Il Mont Vélan è una imponente vetta situata sul confine italo-svizzero in prossimità del Colle del Gran San Bernardo e del massiccio del Grand Combin. È scalabile da diversi versanti, sia dal lato svizzero, risalendo un ampio ghiacciaio, sia dal lato italiano, percorrendo creste rocciose. Una precedente descrizione inserita in questo sito riportava la via normale italiana dal Colle di Valsorey. Di seguito viene descritto il percorso dalla cresta ovest, quella accessibile dal borgo di Etroubles, nella Valle del Gran San Bernardo.
Accesso
Da Aosta si prende la strada statale SS 27 fino a 500 m dal paese di Saint Oyen dove si svolta a destra verso Prailles – Eternon. Raggiunto dopo pochi km la frazione Prailles-Dessous ci si inoltra nel vallone di Menouve. Dopo breve si incontra un divieto d’accesso e si parcheggia.
Itinerario verso il Bivacco Molline
Dalla macchina si raggiunge il bivacco seguendo il tracciato della strada poderale che costeggia il torrente Menouve. Dopo circa un’ora, ignorando i vari bivi, si incontra la palina segnavia e le indicazioni del bivacco.
Si prosegue sulla destra (segnavia 20B) in leggera discesa verso il torrente, attraversandolo e puntando in direzione dell’alpeggio Arvus (1983 m). Da dietro l’alpeggio si stacca il sentiero che con agili tornanti risale il ripido pendio e dopo 45 minuti di cammino si addentra nel vallone.
Il sentiero segue il filo di una larga cresta morenica erbosa per circa 15 – 20 minuti prima di intravedere il Bivacco Molline situato su un avvallamento della cresta.
Il tempo di percorrenza da Prailles è di circa ore 2,30.
Itinerario verso la vetta del Vélan
Il sentiero riprende subito sopra il bivacco: lo si percorre seguendo un tubo dell’acqua fino a una piccola vasca di raccolta.
Si prosegue all’incirca al centro della conca per poi puntare in fondo valle, leggermente a destra, verso il Col d’Annibal.
Si può evitare di passare per il Col d’Annibal salendo il canale che porta alla cresta poco prima dello sperone roccioso denominato “Aiguille du Déjeuner”.
A inizio stagione è probabile incontrare i nevai residui che possono essere abbastanza ripidi.
Raggiunta l’Aiguille du Déjeuner (3341 m – ore 1,30 dal bivacco) sulla cresta Ovest, la cresta si stringe e alterna tratti di sfasciumi con roccette da arrampicare (I-II grado). I passaggi non sono quasi mai obbligati.
Per superare l’ultimo tratto di cresta conviene spostarsi sul lato italiano.
Infine, superato l’ultimo sperone si arriva in vetta che è costituita da un ampio altipiano nevoso (circa 5 ore dal bivacco).
La visuale dalla vetta è ampia in tutte le direzioni:
verso nord dominano i Grand Combins di Valsorey (4184 m) e Grafeneire (4314 m).
Verso ovest il panorama spazia sul Monte Bianco e lo sperone granitico delle Grandes Jorasses,
verso sud sono visibili la Grivola e il gruppo del Gran Paradiso.
Ritorno
La via dell’andata è particolarmente lunga e impegnativa per cui si preferisce per il ritorno scendere dalla parete sud facendo attenzione ad evitare i tratti troppo ripidi e i salti di roccia.
A seconda della stagione è facile incontrare nevai anche nella parte alta. Sono indispensabili piccozza e ramponi.
I primi nevai sono particolarmente ripidi e vanno percorsi con cautela.
Scesi i primi 200-300 m si raggiunge la parte inferiore del residuo ghiacciaio del Vélan
e la pendenza si attenua. Si percorre tutta la lingua glaciale tenendosi di traverso sulla sinistra verso il canale che scende dal Colle di Faceballa.
Usciti dalla conca glaciale rimangono ripidi tratti morenici,
quindi si scende sul canale erboso proveniente da Colle di Faceballa e infine si risale di qualche decina di metri per arrivare al bivacco.
Materiali: normale attrezzatura per alpinismo su roccia e ghiacciaio, corda da 30 m (per 2 persone).
Avvertenze
L’ascensione al Vélan richiede un buon allenamento e condizioni meteo favorevoli. La via di discesa seguita (vedi traccia) non è quella ottimale a causa della ripidità. È preferibile iniziare la discesa più avanti verso est oltre il punto più alto (vedi disegno – linea verde)