Rifugio Huascarán

Alle pendici del Nevado Huascarán (in quechua Waskaran), 6768 m, la montagna più alta del Perù,  nella provincia di Yungay che fa parte del dipartimento di Ancash, c’è il Rifugio Huascarán, 4675 m, costruito nel 2003 dai volontari dell’Operazione Mato Grosso.  Il Nevado Huascarán è uno dei simboli della Cordillera Blanca (Cordigliera Bianca) ed è la quarta montagna più alta del Sud America. Ha due sommità: Norte e Sur.

Salita fatta su un sentiero poco frequentato (altri due raggiungono il rifugio dall’abitato di Musho) che si snoda tra boschi, vegetazione bassa, facili placche rocciose fino a raggiungere la parte morenica finale su cui è posizionato il rifugio. Raggiunto in occasione del viaggio di alcuni amici della Compagnia della Cima in Perù, con il patrocinio del CAI Torino; viaggio organizzato con Giancarlo Sardini, con l’Agenzia Viaggi 2b e le guide Don Bosco 6000. Presente con noi César Rosales e David.

Accesso

Partenza dal Centro Andinismo Renato Casarotto a Marcará, in pulmino prima a Carhuaz e poi verso Huaypan, fermandoci prima.

Siamo passati vicino a Punyán

Variazione di percorso legata a lavori stradali fatti dai campesinos per una perdita d’acqua e non segnalati, così siamo dovuti tornare indietro e salire da altra strada!

Itinerario

Si punterà nel percorso al torrione scuro posto a sinistra della foto

Si percorre la stradina poi sentiero sentiero, si risale e si incontra un cancello in legno che impedisce il passaggio delle mucche lasciate in libertà lì vicino.

L'imponente mole del Huascaran Sur

L’imponente mole del Quascarán Sur, 6778 m

Poi segue una leggera discesa sulla costa, andando verso sinistra,

poi nel bosco di quenal; ci si trova nella piccola Quebrada Queyshururi.

Si raggiunge un canale irriguo al punto della presa d’acqua dal torrente. Più avanti si sale con decisione.

Dietro di noi a domina la vista l’imponente mole del Nevado Hualcán (in quechua Wallqan), 6125 m, che come ha evidenziato Giorgio ricorda nella forma il Grand Combin.

Sullo sfondo Nevado Hualcán

Dopo si salgono zone con erba, anche alta, intervallate da lisce placche rocciose.

Massimo e Francesco su lisce placche rocciose

Più avanti nel percorso si incontrano piccoli torrenti.

Una piccola conca d’acqua precede il secondo punto di sosta

posto su un balcone roccioso a destra del torrente.

Sosta per pranzo, Danilo in primo piano

Si riprende tra l’erba alta e si punta all’evidente colletto a sinistra di un torrione roccioso.

Colletto sotto la torre rocciosa

Lì c’è un albero, a più di 4300 metri!

Si sbuca sul colletto a 4350 metri circa, si vedono dei muretti in pietra.

Muretti in pietra

Dietro di noi il torrione roccioso aggirato in fase di salita.

Davanti si comincia a vedere il rifugio, ancora lontano.

Sulla morena si comincia a vedere il rifugio

Poco prima del rifugio attirano l’attenzione piccoli fiori, a più di 4600 metri e in inverno!

Ormai il Rifugio Huascarán è vicino.

Rifugio Huascarán

In rifugio

Rifugio Huascarán, ingresso

Al Rifugio Huascarán campeggia sul muro una bella foto di Don Bosco.

La temperatura bassa ci ha fatto stare di fronte alla stufa per riscaldarci.

Stufa a legna

Cena di livello con tagliatelle ai funghi, merito del cuoco Benjamin Milla.

Ritorno

Bandiera Compagnia e gagliardetto CAI Torino

Si vede bene, nonostante la fuliggine degli incendi che hanno imperversato in Perù, il massiccio Huandoy, con quattro cime sopra i 6000 metri.

Huandoy

Discesa verso valle in direzione di Musho, per altra via, la più diretta; lì sarà ad attenderci un mezzo privato che ci porterà a Marcará al Centro Casarotto. Prima su sentiero ghiaioso dove fare attenzione, poi nel bosco  a quota 4200 metri circa.

Poi sempre su sentiero in zona più aperta e più avanti si entra nella fascia boscosa degli eucalipti. Qui il tracciato si allarga e si incrocia una strada forestale che si segue per poi scendere vicino ad una condotta d’acqua.

Eucalipti tagliati

La carrareccia in basso costeggia campi coltivati, in particolare alcuni dedicati alla coltivazione delle fragole.

Coltivazione delle fragole

Di fianco alla strada sterrata, a sinistra,  un semplice cimitero. In prossimità a destra si trova un pannello ligneo che segna, per chi sale, l’ingresso nel parco regionale.

Cimitero di Musho

L’abitato è a 3080 metri.

Materiali: normale dotazione escursionistica.

About author

Roberto Gardino

Sono un insegnante di Educazione Fisica, appassionato di montagna, sempre alla scoperta di nuove mete. Ho fondato, con amici, la Compagnia della Cima. Sono attento all'educazione dei giovani, andando spesso in montagna con gruppi numerosi.