Grand Golliaz

  • Destinazione: Grand Golliaz
  • Zona alpina: Alpi Pennine [sez. 9]
  • Gruppo montuoso: Gruppo Grand Golliaz-Mont Ferret [Alpi del Grand Combin]
  • Regione: [IT] Valle d'Aosta
  • Valle: Valle del Gran San Bernardo
  • Difficoltà: PD-
  • Data: 13/08/2024
  • Traccia GPX: Scarica
  • Partenza: Rifugio Pier Giorgio Frassati
  • Altitudine partenza: 2542
  • Altitudine arrivo: 3237
  • Dislivello: 695
  • Attacco percorso: Nei pressi del rifugio
  • Esposizione: prevalentemente est
  • Punti di appoggio:

Situato nell’alta Valle del Gran San Bernardo, il Grand Golliaz è una imponente cima rocciosa, importante nodo topografico sulla cresta di frontiera italo-svizzera. Meta di particolare interesse ambientale e panoramico, viene salito, raramente, dal versante sud-est percorrendo la Comba di Tula. Quest’ultima è raggiungibile dalla strada  del Gran San Bernardo attraverso il Colle di Saint-Rhémy o dalla Comba di Merdeux dove di trova il Rifugio Frassati (itinerario da noi percorso).

Accesso

Si percorre la statale SS27 del Gran San Bernardo fino a Saint-Rhémy-en-Bosses, quindi si prende la strada che sale verso la località Arp du Jeu, a quota 2002 m, dove si trova la stazione di arrivo del primo tronco della seggiovia degli impianti di Crevacol. Quindi si parcheggia l’auto e si prosegue verso ovest lungo la poderale che sale all’alpeggio Tza de Merdeux, a quota 2273 m, con andamento da prima pianeggiante e poi con dolce pendenza.  Dall’alpeggio si prosegue sul sentiero dell’Alta via n.1 e in meno di un’ora si giunge al Rifugio Frassati.

Itinerario

Subito sotto il rifugio parte il sentiero che porta al Col des Ceingles.

 

Partenza del sentiero per il Col des Ceingles

Per un lungo tratto il sentiero corre in piano lungo il fianco della montagna in direzione est per poi volgere verso l’alto in direzione del colle.

Verso il Col des Ceingles

Il sentiero corre su una dorsale erbosa notevolmente pendente.

Poco prima del colle

L’ultimo tratto, meno pendente, è su terreno morenico.

Cartello sul colle

Raggiunto il colle dopo circa 1h 30′ si scende con rapidi tornanti sulla Comba di Tula.

Ripida discesa dal Col des Ceingles

Giunti al fondo della discesa, dopo poco inizia verso sinistra la ripida risalita di un costone morenico che porta nell’ampia conca del Grand Golliaz. È presente una traccia di sentiero e ogni tanto degli ometti segnavia.

Ripida morena con tracce di sentiero

Raggiunta la sommità della morena si entra in un circo, sede di un piccolo ghiacciaio di cui rimane sul fondo un laghetto glaciale.

Circo con laghetto glaciale residuo

Ci si porta al centro della conca risalendola fino alla base di una fascia rocciosa che separa la parte detritica superiore.

Ampio circo alla base dei Golliaz

Il passaggio più agevole è nella zona  centrale della fascia rocciosa dove scorre l’acqua di fusione.

Punto di attacco della fascia rocciosa

Il passaggio non particolarmente complesso per via dell’acqua richiede attenzione (II°). Dopo segue una falda detritica, talvolta scivolosa, con alcune tracce di passaggio. Si prosegue verso la cresta che corre tra il Piccolo e il Grand Golliaz tenendosi verso destra.

Vetta del Grand Golliaz da poco prima del colle

Si può raggiungere la cima risalendo un ripido canale a destra o passando per la cresta. Qui si è preferita la seconda possibilità.

Primo torrione dopo il colle

Arrivati al colle si risale la piramide rocciosa aggirandola dal versante svizzero, sono presenti alcuni ometti, fino ad arrivare in vista della cima. Per scendere alla base del torrione  di vetta ci siamo aiutati con la corda fissata in alto con un anello di fettuccia. La roccia è brutta, a scaglie appoggiate che “rimangono in mano” e terriccio scivoloso, questa è la difficoltà maggiore incontrata.

Discesa alla base del secondo torrione

La risalita sul torrione di vetta è meno problematica e in pochi minuti si raggiunge il grosso ometto posto in cima.

Giorgio e Roberto con l’ometto della cima

I tempi di percorrenza sono di  circa 4-5 ore dal rifugio. Dalla vetta il panorama spazia a 360 gradi:

Dalla vetta del Grand Golliaz

verso ovest si ammira tutta la catena del Monte Bianco dove si evidenziano

Catena del Monte Bianco

la tenebrosa parete nord-est delle Grandes Jorasses e il Mont Dolent, la vetta che segna il confine di tre Stati.

Mont Dolent

In direzione nord-est si evidenziano gli imponenti  massicci del Grand Combin e del Vélan.

Massiccio del Grand Combin

Ritorno

Si ripercorre la via dell’andata, risalendo sul primo pinnacolo, con l’aiuto della corda fissata in precedenza e si ritorna al colle tra i due Golliaz.

Vista dall’alto della conca

Facendo attenzione a ritrovare il passaggio giusto sulla fascia rocciosa si ritorna nel circo glacio-nevoso

Alla base del circo con la bandiera della Compagnia della Cima

e successivamente si ridiscende la morena fino a riprendere il sentiero proveniente dal Col des Ceingles.  Anziché ripercorrerlo a ritroso abbiamo preferito  discendere completamente la verde Comba di Tula

fino a ritrovarci, in corrispondenza del torrentello, sulla strada sterrata che da Arp du Jeu porta alla Tsa de Merdeux.

Materiali

Avevamo una corda da 30 m, anelli di fettuccia di cui uno da 2 m, moschettoni. All’inizio di stagione servono anche la piccozza e i ramponi.


Total distance: 12772 m
Download file: Grand_Golliaz1.gpx

About author

Giorgio Bertin

Sono un ingegnere in pensione. Nato ad Aosta e vissuti i primi anni ad Etroubles, ho iniziato presto ad amare le montagne facendo con amici gite e scalate sulle principali montagne valdostane. Abitando ora a Torino ho incontrato una compagnia con la quale condividere la passione per la montagna, vissuta con un senso più profondo. Occasionalmente mi accade di organizzare gite di gruppo per ragazzi.