Évêque

  • Destinazione: Évêque
  • Zona: Alpi Pennine [sez. 9]
  • Gruppo montuoso: Catena Blanchen-Collon [Alpi del Grand Combin]
  • Regione: [IT] Valle d'Aosta
  • Valle: Valpelline
  • Difficoltà: PD
  • Data: 23/07/2013
  • Traccia GPX: Non disponibile
  • Partenza: dove termina la strada asfaltata
  • Altitudine partenza: 1969
  • Altitudine arrivo: 3716
  • Dislivello: 1747
  • Attacco percorso: dal termine del parcheggio auto di Place Moulin
  • Esposizione: varie, parte finale versante Nord e cresta Nord-Est
  • Punti di appoggio: Rifugio Alessandro Nacamuli (2828 m)

Una montagna ricca di attrattiva con lungo tratto di ghiacciaio: l’Évêque, salito dalla Valpelline e tappa al Rifugio Nacamuli. Di gneiss rossastro, si presenta roccioso sul versante sud mentre sul versante nord il percorso risale tutto il ghiacciaio. Il caratteristico nome deriva dal vescovo di Sion (Évêque vuole dire vescovo) a cui apparteneva la Comba di Arolla fino all’anno 1875.

Accesso

Da Aosta si segue la strada statale 26 per il Gran San Bernardo fino a Varine, dove al bivio bisogna svoltare in direzione di Valpelline. Risalire tutta la vallata fino al termine della strada, in prossimità della diga di Place Moulin (1969 m) dove si lascia l’auto.

Itinerario per il Rifugio Nacamuli

Si segue la sterrata che costeggia il lago per qualche centinaio di metri, per poi svoltare leggermente a destra a una diramazione segnalata su un sentiero (n. 8) che sale di fianco alla strada sterrata e che si inoltra nel bosco.

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Cartello per deviazione

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Il Lago di Place Moulin

Il sentiero incontra poi una strada che passa accanto all’alpeggio di Arpeyssaou (2119 m), dove era stato san Giovanni Paolo II.  Il sentiero inizia a salire nella Comba d’Oren dove si attraversa il torrente e si passano le baite La Garda (2211 m) per giungere  al pianoro delimitato dalla morena del ghiacciaio d’Oren Sud.

Si traversa il torrente su un ponte di legno

Lungo il torrente sul sentiero

Si costeggia il torrente sul lato orografico sinistro sino a un’evidente freccia che segnala di salire sulla destra un ripido pendio roccioso attrezzato con catene poste nei passaggi più impegnativi (attenzione quando la roccia è bagnata).

Rifugio Nacamuli

Si arriva al pianoro sovrastante, da dove si vede il rifugio, posto sotto la costiera della Becca d’Oren. Successivamente si abbandona la traccia per il Col Collon e con ultimo tratto di salita abbastanza decisa si raggiunge infine il Rifugio Nacamuli (2818 m).

Rifugio Nacamuli del Cai sezione di Torino

Itinerario per il Col Collon

Si parte dal rifugio in direzione del Col Collon, perdendo prima leggermente quota, poi continuando su sentiero fino a congiungersi alla traccia che passa dal fondo del vallone. Quindi si prosegue con alcuni saliscendi, si possono incontrare alcuni nevai, presenti anche in alta stagione.

Una volta giunti sotto la bastionata finale la pendenza aumenta e si sale, crestine con pietrisco e canali di rocce friabili. Un segnale indicatore è posto su una roccia con due frecce indicatrici, si segue a sinistra raggiungendo un dosso. Si scende di poco e si prosegue con percorso quasi pianeggiante, si passa a lato di un piccolo lago glaciale e si arriva alle paline e alla croce metallica del Col Collon (3114 m) da dove si vede in tutta la sua imponenza l’Évêque.

Col Collon 8

L’Évêque domina la visuale

Itinerario per l’Évêque

Dal colle si prosegue aggirando uno sperone roccioso presente alla sinistra e avendo messo i ramponi si risale sempre a sinistra il ghiacciaio d’Évêque, puntando il Col de l’Évêque (3390 m).  Si sceglie il percorso in funzione delle condizioni del Ghiacciaio d’Évêque.

Verso il Col de l’Évêque

(Noi siamo saliti stando prevalentemente sulla nostra sinistra). Si vede bene a sinistra, salendo, la Becca d’Oren (3532 m).

Becca d’Oren di fronte a noi

Col de l’Évêque

Dopo il colle si inizia la discesa, con vista sul Grand Combin, del Glacier du Mont Collon. La conca glaciale è vastissima, si perde quota in un ambiente  spettacolare.

Glacier du M. Collon 9

Discesa sul ghiacciaio del Mont Collon

Si risale poi sulla destra il pendio che porta verso l’Évêque, facendo attenzione ai crepacci,

verso la Mitre de l'Eveque 6

Salita verso l’Évêque

e si giunge al Col de la Mitre (3429 m) dove si possono ammirare il Cervino (4478 m) e la Dent d’Hérens (4171 m).

Verso il Col de la Mitre

Si volge decisamente a destra, nella parte terminale del ghiacciaio e la pendenza aumenta.

verso la Mitre de l'Eveque 30

La salita si fa più erta

Verso l’attacco della parte rocciosa

Si risale l’ultima ripida rampa e dopo un breve tratto roccioso (prestare attenzione) si arriva sull’affilata e aerea cresta finale e per roccette si raggiunge la cima  a 3716 m.

L'Eveque 18

Sulla cresta terminale dell’Évêque

L'Eveque 37

Sullo sfondo la Tête di Valpelline e il Cervino

Cordata in cima

Il panorama è indimenticabile: il gruppo del Monte Rosa, la Dent d’Hérens con ai suoi piedi il Bivacco Perelli, il Cervino, tutte le cime attorno al Glacier d’Otemma, il Grand Combin e il Monte Bianco.

Ritorno

Lungo l’itinerario di salita, che prevede la risalita al Col de l’Évêque. Si ricorda che l’ascensione è molto lunga, in particolare per la discesa, quindi, occorre essere allenati; può essere più delicata in base alle condizioni nevose della cresta finale.

Scendendo vicino alla cresta

Bella vista sulla Punta Kurz, Mont Brulé e La Vierge.

Di fronte la Punta Kurz e il Mont Brulé

Vista de La Vierge

Materiali: normale dotazione da ghiacciaio.

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.

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