incontro delle creste spartiacque tra le valli Pellice, Po e Guil: la Punta delle Traversette, salita dal Pian del Re.
Accesso
In Valle Po, dopo Crissolo, raggiungere Pian del Re fino all’ampio parcheggio custodito.
Itinerario
Dal Pian del Re,
dominato dal Monviso e dal suo scudiero il Visolotto,
si segue la mulattiera che sale verso nord-ovest per il Colle di Traversette, Buco di Viso. Segnavia GTA e V16.
A un certo punto si apre una bella conca, il Pian Armoine o Pian dar Mòine a quota 2410.
Sono presenti numerosi segnali che facilitano il percorso. Proseguendo si raggiunge il pietroso Pian Mait di Viso a 2711 m.
La Punta di Traversette è il culmine della frastagliata cresta rocciosa che sale dal Colle delle Traversette e verso oriente presenta una ardita parete rocciosa.
La salita porta a una casermetta e quindi si sale su macerato per poi dirigersi a destra su terreno franoso verso il Buco di Viso, di cui diamo alcune notizie storiche.
Il Buco di Viso
Il primo traforo alpino, fatto costruire tra il 1475 e il 1480 dal Marchese di Saluzzo, Ludovico II, per permettere il passaggio alle carovane di muli carichi di sacchi di sale, bene prezioso, ed altri prodotti. Il Buco di Viso permetteva di accorciare i tempi di passaggio ed evitare pericoli del passaggio dal Colle delle Traversette, linea di separazione tra le Alpi Cozie centrali e meridionali. Questo percorso divenne una rotta commerciale chiamata “via del sale”, vista l’importanza di questa particolare merce.
Nella sua realizzazione, visto il periodo storico, le difficoltà per forare la montagna furono grandi. Si utilizzarono “ferro, fuoco e aceto”, un ingegnoso sistema per vincere la dura roccia con le sole mani.
In pochi anni il Buco di Viso subì la sorte di molte opere costruite per motivi pacifici, diventando via d’accesso per motivi bellici, le truppe transitavano da lì verso l’Italia. Il sottostante Pian del Re deve il suo nome alla sosta del Re di Francia, durante la guerra del 1700-1714.
Frane e crolli resero nel tempo inagibile la galleria riattivata nel 1973 e nel 1997, grazie ad un accordo fra il Comune di Crissolo e la Mairie de Ristolas è stato possibile ripristinare nuovamente i 75 metri di galleria ora totalmente percorribile a piedi.
Utile frontale per illuminare il tunnel.
Si prosegue sul sentiero e si perde un po’ di quota fino ad arrivare ad un grosso masso, posto sulla destra del sentiero stesso, con sopra una X gialla.
Si sale allora decisamente a destra e si giunge ad un canale, talvolta la salita risulta faticosa, fino a giungere in cresta. (Da lì si può scegliere di scendere nel vallone o continuare per cresta come noi abbiamo fatto).
In cresta
Si prosegue poi verso destra per cresta o nelle vicinanze, seguendo i vari ometti.
Giunti sotto la base della punta breve tratto di arrampicata con un incavo da risalire e si arriva sulla cresta che si rivolge sul lato Valle Po.
Quindi si prosegue fino alla Punta delle Traversette (ometto sulla punta). Tempo impiegato: ore 3,30.
Bella vista sul Monte Granero, 3171 m,
e sul Monte Meidassa, 3105 m.
Ritorno
Per la via dell’andata.
Materiale: piccola dotazione alpinistica, noi avevamo una corda da 30, imbrago, fettucce e casco.