Questo è il racconto della salita alla montagna che domina Aosta, la Becca di Nona partendo da Pila.
Racconto
Il mio amico Roberto mi chiama giovedì e mi propone una gita sulla Becca di Nona da Pila, sopra Aosta.
All’inizio siamo titubanti se fare il sabato o la domenica e alla fine, viste le previsioni, optiamo per domenica. Avvertiamo anche gli amici della Compagnia ma a Torino non c’è ancora nessuno.
Appuntamento alle 7.00 a Volpiano (dopo le fatiche del sabato e la settimana lavorativa, un bel sacrificio, però ben ripagato).
Dopo una colazione in autogrill raggiungiamo Pila e prendiamo la seggiovia che ci porta all’attacco del sentiero presso il Lago di Chamolé.
La giornata è stupenda! Non c’è una nuvola e già salendo si vede il Monte Bianco, il Grand Combin, il Rosa e il Cervino. Le premesse ci sono tutte perché sia un’uscita memorabile!
Giungiamo subito al lago e da lì, prendendo il sentiero alla sinistra che porta al Vallone di Comboé, iniziamo la prima salita che ci fa raggiungere una balconata panoramica dalla quale possiamo ammirare il Grand Combin, il Bianco e il Cervino, nonché tutte le montagne della Valle.
Salendo inoltre incominciano ad apparire sull’altro versante la Grivola e il Gran Paradiso, luminosi e imponenti, che avevo già potuto ammirare il giorno precedente dal lato della Valsavarenche. Robi vedendo la Grivola, cima da lui salita precedentemente, si commuove e pian piano maturerà l’intenzione di tornarci prima o poi.
Arrivati sulla terrazza panoramica appare il fondo del vallone di Comboé (2122 m) con gli alpeggi e da lì il sentiero che porta sulla cresta della Becca verso la cima. Di fronte alla Becca appare anche il Monte Emilius.
Scendiamo per un ripido sentiero seminascosto verso il vallone e giunti agli alpeggi risaliamo verso la cima della Becca in un sentiero prima fra i boschi e poi su un verde pendio affiancato da pietraie. In alto possiamo vedere il Bivacco Federigo (2907 m) da cui parte la ferrata che porta all’Emilius. La nostra salita è accompagnata dall’impressionante spettacolo del Monte Bianco alla nostra destra e dalla Grivola e dal Gran Paradiso alla nostra sinistra. Dopo una faticosa e ripida salita raggiungiamo la vetta dove è situata l’effigie della Madonna che sembra guardare il Cervino e che ha da sfondo il gruppo del Rosa.
Un Angelus prima del pranzo e un Gloria per ringraziare della stupenda giornata e dello spettacolo offertoci.
Un aneddoto: Quando da Aosta si vede il sole passare sul vertice della piramide, sono le undici. A quest’ora, tempo fa, i canonici della Cattedrale celebravano l’ufficio di nona, le preghiere del breviario che normalmente si dicono a mezzogiorno o entro le quindici, l’hora nona dei Romani. L’anticipo ricorda l’ora in cui nel marzo 1536 l’eretico Giovanni Calvino, bandito dal territorio valdostano dopo il fallimento della sua campagna religiosa, aveva varcato la Finestra di Durand, confine con la Svizzera, Vallese.
E poi via al pranzo. Tra un salame all’aglio, speck e formaggi, Roberto, con la solita competenza, elenca i nomi delle varie cime davanti a noi, commentando le sue varie “imprese” su alcune di esse, il tutto condito da un buon vino.
Trovandosi la Becca al centro e vista la stupenda giornata il panorama è completo e affascinante.
Ci concediamo un quarto d’ora di “pennica” e io contemplo il Monte Emilius davanti a noi, dove spero di andare prima o poi.
Verso le due incominciamo la discesa che ci riporterà al vallone e,
dopo una ripida risalita, alla seggiovia. Guardo l’Emilius e il Gran Paradiso e il mio è più un arrivederci che un saluto. Spero un giorno di andarci e durante la discesa cerco di convincere Roberto a portarmici. Torniamo a casa con ancora negli occhi quelle montagne, la voglia di tornarci e il cuore pieno di gratitudine.
Tempo di percorrenza
Nelle descrizioni è indicato un tempo di 3,50-4 ore per la salita e di 3 per la discesa. Noi abbiamo fatto tre e un quarto per la salita e due e mezza per la discesa.
Da segnalare che il sentiero diretto, che dal punto panoramico porta al vallone, non è molto indicato ed è seminascosto nell’attacco (al tempo). Percorrete una parte di cresta verso Aosta e lo troverete sulla vostra destra.