Cima massiccia sul confine italo-francese tra il Visolotto e la Punta Roma e tra la Valle Po, il Vallone di Vallanta e la Valle del Guil: la Punta Gastaldi. Ricorda Bartolomeo Gastaldi, cofondatore con Quintino Sella del Club Alpino Italiano. La via normale alla Gastaldi presenta alcuni passaggi esposti e difficoltà fino al II° +, ed è segnalata con tacche di vernice e attrezzata con chiodi nei punti più impegnativi. La prima salita è stata fatta da W. A. B. Coolidge con la guida C. Almer, il 16 agosto del 1884.
Accesso
Si risale la Valle Po, toccando Paesana e quindi Crissolo, da lì d’inverno la strada è aperta fino a Pian Melzè o Pian della Regina, 1714 m, mentre d’estate raggiunge il Pian del Re, 2020 m, parcheggio a pagamento.
Itinerario al Rifugio Giacoletti
Dal Pian del Re, dominato dal Monviso, seguire la mulattiera che sale verso nord-ovest per il Colle di Traversette. Segnavia GTA e V16.
Noi abbiamo seguito poi il sentiero V19 del Gran Tour del Monviso per il Rifugio Giacoletti.
Si arriva al Rifugio Giacoletti.
Itinerario alla Punta Gastaldi
Dal rifugio si prende il sentiero che scende verso Pian del Re passando dal Lago Superiore, giunti a un piano, quotato 2560 m e segnalato, si lascia il sentiero principale e si segue a destra per il Passo Giacoletti e la Punta Roma (vedi itinerario per la Punta Roma). Dopo aver fatto numerose svolte si lascia a destra la diramazione, posta a 2800 m, per la Punta Roma.
In breve si giunge a un bivio a 2820 m, si tralascia a destra la deviazione per il Passo del Colonnello, 2995 m. Si continua prima attraversando in leggera discesa l’ampia conca erbosa, poi raggiungendo dopo pochi tornanti uno stretto canalino roccioso (i passaggi più impegnativi sono attrezzati con tasselli da 10 mm e corde fisse).
Lo si attraversa seguendo la traccia tra le rocce e, per cengette e facili saltini, si giunge infine al Passo Giacoletti a 2990 m di quota. Una targa in bronzo segnala il Passo. Dopo si segue il sentiero sulla cengia trasversale che segna il versante della Valle del Guil fino a giungere a un breve canale fino alla sommità, a 3020 m.
Si scende ora il sentiero, si raggiunge prima uno stretto colletto, poi si attraversa un’ampia conca detritica, il crestone ovest-sud-ovest della Punta Gastaldi. A quota 2900 m si lascia a destra il sentiero che scende al Passo di Vallanta e si segue a sinistra la traccia che conduce all’attacco della via normale alla Punta Gastaldi.
S’inizia l’arrampicata sulla faccia destra di un enorme diedro obliquo (sono presenti dei chiodi). Il diedro incide il salto basale e si sale la ripida zona rocciosa, II°, fino a un punto di sosta posto poco sotto uno spigolo.
Quindi si scavalca lo spigolo, è questo il passaggio più impegnativo, II° +, per poi continuare lungo una rampa rocciosa che obliqua a destra, tratto di II° continuo, sono presenti dei chiodi. Si giunge su un crinale e si scende dall’altro lato per un breve muretto, 2 m, passaggio di II° e s’imbocca un canalino che porta a una cresta di blocchi. Da questo punto si risale lungo la cresta per un breve tratto, facile, e poi si obliqua a destra per gradini e lastroni fino a raggiungere una cengia. Cengia che si segue verso destra per alcune decine di metri.
Poi lungo un canale non troppo marcato per gradini rocciosi si giunge nei pressi della cresta ovest-sud-ovest e si segue una evidente cengia obliqua a destra fino alla Punta Gastaldi.
In cima
Splendida vista del Viso e del Visolotto.
Si vede bene il Rifugio Vallanta.
Ritorno
Per la via dell’andata. Nel punto più impegnativo attrezzare una calata in corda doppia.
Scavalcato il Passo Giacoletti e raggiunto l’incrocio con il sentiero che porta al Rifugio Giacoletti si prende il sentiero per il lago Chiaretto e poi per il Pian del Re.
Materiali: corda lunga, imbrago, alcune fettucce e rinvii, casco per sicurezza.