Situato nel cuore delle Alpi Apuane, il Monte Tambura è una meta escursionistica particolarmente interessante sia paesaggisticamente sia dal punto di vista storico. Infatti la Tambura fu citata da Dante nella Commedia, Inferno, canto XXXII, versetti 28-30 [rif. 1], ed è anche noto per la via Vandelli, un’antica strada commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena a Massa [rif. 2].
Accesso
Giunti a Massa si imposta il navigatore nella direzione di Resceto, un piccolo borgo nell’entroterra massese. Si attraversa il paese e dopo breve si raggiunge un comodo parcheggio riconoscibile dal monumento ai caduti.
Itinerario
Dal parcheggio di Resceto si risale un ripido tratto asfaltato che in breve diventa sterrato.
Da qui inizia la via Vandelli o sentiero n. 35, una notevole opera dei secoli passati che si innalza, con numerosi tornanti, fino al passo Tambura per poi scendere sull’altro versante fino a Modena. [rif.2].

La via Vandelli che si inerpica sul fianco della montagna
Quasi all’inizio della via si incontrano un’edicola con un effigie del battesimo di Gesù
e una iscrizione su tavola di marmo che ricorda il pesante lavoro delle donne massesi, nei secoli passati, per trasportare dall’altro versante della montagna il sale e scambiarlo con la farina.
Si percorre la via Vandelli per circa 30 minuti di cammino e si incontra la deviazione per il sentieri 166 e 166bis, due antiche vie di lizza che risalgono il costone della montagna.
Al bivio tra i due si prosegue diritti per la 166 fino ad un successivo bivio per la 163 o sentiero “Campaniletti”.
Questo sentiero classificato “per esperti” è stato seguito ed è illustrato nella presente descrizione, ma non viene consigliato perché effettivamente impervio e non vantaggioso per una prosecuzione verso la Tambura (vedi nota finale).
Il sentiero 163 si svolge interamente nel bosco e taglia il fianco del pendio in direzione est fino a ricongiungersi con la Vandelli nei pressi di una miniera di ferro.
Da questo punto in circa 15 minuti si raggiunge la deviazione per il Rifugio Nello Conti attraverso un sentiero che passa per una evidente “finestra” sul crinale. Complessivamente 2h 15′ da Resceto.
La finestra è costituita da un ampio spiazzo erboso dove è stato posto un cartello che racconta dettagliatamente la storia del luogo e i nomi della flora locale.
Oltre la finestra dopo breve si raggiunge il suggestivo Rifugio Nello Conti situato a 1442 m, dove è possibile ristorarsi e prendere acqua.
Successivamente, tornando alla via Vandelli, si possono ammirare le guglie rocciose o “campaniletti” che danno il nome alla località.
Dopo la ricongiunzione, in poco meno di 45′ si raggiunge il Colle Tambura situato a 1620 m, dove, incastonata nella roccia, è posta una bella effigie marmorea della Madonna.
Sul versante opposto si apre un’ampia visuale sulle Apuane Settentrionali, il Lago di Vagli e le valli della Garfagnana.
Giunti al Passo della Tambura, si raggiunge abbastanza rapidamente la vetta percorrendo con il sentiero n. 148 l’ampia cresta. Il percorso è ben tracciato con segni bianco/rosso e non presenta difficoltà.
In meno di 1 h si raggiunge la vetta che si presenta come un pianoro abbastanza ampio, molto panoramico con una croce metallica con annesse bandierine colorate.
La visuale che si gode dalla vetta copre tutto l’orizzonte, con il Monte Pisanino, la vetta più alta delle Apuane (1946 m) verso nord-ovest,
la costa tirrenica e la citta di Massa verso sud-ovest
e i monti Pania della Croce, Altissimo e Corchia sui versanti sud-est.
Arrivati in vetta si può decidere se ritornare dalla stessa parte dell’andata o proseguire lungo la cresta fino al Passo della Focolaccia seguendo il sentiero 148. Qui si è scelto di proseguire sulla cresta per fare un percorso ad anello.
La traversata dal Passo della Tambura a quello della Focolaccia è abbastanza semplice e decisamente panoramico.
Al Passo della Focolaccia si incontrano enormi massi squadrati di marmo estratti dalla vicina cava.
La discesa verso Resceto inizia dalla strada sterrata utilizzata per il trasporto del marmo. Dopo pochi minuti di discesa si incontra una deviazione verso destra che porta in breve tempo al bivacco Aronte, un rifugio storico.
Ritornati sulla marmifera, dopo un paio di tornanti si arriva alla cava, tuttora utilizza e a poca distanza vi sono i segni bianco/rosso che indicano l’inizio della via di lizza 166bis.
La traccia riportata percorre per intero questa via fino al ricongiungimento con la Vandelli. Si consiglia tuttavia di proseguire per la strada marmifera per ulteriori due tornanti e prendere la via 166 perché più agevole.
Note
La via preferenziale per la Tambura è la via Vandelli da Resceto fino al Passo della Tambura e successivamente il sentiero 148 sulla cresta fino alla vetta. Quindi, per il ritorno ripercorrere la stessa via. Se si preferisce fare un percorso ad anello, si consiglia all’andata di prendere la 166 fino al Passo della Focolaccia, poi la 148 fino alla vetta e la successiva discesa al Passo della Tambura, Quindi prendere la Vandelli fino a Resceto.