Cresta alpinistica, dal Col Collon in Valpelline alla Punta Kurz e al Mont Brulé, due montagne, tra loro vicine e posizionate sul confine tra Italia e Svizzera, sottogruppo del Mont Brulé. Punto d’appoggio Rifugio Nacamuli. La Punta Kurz, punto topografico importante, ricorda l’alpinista, ingegnere topografo svizzero Marcel Kurz. A lui si devono diverse guide alpinistiche e carte topografiche. Non sono noti i primi salitori della Kurz. Il nome del Mont Brulé pare derivi da “braulé” o “breuil”, termini che indicavano terreno paludoso. La prima salita nota al Brulé è di Arthur Cust con una guida, nel 1876, salendo la cresta nord-est dal Colle Tsa de Tsan.
Per l’accesso e il percorso al Rifugio Nacamuli e quindi al Col Collon vedi l’itinerario, su questo sito, all’Évêque
Itinerario
Dal Col Collon si raggiungono entrambe lungo il filo della cresta nord-ovest. Si sale prima dal Col Collon su terreno di piccoli sfasciumi e un pendio nevoso, sono presenti degli ometti.
Si prosegue ora lungo la cresta, inizialmente larga e arrotondata.
Splendidi panorami dietro di noi sulla Becca d’Oren e sull’Évêque
La salita prosegue su cresta sia più affilata sia più ripida.
Prestare attenzione alle eventuali cornici.
Dopo il tratto più ripido si vede la ormai vicina Punta Kurz.
La Punta Kurz è individuata da un ometto di pietre, la quota è posta a 3496 m.
Dalla Punta Kurz si vede bene la cresta che continua verso il Mont Brulé.
Si scende decisamente a una sella che è posta tra le due cime.
Successivamente si riprende a salire, la cresta diventa più affilata e aerea; prestare attenzione alle eventuali cornici che sporgono a sinistra salendo.
Salendo si vede il Cervino dietro la Dent d’Heréns,
nella parte parte terminale alcuni affioramenti rocciosi.
Fino a raggiungere la vetta del Mont Brulé posta a 3591 m, in tre ore circa dal Rifugio Nacamuli.
Ritorno
In discesa si segue a ritroso lo stesso percorso di salita, prima di giungere al Col Collon sulla destra c’è La Vierge. Se si vuole dal Col Collon si scende senza ripassare dal rifugio, evitando la risalita.
Materiali: imbrago, corda, piccozza e ramponi e dotazione di sicurezza per ghiacciaio. Avvertenza: avere una buona abitudine a camminare in cresta.