Salita per la cresta sud, alla Becca di Guin passando dal Bivacco Paoluccio nelle Grandes Murailles nella Valpelline. Ascensione che ricorda, nella seconda parte, l’alpinismo della scoperta e conduce a una vetta affascinante e pochissimo salita. Percorso privo di sentieri da 2400 m in poi e con pochissime indicazioni. La salita richiede attenzione sia per la lunghezza che per le poche indicazioni. (Sottogruppo delle Grandes et Petites Murailles).
Accesso
Si risale la Valpelline fino a Place Moulin e si parcheggia.
Itinerario al Bivacco Paoluccio
Quindi si costeggia il lago fino al fondo; nel tragitto si vede la Becca di Guin (a destra nella foto sotto).
Si prosegue sul sentiero per il Rifugio Aosta fino ai ponti che attraversano le acque del ghiacciaio del Mont Brulé, si piega a destra, si attraversa il Buthier e si sale a un pianoro con al fondo un alpeggio. Al centro del piano si svolta a destra e si prende una traccia che sale una ripida balza erbosa che si smorza all’alpe della Tza (2464 m), zona ricca di sorgenti (conviene rifornirsi di acqua).
Dall’alpe si prosegue a sinistra e si risale il primo canale a sinistra dopo l’alpe che porta, dopo due passaggi su roccia (I e II), a una terrazza erbosa e detritica e poi salire per salti di roccia. Si arriva alla Petite Tête de Bellatza a 2990 m, grande ometto ben visibile già dalla diga.
Da questa testa detritica si sale alla Grande Tête de Bellatza, 3155 m, con percorso su cenge detritiche e brevi salti rocciosi. In cima, in quello più impegnativo, c’è una fettuccia per la doppia in discesa. I salti non sono difficili ma la qualità della roccia è pessima. Un ultimo tratto su detriti conduce alla sponda meridionale del Ghiacciaio delle Grandes Murailles dove si calzano i ramponi. Da qui si vede tutto il percorso per il Colle Budden che sarà scelto in base alle condizioni. Il ghiacciaio presenta qualche crepaccio, di solito i primi si aggirano a destra, gli ultimi a sinistra; la pendenza non è forte, come potrebbe sembrare dal basso. Il tratto che precede l’erta finale di solito alterna zone ghiacciate e zone con massi affioranti.
Dopo 6/7 ore si giunge al Bivacco Paoluccio, 3580 m, ben attrezzato e pochissimo frequentato,
che domina la conca di Cervinia, visibile con cannocchiale da Cervinia stessa.
Eravamo stati l’anno precedente, tra le due ascensioni abbiamo trovato sul libro del bivacco i nomi di due cordate di alpinisti! Il panorama è spettacolare, in particolare sul Cervino
e sul Massiccio del Monte Rosa.
Il bivacco è esposto sulla dorsale, nel nostro caso forte vento di notte e al mattino panorami bellissimi. Al mattino prime luci sul Monte Bianco e sul Grand Combin (a destra)
vicine, con i colori caldi del mattino, le Petite Murailles.
Itinerario dal bivacco
La via di salita inizia vicino al bivacco, sul lato opposto all’ingresso con un breve tratto di avvicinamento alla cresta.
Si percorre la cresta sud della Becca di Guin e la si risale fino in cima, con placche e camini su buona roccia.
Dopo il primo tratto di avvicinamento ci si prepara a legarsi. Giunti in cresta, con percorso interessante su roccia buona, si raggiunge l’anticima. Da qui, dopo aver passato due asperità, si è in vetta su massi accatastati (ore 2,30 – 3).
In cima
Dalla vetta panorami spettacolari.
Al fondo del lago, sulla sinistra, si staglia la Becca di Luseney.
Bella vista sul ghiacciaio delle Grandes Murailles (vedi itinerario al Bivacco Perelli) e la Tête de Valpelline.
Si vedono bene il Monte Bianco, il piatto Mont Vélan ed alla sua destra il Grand Combin.
Al centro della foto la scura piramide dell’Évêque.
La vista si apre su Cervinia, sul Lago Goillet e sul Monte Rosa.
Ritorno
Per la discesa, giunti all’anticima, ancora per la cresta sud fino al bivacco (ore 1,30 dalla cima).
Da lì, seguendo l’itinerario di salita, si ridiscende a Place Moulin. Discesa lunghissima!
Materiali: normale dotazione alpinistica, servono corda, qualche rinvio e cordini, piccozza, ramponi, casco.