La costiera tra la Valtournenche e la Val d’Ayas è chiusa da un’imponente montagna: il Grand Tournalin, che si sale da Cheneil. È uno dei più rinomati belvedere sul Cervino, tanto che lo stesso Whimper vi si recò per studiarne la possibile via di salita. Il Grand Tournalin è separato da un colle dal Petit Tournalin; nel punto meridionale della cresta sommitale si trova un’anticima, la Punta Sud a 3370 m, con una croce, dove termina il percorso escursionistico. La prima salita è di un gruppo di ragazzi del posto nel 1850, tra cui un tredicenne che diventerà famoso: salirono prima fino al Passo dei Tournalin con gli zoccoli, poi viste le difficoltà proseguirono scalzi fino alla cima. Il tredicenne era il futuro abate Amé Gorret, soprannominato l’Ours de la Montagne (l’orso della montagna), che fu compagno di Jean-Antoine Carrel nella salita al Cervino.
Accesso
Dall’autostrada Torino-Aosta si prende l’uscita per Chatillon, da dove si seguono le indicazioni per Cervinia. Si giunge all’abitato di Valtournenche e, dopo aver superato il centro, si svolta a destra per Cheneil; si parcheggia nel piazzale di Barma, sottostante il piccolo abitato.
Itinerario al Passo dei Tournalin
Dal parcheggio si può prendere l’ascensore inclinato che sale al pianoro antistante il borgo di Cheneil. Il panorama è bello da subito, guardando il versante orografico destro della Valtournenche si impongono le Grandes Murailles, con la Becca di Guin.
Più lontane la Punta Fontanella e il Monte Dragone che si salgono dal Rifugio Perucca.
Si raggiungono le case e si svolta a destra lungo l’unica strada, superato l’Albergo Panorama al Bich
si imbocca poco dopo a sinistra, verso est, il sentiero n. 30. Qui inizia il percorso al Grand Tournalin da Cheneil inoltrandosi tra larici e ontani. (Il tragitto per un lungo tratto coincide con il 29 che porta al Monte Roisetta).
Si impone alla vista la magnifica piramide del Cervino.
Dopo un tratto in prossimità di un ruscello si tralascia a destra la deviazione per il Santuario di Clavalité e per il Col de Nana,
e si procede su estese zone pascolive con in primo piano la Becca d’Aran.
Successivamente si risale nei pressi di una dorsale e poi sulla sponda del vallone si risale una lunga diagonale posta sotto la Becca Trecare, lato nord-ovest. Si continua oltrepassando prima il letto di un torrente poi risalendo una rampa. Dopo, con una salita obliqua, si supera la bastionata rocciosa che è il naturale sbarramento della conca di Cheneil verso est.
Quindi si arriva ad una costola erbosa e ci si volge verso est per salirla e quindi si giunge ad un vasto pianoro. A questo punto si sale il pendio di magri pascoli e con una traversata si arriva in una conca detritica che un tempo ospitava un apparato glaciale.
Dopo un lungo taglio sul lato orografico destro la salita si fa più impegnativa con numerose svolte. (Siamo sul percorso dell’antica mulattiera, ancora riconoscibile coi suoi muri a secco.) Si continua a ridosso della costiera passando tra grossi massi e si traversa in ultimo verso il Passo dei Tournalin posto tra il Grand e il Piccolo Tournalin.
Itinerario per la cresta finale
Poco prima del colle si piega a sinistra, seguendo la traccia, con numerosi ometti, fin sulla cresta di rocce rotte: tenere conto che la cresta sul versante della Val d’Ayas scende a precipizio. Quindi, tenendosi prevalentemente sul lato ovest, si prosegue e si arriva al “mauvais pas“, una placca di una decina di metri attrezzata con una corda fissa che ne facilita la salita.
Superato questo passaggio, che è il più impegnativo, si gode di una bell’apertura sul Rosa con il Polluce, il Castore e i Lyskamm in bella evidenza; la traccia continua sul crinale.
Si passa accanto ai ruderi del rifugio costruito nel 1875 dal CAI di Aosta e si prosegue su terreno via via più semplice fino al tratto detritico che precede l’anticima sud a 3370 m dove si trova una croce metallica.
In cima
(Per la salita alla vetta vera e propria, invece, si continua lungo l’esposta crestina sino ad un salto di una ventina di metri di III°. Si discende con una doppia (si può lasciare la corda per la risalita), quindi si scala l’aerea cresta finale che conduce all’ometto di vetta, II°.
Per la posizione del Grand Tournalin il panorama è spettacolare. Vicino il gruppo del Monte Rosa con la Punta Giordani, la Piramide Vincent e Parrot-Ludwishohe-Corno Nero tra le numerose cime.
Si vedono bene i 4000 svizzeri che formano la corona di Zinal con l’imponente Weisshorn.
In una foto di una precedente ascensione il Cervino, spoglio di neve, domina lo sfondo con la Dent Blanche sulla sinistra nella foto.
Verso ovest si erge solitario il Grand Combin.
Lontano, ma in bella evidenza, sua maestà il Monte Bianco.
Una foto di gruppo.
Ritorno
Per la via di salita, nel nostro caso godendo di bellissimi panorami autunnali.
Materiali: in estate normale dotazione escursionistica, in stagione avanzata con neve dotazione di sicurezza.